La vita ora può ripartire a passo di danza

Le insegnanti dell'Art Ballet Studio di Mola di Bari sono tornate in pista, dopo il difficile lockdown, e pensano già al saggio di fine anno nel giugno 2022

Avere una passione grande, anzi grandissima, tira fuori il meglio da ognuno di noi. Non fa sentire come impossibili delle sfide effettivamente ardue; non fa avvertire il peso di problemi che obbligano a fare i conti con le proprie scelte. Perché, per quante possano essere le difficoltà, la passione e i sogni trovano sempre il modo di trionfare sulla nostra razionalità e ad emergere è il desiderio di farcela, lottare, a prescindere dai problemi. Non si può smettere di fare quello che si ama, non si può cessare di volerlo trasmettere. È questa la grande lezione di vita delle insegnanti di una scuola di danza a Mola di Bari.

Una palestra nel centro della provincia barese, ad angolo tra Via Donizetti e Corso Umberto. Si era aperta il primo ottobre 2019 e già da subito aveva fatto registrare un boom di iscrizioni. Questo perché le sue proprietarie erano già parecchio conosciute per aver lavorato in un’altra scuola molese. Le insegnanti dell’Art Ballet Studio, che nasce come associazione sportiva dilettantistica, erano pronte a trasmettere quanto appreso in tanti anni di studio a tanti giovani ballerini, a far crescere in loro una grande passione per la danza, a tirare da ognuno di loro il meglio. Però, la scuola in cui le due proprietarie Annamaria Attimonelli e Marianna Cafagna avevano tanto investito, dopo neppure cinque mesi dalla riapertura, è stata costretta a chiudere le saracinesche per due anni, vittima anch’essa del lockdown causato dall’emergenza sanitaria.

I danni di questa chiusura prolungata – interrotta solamente per far recuperare agli iscritti qualche lezione – sono stati incalcolabili, e non solo da un punto di vista economico. I tanti giovani ballerini che si erano lanciati in questa bellissima avventura hanno presto perso le nozioni apprese, a causa del mancato esercizio: “abbiamo interrotto la crescita di allievi e allieve – racconta Annamaria Attimonelli – e i piccolini, che avevano da poco iniziato a muovere i loro primi passi, è come se non avessero fatto niente. Ricominciare a ricostruire in loro la tecnica è davvero difficile, così come farli riappassionare”.

Annamaria e Marianna hanno investito tutti i loro risparmi nella scuola di danza. Lavoravano insieme in un’altra scuola di Mola. Qui si era creata tra di loro quell’intesa e quella grande amicizia che ancora oggi le lega e dà loro forza: “era il nostro sogno metterci in proprio e, perciò, ci siamo divise la spesa, senza chiedere bandi regionali o qualunque altro aiuto statale. Quel numero così alto di presenze pareva averci ripagato di tutti i sacrifici fatti. Era l’inizio di una grande avventura. Marianna non poteva che essere la mia socia in questo progetto”, racconta Annamaria, con entusiasmo, cui segue una nota di tristezza.

Fortunatamente, la scuola di danza non è la loro unica fonte di guadagno e grazie ai loro lavori sono riuscite, seppure a fatica, a sostenere le spese che sono seguite. È stato un periodo difficile, ma ce l’hanno fatta. Annamaria insegna tecnologia in una scuola media, mentre Marianna è in una scuola dell’infanzia. Però, in questo periodo di lezioni online, di reiterata chiusura, hanno sentito la mancanza del palcoscenico: “un artista non può stare troppo a lungo lontano dalle scene – commenta Annamaria – e le lezioni online, che siamo riuscite a fare, hanno fatto perdere la vera essenza della danza”.

In previsione dell’apertura della scuola, in quell’ottobre 2019, le due insegnanti hanno invitato ad unirsi a loro Antonella Ingravallo, una loro giovane allieva, che studia Filologia Moderna all’università di Bari. Annamaria racconta di questa sua allieva ormai collega con un affetto smisurato e una grande ammirazione: “ha iniziato dall’età di sei anni ed era già un portento. Vedevamo questa piccoletta muoversi ed era incredibile. Agli stage cui partecipavamo, tutti gli occhi erano puntati su di lei. Era incredibile e tale è rimasta. Perciò non avevamo dubbi. Doveva essere dei nostri”. E Antonella, seppure più giovane rispetto alle sue maestre, si è rivelata essere una bravissima insegnante.

In quest’intervista così ricca di emozioni, di speranza per il futuro, di desiderio di rimettersi in gioco e ricominciare, è proprio Antonella a raccontare un episodio che la fa sempre divertire. Un episodio che non manca di farla sorridere al solo pensarci: “è divertentissimo stare con i più piccoli. Nella sala dove insegno sono appese le foto di grandi ballerini. C’è Roberto Bolle, Alessandra Ferri, per esempio. I bambini mi chiedono: ma sono bravi?’. E io rispondo che sono bravissimi ballerini, cerco di dare loro qualche informazione. E, allora, c’è sempre chi mi guarda e chiede: diventeremo così da grandi?, oppure, la risposta che preferisco: si vede che questo è bravo. Si vede dalla foto! Sono momenti davvero divertenti, che mi fanno andare al lavoro con ancora più gioia”.

 

Ora le insegnanti hanno ripreso, anche se i numeri delle iscrizioni sono inferiori rispetto all’inizio. Ma il desiderio di ricominciare, rimettersi in gioco, è davvero forte e le spinge a vedere oltre le difficoltà. “Vogliamo raccogliere frutti ancora più belli. Per ora abbiamo fissato la data del saggio di fine anno: il 9 giugno 2022. Abbiamo rinviato e ancora rinviato per due anni. Stavolta, ce la faremo per forza. Non possiamo arrenderci” conclude Annamaria, con quella grande passione che ha solo chi ama infinitamente il proprio lavoro. A noi tocca solo fare un grande in bocca al lupo a queste bravissime insegnanti.

Le foto sono tratte dalla pagina fb dell’Art Balet Studio di Mola di Bari