Già da qualche giorno i cartelloni e le locandine sparsi per la città annunciavano che a breve sarebbe iniziata una delle più belle iniziative culturali della città metropolitana di Bari. E da oggi, finalmente, sino al 2 ottobre, viene offerta l’occasione per ascoltare gradi attori e registi dal vivo, ammirare vecchi e nuovi film, godersi le anteprime internazionali e nazionali, in quei bellissimi teatri che rendono il capoluogo pugliese così attrattivo per i tanti appassionati e per i turisti.
E quest’anno, quando il Bif&st celebra la sua dodicesima e fortunatissima edizione, saranno proprio i teatri, con la loro storia e la loro arte, a ricoprire un ruolo da protagonisti e ad ospitare le tante e originali pellicole in programma, gli incontri e le iniziative proposte in questo festival del cinema. Con il Petruzzelli, ancora una volta, eletto a sede delle proiezioni e delle masterclass con alcuni grandi artisti: Lino Banfi, Felice Laudadio, Anna Melato, Vittorio Storaro e tanti altri.
Non solo il Petruzzelli, a dire il vero. Il Teatro Margherita, con la sua suggestiva vista sul mare, ospiterà una grande mostra fotografica dedicata ad Ettore Scola, nonché presentazioni di libri, dialoghi con gli attori, registi e scrittori, di cui si vedranno i film. E qui si segnala, in particolare, il volume di Oltre l’inetto di Angela Bianca Saponari e Federico Zecca, professori dell’ateneo barese. Nella loro raccolta di saggi si riflette sul tramonto della figura maschile all’interno del cinema italiano, argomento che sarà spesso toccato nell’edizione di quest’anno, specie nei film di Ettore Scola.
Al Petruzzelli, non casualmente, l’ultimo giorno, sarà mostrata la versione restaurata di una delle opere più belle del regista: La Terrazza, del 1980, incentrato sullo scontro tra vecchio e uomo, tra maschio e femmina, tra chi ha potere e chi ce l’aveva, ma ora non ce l’ha più. Il tramonto della figura maschile e degli ideali, un tempo strenuamente difesi, ma alla deriva come chi li ha professati. Un’occasione imperdibile per ammirare ancora una volta il genio del regista romano.
Al Margherita vi sarà anche un focus sul lavoro registico e cinematografico dei Manetti Bros, registi di un film vincitore di tantissimi David di Donatello nel 2018. Si parla naturalmente del musical interamente in napoletano, ambientato nei più bei luoghi di Napoli, Ammore e Malavita, che sarà proiettato al Teatro Kursaal, il giorno stesso. Anche in quell’occasione, interverranno i due registi, ma senza la conduzione di Franco Montini e la presenza di Giuseppe Piccioni, come avverrà per l’incontro pomeridiano al Margherita
Il Bifest entrerà per la prima volta anche nel Piccinni, il teatro deputato alla prosa, e nel Kursaal, appunto, come già preannunciato. Nel primo altre interessantissime proiezioni, tra cui Sotto il vulcano di Laurece Thiriat, cui seguirà un intervento di Carlo Doglioni, presidente INGV, e di Duilio Giammaria, direttore Rai Documentari. Nel secondo vsegnaliamo altri appuntamenti da non perdere e moltissimi ospiti, tra cui Gianfelice Imparato, che sarà presente alla proiezione di Gomorra (2008), regia di Matteo Garrone, e Antonello Grimaldi, regista di Caos Calmo.
Sempre al Kursal interverrà Francesco Piccolo, subito dopo la visione di Habemus papam, uno dei film più profetici di Nanni Moretti, che mostrò al cinema un papa che abdica, prima che questo avvenisse per davvero con Benedetto XVI. Tra i tanti entusiasmanti incontri, un omaggio a Ennio Morricone, cui è stata dedicata l’ultima edizione del Bifest prima della pandemia, attraverso il ricordo di Marco e Valentina Morricone.
Il cinema calca le scene, quindi, prende possesso dei teatri del barese. Si appropria dei suoi luoghi caratteristici, quelli più legati alla sua tradizione e, così facendo, li arricchisce di significato. Non sarà come le altre, questa edizione del Bifest. E di certo non per i posti lasciati vuoti, per il distanziamento sociale. Non per il green pass o la necessità di prenotare in anticipo i posti a teatro. Ma per questo desiderio di calcare i teatri più importanti del barese e di farne territorio cinematografico. Tanto che questa edizione, così dissimile, così poetica, così protesa alla ripresa, nasce proprio dal desiderio di unire queste due arti, l’una così giovane e l’altra così antica. Al punto che si è parlato di festival del cinema nei teatri. E non possiamo che augurarci che ogni edizione futura goda di questo fortunato sodalizio, tutto barese.
In alto il Petruzzelli. Le immagini sono tratte dal sito del Bifest