La pandemia non ha scalfito il mercato delle droghe

La relazione annuale del Dipartimento delle politiche antidroghe rivela che in Puglia il consumo di marijuana e hashish è addiirittura aumentato

Il traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope continua a rappresentare la principale fonte di guadagno per le organizzazioni criminali. Ecco uno dei punti chiave del report annuale redatto dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Mentre la stragrande maggioranza dei settori lavorativi ha subito un duro colpo dalla pandemia, le attività legate al mercato delle droghe e i proventi che ne derivano hanno continuato a crescere. E nemmeno il distanziamento sociale è bastato a rallentarne il ritmo.

Lo sviluppo di tecnologie sempre più all’avanguardia ha consentito ai professionisti del commercio di stupefacenti di affinare la propria tecnica e di espandersi in modo ancor più capillare nel territorio nazionale. Nel 2020, le operazioni antidroga svolte dalle forze dell’ordine, considerando solamente gli interventi con risvolti di rilevanza penale, sono state 22.695 (-13% rispetto al 2019). Il 45% di queste operazioni è stato condotto nelle aree settentrionali del Paese e per un terzo in quelle meridionali e insulari: la regione Lombardia emerge per il numero più elevato di operazioni condotte, seguita da Lazio, Campania, Sicilia, Puglia, Emilia Romagna e Piemonte.

L’oppio ricavato dai papaveri

Nello stesso intervallo di tempo, in Puglia sono stati 1.542 gli interventi portati a termine dalle forze di polizia, che hanno condotto al sequestro di 3.944,60 kg di sostanze stupefacenti: uno dei risultati più alti dell’intera Penisola.

Per quanto concerne la nostra regione, ciò che desta maggiore preoccupazione è lo spaccio di eroina: una sostanza che giunge prevalentemente dall’Afghanistan, attraverso la Turchia e la penisola balcanica. Risulta in aumento specialmente il trasporto con aerei di linea: la droga, infatti, può giungere direttamente dal Pakistan o, dopo un passaggio intermedio, da Paesi dell’Africa Orientale o del Sud Africa. Dall’esame dei casi, in cui la provenienza è stata compiutamente accertata dalle forze dell’ordine, si rileva che la maggior parte dell’eroina sequestrata proveniva da Albania, Kenia, Nigeria, Pakistan, Malawi, Tanzania, Benin, Sudan, Etiopia e Paesi Bassi.

Tuttavia, nel 2020, la quantità di eroina sequestrata in Italia è diminuita del 17%, passando da 618,59 kg nel 2019 a 512,39 nel 2020. In questo caso, la Puglia si classifica tra le regioni con maggior consumo assieme alla già citata Lombardia, al Veneto, Lazio e Abruzzo.

Da non sottovalutare anche il consumo pugliese di marijuana e hashish, che sarebbe addirittura in aumento: le 239 operazioni delle forze dell’ordine hanno portato al sequestro di 527 kg. Ma ciò che impressiona maggiormente gli addetti ai lavori è il facile approdo delle due sostanze stupefacenti nel territorio regionale: l’arrivo costante di droga, infatti, è garantito nella maggior parte dei casi attraverso i principali porti pugliesi. Negli scali di Bari, Brindisi e della costa leccese sono stati sequestrati, nel solo 2020, più di 1.600 kg di sostanze stupefacente. In questo caso, le organizzazioni criminali che possono disporre di uno sbocco sul mare sembrerebbero essere avvantaggiate, perché collegate direttamente alle nazioni balcaniche e del Nord Africa: non solo la Puglia, dunque, ma anche Sardegna e Calabria.

Un campo di papaveri da oppio in Pakistan

Altri due primati raggiunti dalla Puglia sono rappresentati dal possesso di piante di cannabis e dal numero di segnalazioni e segnalati per possesso di sostanze stupefacenti o psicotrope per uso personale. Nel dettaglio, si contano 414.396 piante sequestrate nello Stivale di cui ben 103.000 solo nel territorio pugliese. I segnalati per violazione dell’Art. 75 DPR n. 309/1990, invece, sono addirittura 3.446, in leggero calo, tuttavia, rispetto ai 4.106 del 2015. Nel 93% delle 31.016 persone segnalate si tratta di maschi, con un rapporto di genere pari a 13.

“Dalla relazione emerge anche che la Puglia rientra nella fascia di Regioni con il più alto numero di denunciati per reati penali correlati alla marijuana e alle piante di cannabis in termini assoluti e per tasso di ogni 100.000 residenti, così come anche per procedimenti penali pendenti per reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope”, ha sottolineato a deputata bitontina Francesca Anna Ruggiero. Che ha aggiunto: “Ora l’obiettivo è lavorare per lo svolgimento della Conferenza nazionale sulle droghe, che non si tiene dal lontano 2009, per confrontarsi e mettere a punto tutele nei confronti dei soggetti più fragili, soprattutto alla luce di quanto avvenuto con la pandemia”.

L’immagine in alto, è di Mikroman6 Getty Images