Le storie di Andrea Pazienza, come lui stesso affermava, erano “cariche di sentimento”, “evocative”, tanto da raggiungere “il cuore del lettore nel modo più diretto possibile”. Un linguaggio intrinsecamente teatrale, nel segno di quel “teatro di evocazione” di gaberiana memoria: per arrivare all’emozione del teatro, l’attore, oltre a raccontare, deve rivivere al presente personaggi e fatti che appartengono al passato.
Questa tecnica rende vive le situazioni come se stessero accadendo e al tempo stesso lascia molto spazio alle riflessioni, cioè ai monologhi. D’altronde Paz, da artista poliedrico quale era, ha disegnato, fatto fumetti, dipinto, scritto e fatto cinema, creato scenografie per il teatro. Da queste considerazioni nasce l’idea di Emiliana Palmieri, imprenditrice pugliese, di creare un Piccolo Teatro Andrea Pazienza nell’agro di San Severo, per “ridare vita a un luogo di rara bellezza e suggestione come il Casino Masselli“, rifugio di caccia costruito nella metà dell’Ottocento, e “dedicarlo a uno dei figli di questa terra, Paz, uno dei più grandi autori di narrativa illustrata”.
Obiettivo è dare vita a una nuova struttura culturale dove “promuovere sentimenti di identità, appartenenza e aggregazione, ma anche innovazione e contemporaneità attraverso lo strumento delle arti”. Uno spazio dedicato allo spettacolo dal vivo dove sostenere e promuovere un’offerta culturale diversa, come si legge nel progetto relativo alla raccolta fondi. Un luogo di incontro tra innovazione e tradizione delle diverse declinazioni del linguaggio artistico, una scuola di formazione permanente – una bottega culturale – per maestranze teatrali, dove trasmettere competenze e tutelare i saperi dell’artigianato teatrale al fine di promuoverne la valorizzazione.
Un laboratorio che prepari artisti e professionisti delle arti dello spettacolo (scenografi e macchinisti, light designer ed elettricisti, costumisti e sarti di scena, fonici). Il progetto ha vinto il bando Cultura Crea di Invitalia e tanti artisti stanno sostenendo l’iniziativa, tra cui Fabrizio Gifuni, Tosca, Michele Riondino, Luciana Littizzetto, Vincenzo Mollica, Antonio Rezza e Vinicio Marchioni.
“Mi è sembrato naturale dedicare il teatro ad Andrea Pazienza, perché a suo modo lo rappresenta, ma rappresenta anche questa terra dove c’è una campagna meravigliosa”, chiarisce Emiliana. Andrea era infatti profondamente sanseverese: amante del dialetto, orgoglioso di essere, sentirsi, meridionale. “E poi c’è quasi una fatalità che mi è stata suggerita leggendo il libro “Vita da Paz” di Franco Giubilei. Oltre alla pittura, la caccia era una delle due grandi passioni di Enrico Pazienza, notevole acquerellista, papà di Andrea, che poi ha avuto un figlio cacciatore e uno artista. Un casino di caccia che diventerà il Teatro Andrea Pazienza mi sembra predestinato”, prosegue Emiliana. La struttura si trova nell’agro di San Severo, in provincia di Foggia, un sito storico-archeologico di rara bellezza e suggestione, impropriamente chiamato oggi masseria, edificato come casino di caccia nella seconda metà del 1800.
Pazienza nacque a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, il 23 maggio 1956, figlio del sanseverese Enrico, docente di educazione artistica, e della sambenedettese Giuliana Di Cretico, docente di educazione tecnica. Pur essendo residenti stabili del Comune di San Severo, la madre volle comunque darlo alla luce nella sua città natale. Ma i legami con la città pugliese rimasero saldi. All’età di dodici anni, Pazienza si trasferì per studio a Pescara, tornando quasi ogni fine settimana a San Severo, dove continuò a frequentare gli amici di sempre e a lasciare tracce della sua genialità, tra l’altro realizzando le scenografie di alcuni spettacoli presso il Teatro Verdi.
La finalità del Piccolo Teatro Andrea Pazienza è ora quella di creare una sinergia tra le attività culturali, turistiche, imprenditoriali e i beni culturali locali, partendo proprio dalla ristrutturazione di un manufatto rurale che costituisce la memoria del luogo e identifica culturalmente la comunità locale: intensificare l’interesse intorno all’architettura rurale invoglia a considerare una tale ricchezza storica, culturale e patrimoniale un bene da valorizzare, reinventare e, perché no, sfruttare per creare nuovi lavori. La ristrutturazione prevederà il recupero di gran parte della costruzione attraverso un “risanamento conservativo” che avverrà grazie al riutilizzo di molti elementi originali. Nel rispetto delle norme che regolano i vincoli paesaggistici, verranno utilizzati materiali sostenibili e a basso impatto ambientale.
L’edificio, inserito in una zona a forte interesse archeologico, ha pianta rettangolare con tre facce uguali e presenta otto archi per facciata (quattro in linea, due in colonna). La parte contraddistinta da parete liscia, ed interessata da gran parte dei crolli, farà da congiunzione con la nuova struttura. La torre scenica sarà inglobata in una parte del manufatto rurale, mentre la sala – che ospiterà circa 200 spettatori – verrà inserita nel nuovo edificio. L’operazione ha un costo complessivo di circa 2 milioni di euro: grazie al bando, la Regione Puglia finanzierebbe a fondo perduto l’80% del progetto. Ma una parte del restante 20% c’è bisogno del sostegno dei futuri spettatori del Piccolo Teatro Andrea Pazienza per cui è stato avviato il crowdfunding (è possibile donare a questo link: https://www.gofundme.com/f/piccolo-teatro-andrea-pazienza).
Nell’immagine in alto, il casino Masselli nelle campagne di San Severo, che ospiterà il teatro dedicato ad Andrea Pazienza