La Terra è il pianeta in cui viviamo, che forse amiamo poco e che però ci ospita, ci culla. La Terra è da conoscere, studiare; per captarne anche i segni più nascosti, quel che a prima vista, in superficie, non appare ma che presto donerà, nel bene e nel male, i suoi frutti e le sue conseguenze. La Terra è l’appassionante oggetto di studio di una brillante ricercatrice bitontina, ormai da dieci anni in Messico, esperta di fisica dei processi vulcanici.
Parliamo di Rosanna Bonasia, classe 1977, dottoressa in Scienze della Terra (ecco il distintivo di amore e studio della Terra), specializzata in fluido-dinamica computazionale. Scienziata con un curriculum di tutto rispetto, che fa onore all’Italia, alla Puglia e alla sua Bitonto. Ogni volta è un piacere confrontarsi con lei attorno alle dinamiche del sapere, specie con riferimento alle strutture accademiche e scientifiche. Ancor di più sulle differenze tra le due culture, quella messicana e quella italiana ed europea.
“Il Messico è un Paese che, nonostante le notevoli difficoltà economiche e sociali, sta facendo enormi progressi in avanti – spiega Rosanna- e di sicuro negli ultimi anni sta investendo molto in cultura e ricerca, a differenza, ahimè!, dell’Italia. Personalmente qui studio in totale autonomia; i baronati accademici non esistono. Un esempio concreto? Un progetto che ora mi vede parte attiva, sulle energie rinnovabili. Un momento stimolante della ricerca libera e indipendente”. Punto dolente, quello della spesa italiana destinata alla ricerca, sempre più assurdamente parsimoniosa… “Fa male notare l’ormai acclarato declino internazionale delle università italiane -osserva sconsolata Rosanna-. Continuo a sperare che la situazione possa pian piano migliorare. Siamo stati il faro nel mondo ed oggi abbiamo perso un prestigio storico!”.
Carattere brioso ed iperattivo, simpatia da tutti i pori, Rosanna è l’affabilità in persona. Da sempre. Chi scrive le è amico da tanti anni, sin dall’età delle scuole. Poi la vita va avanti e ritrovi Rosanna nella sua bravura e competenza, molto lontana da casa. “Non getto la croce sul mio Paese, così come sul nostro Sud. Ma mi trovo sicuramente bene nella realtà professionale e accademica in cui opero”, afferma. Rosanna era in Messico durante il famoso terremoto del 2017: “Un’esperienza traumatica, ovviamente, ma con conseguenze positive sul lavoro e sullo studio. L’evento ha offerto ulteriori occasioni di conoscenza al mio ramo scientifico di interesse”.
Ma vale decisamente la pena ancora presentare i suoi studi, insomma parlare di lei. Rosanna ha anche raggiunto un prestigioso riconoscimento: è stata infatti per diverso tempo, fino a giugno 2020, vice presidente dell’Associazione dei Ricercatori Italiani in Messico (Arim). Attualmente è presidente della divisione Dinamica dei Fluidi della Società messicana di Fisica, che celebra proprio in questi giorni l’importante congresso annuale. Ma a quali studi si dedica esattamente? E perché proprio nella bella nazione che fu degli Aztechi? “È il paese che, come detto, mi ha dato la possibilità di studi liberi. È stata una felice opportunità per me e l’ho colta. Attenzione: anche in Messico, dal punto di vista universitario, non mancano i problemi. Molto ho dovuto guadagnarlo con non pochi sacrifici, ma sono decisamente soddisfatta: insegno qui ormai dal 2015 e va più che bene”, precisa.
Rosanna, che vive a Città del Messico, segue diverse linee di ricerca. Ambiti multidisciplinari, in cui la Scienza della Terra sposa (e non potrebbe essere altrimenti, del resto) il calcolo e l’analisi numerica. Ma l’obiettivo è l’esito anche sociale di ciò che agita e muove la Terra nel sottosuolo. Le conseguenze emergenti di questi movimenti, insomma. La valutazione del rischio di inondazioni in Messico, ad esempio, si avvale dello studio delle proprietà idrodinamiche dei canali e delle dighe, per mezzo proprio di modelli numerici. Così anche l’analisi del rischio di uragani, portata avanti sempre attraverso strumenti matematici e numerici.
Un approccio che Rosanna coltiva anche negli studi legati alle simulazioni -ottenute ancora una volta con computo numerico- dell’impatto di tsunami, precisamente sulle coste del Cile. Stessi metodi per l’analisi del rischio di dispersione di cenere vulcanica nell’atmosfera. Se questi sono gli interessi prettamente scientifici delle sue ricerche, assai notevoli sono anche le esperienze lavorative e accademiche di cui può fregiarsi.
Intanto, a livello di titoli di studio, Rosanna, laureata a Bari in Scienze geologiche nel 2002, vanta il dottorato in Scienze della Terra, sempre all’ateneo barese (2007). Segue un master in Termo-Fluido-Dinamica all’università di Roma Tor Vergata (2008). Oggi è docente all’Istituto Politecnico Nazionale di Città del Messico, Scuola superiore di Ingegneria e Architettura, oltre che responsabile del progetto di ricerca sul tema Applicazione del super-computer nella prevenzione di danni attraverso la modellizzazione solido-fluido. Al suo attivo anche il post-dottorato (2010-2012) al Centro di Scienze della Terra dell’Università Nazionale Autonoma del Messico e contemporaneamente, nel 2011, un periodo di ricerca al Centro di Super-Computo di Barcellona.
In precedenza, dal 2008 al 2010, c’era stata una prestigiosa esperienza, in Italia, per un altro post-dottorato, all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, a Napoli (“Osservatorio Vesuviano”), con un progetto sullo studio numerico della dispersione di ceneri vulcaniche di eruzioni esplosive del Vesuvio e dei famosi Campi Flegrei. E gli attuali progetti di ricerca di Rosanna? C’è da perdersi. Responsabile del progetto “Diffusione di contaminanti ed antibiotici resistenti in suoli, a causa di eventi meteorologici estremi”, in collaborazione con l’Università Texas A&M; coautrice della mappa di rischio del vulcano Popocatépetl (Messico) e tanto altro.
Abbondante anche la produzione scientifica: decine di articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali, diversi saggi in libri di divulgazione, partecipazione a congressi in tutto il mondo. E, infine, a settembre un altro importante riconoscimento: un dottorato honoris causa all’eccellenza educativa, assegnato da una prestigiosa associazione internazionale con sede a Cusco, in Perú. Siamo certi che la lista dei premi non si fermerà certo qui, per Rosanna. Ancor più quella delle tante soddisfazioni. Per lei, per la sua famiglia, per chi la conosce e stima, per la sua terra.