Le sale cinematografiche sono chiuse dallo scorso 26 ottobre. A differenza di quanto accaduto con il primo lockdown, questa volta gli esercenti e i lavoratori del settore hanno alzato la voce, sostenendo che fosse ingiusta la chiusura delle loro attività, ritenute sicure dopo l’attuazione di tutte le misure di distanziamento e il rispetto delle norme per il contenimento dei contagi.
In tantissimi hanno chiesto al governo, con appelli e petizioni, di fare un passo indietro per non “privare i cittadini italiani della cultura” in una fase così difficile e non mettere definitivamente in ginocchio un comparto già così duramente provato. Quello che però in pochissimi si sono domandati è se chiudere non fosse un’opzione migliore per le sale, considerando la reticenza dei distributori e dando per buoni (e sufficienti) gli aiuti annunciati dall’esecutivo. E, soprattutto, in che modo poter continuare ad offrire “cultura” ai cittadini, sfruttando le nuove tecnologie e sostenendo (per quanto possibile) le sale che avevano chiuso.
Per soddisfare questa necessità nasce Io Resto in Sala, circuito nazionale di sale cinematografiche di qualità, che raggruppa un numero consistente di cinema sparsi sul territorio nazionale. Il progetto era stato lanciato già lo scorso maggio grazie alla collaborazione tra esercenti e distributori, poi le sale avevano riaperto e l’iniziativa era stata temporaneamente sospesa. Adesso, vista l’incertezza sulla possibilità di una programmazione natalizia, molte più sale hanno scelto di aderire al circuito, proponendo un ricco calendario di prime visioni online, anteprime, eventi, live streaming e incontri digitali con i registi.
A scegliere di percorrere questa strada anche il Cinema Splendor di Bari, che da qualche giorno offre ai propri spettatori la possibilità di acquistare i biglietti per accedere alla nuova sala virtuale (che funziona come quella reale: con orari e giorni di programmazione prestabiliti). Sulla pagina social dello Splendor si legge: “Se gli investimenti fatti per trasformare le sale in luoghi sicuri, il rigoroso rispetto dei nuovi protocolli imposti dall’emergenza sanitaria, gli sforzi intrapresi per rimettersi in gioco e scommettere su un futuro (sempre incerto) appaiono oggi più che mai sensati e necessari, il presente impone un ulteriore sforzo di consapevolezza ed un ulteriore imperativo di resistenza. Ecco perché il cinema di qualità non si ferma e riparte immediatamente dalla rete”.
Per gli spettatori la procedura non può essere più facile. Basta scegliere il film tra quelli in programmazione nella sala virtuale e acquistare il biglietto con carta di credito (fino a 10 minuti prima dell’inizio della proiezione). Dopo aver completato il pagamento, ogni spettatore riceverà una mail all’indirizzo che ha fornito con il link attraverso il quale poter vedere il film. Il link rimarrà valido nelle 48 ore successive, dando la possibilità di poter interrompere la visione per riprenderla più tardi. Per il lancio dei nuovi titoli sulla piattaforma online, inoltre, viene data la possibilità agli spettatori di poter interagire in streaming con gli attori e i registi, ponendo domande e commentando in diretta. I prezzi dei biglietti, infine, sono calibrati in base alle tariffe esistenti sulla rete e vanno, cioè, da un minimo di € 3,00 ad un massimo di € 7,90.
La programmazione del Cinema Splendor di questi giorni è in linea con la grande qualità a cui la sala barese ha abituato negli anni i propri affezionati spettatori. Segnaliamo Roubaix, une lumière di Arnaud Desplechin, il primo polar del regista francese con un eccezionale Roschdy Zem nei panni dell’ispettore capo Daoud, empatico come Maigret e malinconico come i poliziotti di Melville, e il nuovissimo The Specials – Fuori dal comune, nuova opera di Olivier Nakache e Éric Toledano, acclamati registi di Quasi Amici e fondatori di un vero e proprio genere cinematografico in grado di coniugare tenerezza e aspra satira sociale.
“Se a marzo i cinema aderenti avevano immaginato e tracciato insieme il nuovo orizzonte web per le sale italiane di qualità, ora gli stessi cinema sono certi di intraprendere quella che non sarà più solo un’avventura estemporanea ma una vera rivoluzione, uno scenario possibile e proseguibile oggi e nell’immediato futuro”, dichiarano gli esercenti che hanno scelto di aderire al circuito di Io Resto in Sala. La proposta si rinnova, dunque, mantenendo saldo l’obiettivo primario: difendere la cultura del cinema in sala anche attraverso il web. E rinsaldare così il rapporto con la comunità di spettatori anche e soprattutto in un periodo in cui viene negata la possibilità dell’esperienza collettiva del cinema.
Nelle immagini, i manifesti di due film di successo a giorni in sala