“La qualità della nostra vita è legata in maniera determinante alla qualità dei servizi pubblici essenziali erogati dalle amministrazioni locali. In questa cornice, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti assumono un rilievo del tutto particolare. È quanto ho voluto chiarire da subito con gli addetti e gli operatori della nuova società: occorre sentire la responsabilità di un servizio pubblico così fondamentale per il benessere dei cittadini. E, di conseguenza, farsi carico delle loro richieste, dimostrando disponibilità e sensibilità oltre la propria funzione lavorativa. Espressioni come ‘non è di mia competenza’, ‘si rivolga a’ o ‘non è un problema mio’ ho chiesto che siano bandite dal nostro lessico”.
Comincia così l’avv. Roberto Toscano, amministratore unico della Sanb, Servizi Ambientali Nord Barese, la società a capitale interamente pubblico, che ha raccolto l’eredità delle singole aziende per la raccolta dei rifiuti dei comuni di Bitonto, Molfetta, Ruvo, Corato e Terlizzi, e che, dopo un iter lungo e complesso, fatto di volontà politiche da raccordare, di leggi da applicare, di personale da inquadrare e, non ultimo, di capitali da rifondere, ha preso il largo alle soglie dell’estate.
Toscano riveste il ruolo di amministratore unico in forza della recente riforma dello statuto professionale, che consente agli avvocati di assumere incarichi di tale grado soltanto in società a capitale interamente pubblico, proprio sul presupposto della preordinazione della figura dell’avvocato alla salvaguardia dell’interesse pubblico, che è tipico di questo tipo di compagini societarie e le distinguono da quelle anche a capitale privato.
La Sanb è, infatti, un’azienda in house providing, una formula giuridica che ha consentito alle amministrazioni locali, coinvolte nella gestione, di evitare la gara pubblica e di puntare su una società a cosiddetto controllo analogo congiunto ossia controllata direttamente e interamente dagli enti locali che ne fanno parte. Un controllo diretto sull’attività dell’azienda e sui suoi indirizzi strategici, come se si trattasse di una propria articolazione, e quindi con la garanzia di una gestione improntata alla massima trasparenza, al pieno rispetto della legalità e al più ampio soddisfacimento dell’interesse pubblico. E, infine, aspetto per niente secondario, con l’obbligo di reinvestire le marginalità economiche nel miglioramento del servizio.
Il percorso che ha portato al rilancio della società, costituita formalmente nel 2014, non è stato, come già detto, una passeggiata. Con momenti in cui la convinzione che il progetto fosse destinato a fallire è stata nettamente prevalente rispetto a quella che potesse giungere in porto. Un’impressione che lo stesso avv. Toscano aveva avvertito quando era chiamato al capezzale della società, nel 2018, richiamando tutti i protagonisti sulla scena ad atti conseguenziali con la volontà dichiarata di rimettere in pista la società.
“Quando qualche anno fa mi fu affidato fa il compito di liquidatore, con l’impegno di verificare, prima di sciogliere la società, tutte le possibilità per salvare e rilanciare un progetto di gestione associata della raccolta dei rifiuti, in quanto più vantaggiosa sotto diversi profili per le collettività interessate e per i lavoratori, non potevo immaginare gli ostacoli che si sarebbero frapposti, ad iniziare dalle crisi amministrative che hanno ritardato ogni possibilità di scelta condivisa. Si pensi solo a quelle plurime del comune di Corato tra il 2018 e buona parte del 2019”, spiega Toscano.
E prosegue: “E’ stato un iter complesso, tra tentazioni ricorrenti di lasciar perdere in diverse fasi di stanca e determinazione ad andare avanti. Alla fine, però, ha prevalso il senso di responsabilità di tutti gli attori coinvolti, da ultimo anche la commissaria straordinaria prefettizia del comune di Corato. Con tutti abbiamo verificato e riverificato la bontà del progetto, dal punto di vista economico – anche rispetto a dati tecnici, statistici e previsionali accreditati da istituti di osservazione operanti nel settore – e dal punto di vista degli altri interessi pubblici coinvolti, come la massima trasparenza della gestione per un settore così delicato, la maggiore flessibilità ai bisogni delle singole collettività coinvolte, la tutela degli stessi dipendenti, la possibilità di proseguire e migliorare una tradizione di gestione pubblica in house providing su questi territori”.
Oggi, dunque, la Sanb ha finalmente mollato gli ormeggi ed è impegnata in una navigazione che si prevede ricca di risultati e soddisfazioni.
“Quando si osserva che è passato troppo tempo dalla costituzione della società all’avvio del servizio -riprende Toscano- si dice qualcosa di vero solo relativamente e all’apparenza se si considera che questa è la prima vera esperienza pugliese di un Aro, l’Ambito Territoriale di Raccolta Ottimale, così grande, in cui confluiscono gli interessi di più comuni, uniti dalla finalità di realizzare un servizio associato, interamente pubblico, improntato ai criteri di maggiore economicità, efficienza, qualità e trasparenza voluti dal legislatore nazionale e regionale. E parliamo di un Aro tra i più estesi su tutto il territorio nazionale, destinato a servire oltre 215.000 abitanti”.
Nel passaggio dalle precedenti aziende municipalizzate alla Sanb, uno degli aspetti più rilevanti su cui si è concentrata l’attenzione della parte politica e, soprattutto, dei sindacati è stato il rispetto dei livelli occupazionali e dei profili lavorativi.
“Proprio nell’intento di valorizzare le esperienze già formate sul territorio, tutti i posti di lavoro sono stati salvaguardati. In questi primi mesi -chiarisce l’amministratore unico- stiamo mirando a ottimizzarne l’impiego, ossia non limitarci a fare la sommatoria di quanti erano in servizio ma, a tutti i livelli, evitare duplicazioni, colmare lacune e ottenere di più e meglio da ciascuno, trovandone la giusta e più efficace collocazione. Facendoli sentire parte integrante di un’unica azienda e, soprattutto, protagonisti e responsabili del servizio pubblico affidatoci. I gestori uscenti avevano negli ultimi tempi evitato di assumere decisioni per implementare le piante organiche, affidandosi ad agenzie di somministrazione per far fronte alle esigenze del servizio”. “A breve, porterò all’attenzione dell’assemblea dei soci e delle organizzazioni sindacali -aggiunge Toscano- un progetto di rivisitazione della pianta organica e di nuove assunzioni da effettuarsi con selezione interamente a evidenza pubblica”.
I progetti della società, in realtà, sono ambiziosi. Tra questi anche la possibilità di estendere l’ambito di attività dell’azienda. Oggi la Sanb è affidataria del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti: il segmento del ciclo dei rifiuti per il quale la legge regionale richiede il servizio integrato tra più comuni. Ma, in realtà, nulla impedisce alla Sanb, società pubblica, di occuparsi anche di smaltimento e riciclo, le voci che incidono più pesantemente sulla bolletta dei rifiuti pagata dai cittadini, perchè collegate all’attività svolta, nella maggior parte dei casi, da aziende private.
“Progettare in futuro un’estensione dell’attività di selezione dei rifiuti e di riciclo degli stessi, partendo dalle attrezzature già in dotazione presso il comune Molfetta, può essere la via per abbattere i costi per i cittadini e creare nuova occupazione. L’obiettivo da cogliere, in prospettiva, è completare il ciclo dei rifiuti, in un’ottica di risparmio per i cittadini, di rispetto per l’ambiente e di sviluppo sostenibile. E’ questa la frontiera di ogni società che opera nello specifico settore e, soprattutto, di ogni azienda pubblica che si ponga l’obiettivo di coniugare un servizio sempre più efficiente, nell’interesse della comunità servita, con una gestione virtuosa sotto il profilo economico”, spiega l’avvocato.
“In questo senso – e soltanto in questo, al momento – i soci hanno considerato tra i motivi per portare a compimento il progetto di avvio della Sanb anche l’eventualità di integrare nel servizio gli impianti di smaltimento di cui dispone il comune di Molfetta. Ma l’ ampliamento del servizio dovrà essere oggetto di uno specifico approfondimento del piano industriale, con tutte le propedeutiche valutazioni di realizzabilità e convenienza anche nel medio e lungo periodo, insieme con gli organismi regionali di riferimento”.
Sin qui gli obiettivi strategici, la visione a lungo termine. Ma intanto quali sono i primi obiettivi da cogliere?
“Migliorare la qualità dello spazzamento e dei livelli di raccolta differenziata nei comuni dove è già attivo il ‘porta a porta’ ed estendere il servizio a tutto il comune di Bitonto, visto che oggi è attivo soltanto nel centro antico e nelle frazioni”, chiarisce Toscano. Che precisa: “L’estensione del ‘porta a porta’ a tutto il comprensorio è il punto di partenza di un’attività che in futuro dovrà puntare verso soluzioni sempre meno impattanti sul piano ambientale, grazie all’incremento dei livelli di raccolta differenziata, e più proficue sotto il profilo della produttività, con la riduzione dei costi di gestione per l’azienda e della spesa per i cittadini”.
“In questi primi due mesi ho potuto rilevare la centralità di un’altra integrazione necessaria per realizzare gli obiettivi della società pubblica: l’integrazione tra la struttura e gli utenti. Per la riuscita di Sanb è essenziale che i cittadini si sentano a loro volta parte dei programmi, con la partecipazione attiva ai progetti di sensibilizzazione su cui vogliamo investire e la consapevolezza della necessità delle azioni di dissuasione e sanzionatorie, su cui pure sto chiedendo la collaborazione di tutti. Di pari passo con l’introduzione di metodi e strumenti di tracciabilità dei rifiuti dalla singola utenza al luogo di smaltimento”, osserva l’avvocato.
“In questa ottica mi piacerebbe anche che si arrivasse, d’intesa con le amministrazioni interessate, alla promozione di un osservatorio dei cittadini, uno per ogni città, composto da rappresentanti delle associazioni e, in generale, da quanti avvertano il miglioramento del modo in cui si fa raccolta e selezione non come qualcosa che cala dall’alto ma come un risultato che appartiene a tutti, che è parte delle nostre abitudini di vita sana e che alla fine ci conviene, oltre che convenire all’ambiente in generale”, conclude l’amministratore unico della Sanb.
Nella vignetta in alto, l’amministratore unico della Sanb, l’avv. Roberto Toscano