Walter Scott, il famoso scrittore inglese autore di Ivanhoe, scrisse in una sua opera minore che la carne è un piacere divino. Ai suoi tempi, infatti, non era certamente un alimento per tutti i giorni ma un lusso da celebrare – come consigliava lo scrittore – mettendo su un po’ di musica e stando allegri, perché altrimenti la carne non sarebbe stata ugualmente saporita.
Oggi non è più un problema andare dal macellaio e fare la spesa. Si può anche solo recarsi al supermercato per fare una bella scorta. Anzi, di carne se ne mangia sin troppa, al punto che tanti medici impongono ai pazienti di mangiare più pesce o, se proprio non è possibile, di consumare carne bianca. Ma come si può rinunciare alle care bistecche, alle succulente bombette, alla carne di cavallo, alle polpette della domenica, al mitico ragù? Impensabile! E cosa sarà mai questa carne bianca che questi salutisti ci propinano?
Ecco, quando si parla di carne bianca si storce un po’ il naso, come se mangiare tanto pollo o tacchino non esalti il consumatore medio, abituato a sapori ben più decisi. Eppure, non manca chi è pronto a rivoluzionare il solito pollame e a presentarlo in maniera decisamente più appetibile e accattivante, per esempio facendovi dei croissant ripieni o delle torte o, addirittura, riproducendo i famosi lollipop e i magnum. Il laboratorio di questo insolito artista è proprio la sua polleria nel mercato coperto di Santo Spirito.
Il proprietario, Bartolo Abbattista, si può definire uno spirito libero e non ha mai fatto mistero delle sue spiccate doti artistiche e della sua straordinaria abilità. Durante la scuola superiore, era indeciso se assecondare il suo incredibile talento creativo o se metterlo da parte, in vista di un futuro lavorativo più sereno. E dopo i cinque anni di scuola superiore, l’Istituto per operatore fotografico di Palese, ha deciso di lavorare insieme a suo padre, Antonio Abbattista, presso la storica macelleria di Santo Spirito, anch’essa nel mercato coperto.
Nel 2015, Bartolo ha avviato la sua attività, forte dell’esperienza maturata negli anni, specializzandosi nelle carni bianche e riscontrando non poco successo per la qualità dei prodotti. Ma la preoccupazione che attanagliava questo giovanissimo imprenditore era la seguente: in un mercato saturo, in cui ognuno propone i propri prodotti, come distinguersi? Come spingere i consumatori a preferire proprio il suo banco?
Ed è qui che subentra il lato creativo di Bartolo e la sua voglia di sperimentare, di accettare sfide sempre più difficili. Ed è da qui che parte la geniale idea di lavorare il pollo in modo che abbia l’aspetto di un dolce. Mette insieme due hamburger di pollo, uno stecco di bambù, perché non bruci nel forno, fa un’impanatura, con una formella e la paprika ci disegna un bel fiore, ed ecco i lollipop. Lavora il pollo, ci mette un po’ di pasta sfoglia, una spolverata di pistacchio, la stecca di bambù ed ecco dei gelati assai simili ai magnum. Entrambe le novità con il loro gustoso ripieno.
E quali altre meraviglie è in grado di realizzare! Con la pasta sfoglia crea delle torte di carne, che guarnisce a dovere, adagiandoci su un pomodorino a mo’ di ciliegia, e che sembrano in tutto e per tutto simili a torte vere. Piatti dall’aspetto delizioso, che fanno venire l’acquolina in bocca, come i croissant o i sospiri, con la loro impanatura e l’immancabile pomodorino.
“L’occhio vuole la sua parte -sostiene Bartolo- ma se qualcosa non dovesse piacere, sono sempre pronto a seguire i consigli del cliente e a migliorare, oltre che ad esaudire qualunque richiesta. Realizzo molti prodotti per chi ha intolleranze e allergie”. I clienti sono tanto entusiasti da paragonare la polleria ad una pasticceria, come suggerirebbe l’aspetto del bancone, sempre pieno di leccornie così simili agli amatissimi dolci. E non solo.
Buona parte delle creazioni di Bartolo sono riconducibili al Giappone o all’Oriente in genere, culture di cui il giovane è esperto. Sbirciando nel retrobottega, si può intravedere un piccolo acquario pieno di pesci, che nuotano intorno alla statuetta del Buddha, segno del legame profondo che il ventiseienne ha con i dettami della sua religione, di cui è un attento e devoto seguace. La sua passione nei confronti della cucina orientale l’ha spronato a riproporne i piatti tipici, sostituendo il pesce con il pollo. Da qui il “meatsushi”, ideato per chi è diffidente nei confronti del famoso piatto giapponese e per chi non è un grande amante del pesce, o i gyoza, i celeberrimi ravioli, realizzati con la pasta sfoglia. Bartolo, inoltre, utilizza anche molte spezie, ma è attentissimo all’armonia dei sapori.
In ogni creazione, si impegna ad inserire molta verdura, specialmente la zucchina, e si ingegna nel trovare nomi spiritosi e ad effetto, come nel caso de “la torre di Babele”, in cui troneggiano due polpette, separate da dischi di zucchina e con in cima un pomodorino. Insomma, piatti non solo buonissimi ma bellissimi da vedere, che hanno reso la polleria molto popolare a Santo Spirito e non solo! Ogni giorno decine di persone vanno sulla pagina facebook “Polleria in piazza – Santo Spirito”, nonché sulla pagina instagram “polleriagourmeat”, e fanno domande, guardano i prodotti, o decidono di passare in negozio, pur non essendo in loco.
La sola cosa che si può augurare a Bartolo è di continuare a crescere e a sperimentare, ideando nuove pietanze deliziose e uniche. Il risultato sarà avere clienti soddisfatti e, soprattutto, in salute, che non vorranno mai perdersi le ultime squisite novità. Non ci resta che augurare a Bartolo buona fortuna e a tutti i suoi clienti buon… pollo!
Nella foto in alto, Bartolo Abbattista mostra alcune delle sue più riuscite creazioni culinarie. Nelle altre foto le numerose specialità, realizzate nel suo banco delle carni a Santo Spirito