Nessuno ha patito il lockdown, da poco consegnato agli archivi, più di chi pratica abitualmente uno sport. Restarsene tra le mura domestiche, rinunciando alle otto ore di allenamento quotidiano, oppure essere obbligati a trascorrerle in palestra, senza sentire il profumo della campagna o godere del silenzio del mattino, è un sacrificio che richiede dell’eroismo.
Chi sceglie uno sport, qualunque esso sia, decide di ingaggiare una sfida sia con gli altri, se si tratta di uno sport competitivo, sia con se stessi, con le proprie capacità e i propri limiti e con il pensiero costante di dovercela fare.
Per fortuna abbiamo voltato pagina e, dopo venti settimane di stasi, lo sport, quello vero, all’aperto, per strada, può tornare nell’agenda di chi vi è sinceramente affezionato. A cominciare dal ciclismo, che conta in Puglia file di appassionati. Tra questi, due coratini molto conosciuti e apprezzati, che rivestono un ruolo di spicco all’interno della Federazione Ciclistica Italiana: Mimmo Del Vecchio, il responsabile del settore fuoristrada, e Gaetano Nesta, vicepresidente vicario.
“Per noi non è stato per niente facile fermarci, aspettare, senza sapere quanto ancora”, confessa Nesta, rispecchiando il pensiero di tutti i soci della federazione. “Ma fortunatamente siamo pronti a riprendere e a recuperare terreno”, aggiunge. Pochi giorni fa, infatti, si è svolta la prima gara di cross country San Giovanni Rotondo – Foggia, a bordo di mountain bike, sulle piste del Poggio trail e lungo le stradine del Gargano, organizzata da Del Vecchio, diversa da tutte le altre, perché senza il pubblico dei tifosi, sempre numerosissimo.
“C’era molta sfiducia, specie da parte dei presidenti e degli sponsor, e questo ha contribuito a ritardare la gara. C’è voluto molto lavoro per convincerli, ma non abbiamo mai mollato. Abbiamo trovato una società, l’Eurobike, che ci ha aiutato ad organizzare questa challenge. Abbiamo fatto delle simulazioni, coinvolgendo anche molti dilettanti. Il percorso è piaciuto. È stata la prova che non si può mollare, nonostante il morale a terra”, spiega.
“Alla ripresa ha contributo la notizia dell’assegnazione del campionato italiano di ciclocross alla Puglia. Perché la struttura tecnica regionale ha spinto la federazione alla ripresa. Per agosto vi saranno massimo due gare, ma per l’inverno si prevede un campionato di ciclocross in Puglia. Certo, sempre che non vi siano sorprese. Avremmo anche il Giro d’Italia Cross a Gallipoli e già sono in programma sei gare regionali tra fine ottobre e i primi di gennaio”, aggiunge Nesta.
Tra i tanti eventi in programma, i due responsabili della federazione hanno cercato di stringere alleanze con altre associazioni ciclistiche, come la Fausto Coppi di Acquaviva, con cui si organizzerà un percorso all’interno della foresta di Mercadante, oltre che a San Giovanni Rotondo e a Monte Sant’Angelo. “Attendiamo con una certa trepidazione il Campionato Regionale a Bosco Pianelle, a Martina Franca, perché coinvolgerà molti ciclisti professionisti”, rivela Del vecchio.
Nonostante i molti progetti, questi valorosi ciclisti dovranno fare i conti per molto tempo con l’assenza di un vero pubblico, e non per una questione economica, come spiega Nesta: “Per me è difficile immaginare le future gare senza l’esultanza di amici, parenti e dei tanti fan che ha questo sport, così tanto legato anche alla storia d’Italia. La bicicletta è una passione che riguarda tutti. Dalla prossima gara si proverà ad avere un piccolo pubblico, ma nel rispetto della distanza e ditutte le norme. Si sa, è una situazione particolare. Ma, in nome di questa passione comune, si devono fare sacrifici e sono certo che tutto darà i suoi frutti”.
Il ciclismo è stato molto danneggiato a causa dell’emergenza sanitaria, ma Gaetano Nesta e Mimmo Del Vecchio sono fiduciosi e felicissimi all’idea di rimettersi sulla strada, nonché di consentirlo ai tanti appassionati corridori che hanno avuto modo di conoscere nel tempo. Molti sono i privati, inoltre, che stanno contribuendo alla ripresa della Federazione Ciclistica, in nome della passione per la pedalata e per i paesaggi che scorrono veloci dinnanzi agli occhi di chi cavalca una bicicletta.
Non ci resta che augurarci che qualche ciclista, mentre scende di casa con la sua amatissima bicicletta – che sia da corsa, mountain bike o da passeggio – non venga mai più privato dal piacere di perdersi per strade sconosciute, pedalando per chilometri e chilometri, con gli occhi lucidi per l’emozione.