Papa Francesco ha varcato la soglia della basilica di San Nicola in occasione di due eventi di portata internazionale: l’incontro con i rappresentanti delle chiese cristiane del Medio Oriente, nel 2018, e l’assemblea dei vescovi del Mediterraneo nel febbraio 2020, rafforzando il valore simbolico del culto per il vescovo di Myra, ponte tra oriente e occidente, e confermando Bari quale “porta d’oriente” che si apre alle altre culture.
Padre Giovanni Distante, priore della basilica, ricorda questi due eventi nella videoconferenza che descrive la festa patronale ai tempi del coronavirus: “Su di te sia pace è il motto di papa Francesco giunto pellegrino a Bari”. Il domenicano che, insieme agli altri padri, guida il luogo sacro caro ai fedeli cattolici e ortodossi, prosegue: “Il triste periodo che stiamo vivendo impedisce di accogliere pellegrini di pace in questa città davvero felice, divenuta nel segno del vescovo Nicola, testimone del Cristo e cantiere di pace per l’umanità”.
In linea con le misure di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria, padre Distante annuncia: “Premesso che la fede aiuta a vivere nella vita concreta e che ogni risoluzione deve essere finalizzata al bene comune, è emersa l’inevitabile e sofferta decisione di tenere chiusa la basilica dal 7 al 10 maggio, giornate principali della sagra di san Nicola”.
Il luogo sacro, con le sue porte sempre spalancate a pochi metri dal mare, simbolo di apertura, incontro e conoscenza, quest’anno non potrà accogliere le migliaia di pellegrini, fedeli e devoti che in questi giorni di maggio accorrono nel capoluogo pugliese per la festa patronale, che ricorda l’episodio della traslazione da Myra a Bari delle ossa di San Nicola nel 1087 ad opera di 62 marinai baresi.
Storia, tradizione, fede si mescolano tra le strade del borgo antico sino a diramarsi in quelle del cento, con il corteo storico a cui ogni anno partecipano 500 persone, tra artisti, attori, figuranti e danzatrici, con la regia affidata negli ultimi anni a Elisa Barucchieri. Corteo seguito dalla celebrazione del prelievo della sacra manna, dalle processioni religiose su lungomare tra ali di fedeli e le Frecce Tricolore che sfrecciano nell’azzurro del cielo.
Non sono mancate le ipotesi di rinviare il corteo storico, al seguito della famosa “caravella”, alla festa liturgica del 6 dicembre, anche se Ines Pierucci, assessora alle Culture del comune di Bari spiega le sue perplessità: “Non è un evento che si può rimandare ad altra data perché unico nel suo genere. Pertanto, alla dolorosa scelta di annullarlo segue il lavoro di un momento celebrativo diverso e innovativo”.
La Sagra di Maggio, grazie alla figura di San Nicola, è sinonimo di vita, di primavera, di rinnovamento. I colori, gli odori, i riti e i rituali, le sensazioni uniche marcano il senso di appartenenza a una comunità e a un santo venerato in tutto il mondo. Un santo che da alcuni anni la città di Bari, custode delle sue reliquie, prova a non associare esclusivamente alla devozione ma anche alla cultura. Attraverso la valorizzazione del santo patrono è, infatti, cresciuto l’interesse artistico e culturale per Bari in una dimensione internazionale.
Non a caso, durante i giorni di maggio, le presenze di turisti e pellegrini, soprattutto dall’est europeo, sono così numerose: nell’edizione 2019 della festa patronale a Bari si sono registrate 200mila presenze.
Maggio, per i baresi, è il mese in cui esplodono i colori dell’azzurro del mare, del bianco delle case nel centro antico, del verde degli ulivi e delle campagne intorno alla città. Maggio inaugura la bella stagione che esalta tutte le bellezze della Puglia.
Il culto universale di san Nicola, la centralità di questo santo per popoli così numerosi come quello russo, rappresentano un’opportunità di crescita sul piano culturale, sociale e anche economico. Nel 2019 maggio si è rivelato un mese florido per i baresi, con un giro di affari di due milioni di euro tra organizzazione della festa, prenotazioni alberghiere, acquisti nei negozi del centro, visite turistiche ed enogastronomiche. Una grande opportunità di rilancio e di crescita a cui quest’anno si dovrà rinunciare.
Non mancano, tuttavia, occasioni virtuali per onorare la festa tanto cara ai baresi e non solo: si pensi a Be Nicholas, una comunità nata sui social, artefice di un corteo “a distanza” sul web attraverso i contributi delle diverse forme d’arte, dalla musica al racconto di persone e del loro legame con il vescovo di Myra.
Un’altra iniziativa che contribuisce ad alleviare la nostalgia della festa che porta in piazza artisti di strada, giocolieri, danzatrici aeree giunge dall’associazione degli illustratori La Puglia racconta. Tra testo e immagini: sulla loro pagina facebook hanno avviato la maratona San Nicola va pe… web, rivolta a disegnatori a cui si chiede di raffigurare e immaginare il proprio san Nicola.
Insomma anche ai tempi del coronavirus, il santo di Myra unisce profano e sacro, laico e religioso. Le celebrazioni religiose verranno trasmesse online: tra queste il Rosario per l’Italia, con i padri domenicani e l’arcivescovo mons. Francesco Cacucci, in diretta nazionale dalla cripta della basilica. Come esorta padre Giovanni Distante:“In questi giorni di sofferenza la voce di san Nicola risuona forte. Siamo certi che risponderà alle suppliche e intercederà per ciascuno di noi”.
Alle quattro di stamane la città si è risvegliata, come sempre l’otto maggio, dal suono festoso delle campane. Un suono che richiama l’uomo all’incontro con il divino, grazie al ponte “costruito” da san Nicola.