Una giovane stella per il nuovo sipario del Piccinni

Sarà la quattordicenne violinista Maria Serena Salvemini, ad aprire, con l'Orchestra Sinfonica Metropolitana, le cerimonie per l'inaugurazione del teatro barese

Ci sono momenti, nella vita di ognuno di noi, talmente rilevanti da segnare un confine preciso tra ciò che è stato e ciò che sarà. Traguardi a lungo agognati, autentici spartiacque, destinati a dare una nuova e più stimolante prospettiva alla vita.

Domani, venerdì 6 dicembre, per la città di Bari (ma, in realtà, per tutta l’area metropolitana) sarà una giornata particolare non soltanto per le celebrazioni in onore del patrono, San Nicola, da sempre orgoglio cittadino e motivo di festa, ma, ancor più, perché dopo nove lunghi anni di restauro, il teatro Piccinni sarà restituito al suo pubblico.

E per festeggiare nel modo più degno la stagione teatrale che segna l’inizio della nuova vita del teatro, sul palco del Piccinni andranno in scena una serie di spettacoli, dalla tradizione napoletana di Eduardo De Filippo (Natale a casa Cupiello, Filumena Marturano e Gli esami non finiscono mai) ai concerti delle orchestre del Petruzzelli, del Conservatorio e della Città Metropolitana.

Ma la giornata di domani, segnerà un momento chiave anche nella vita di una giovanissima ragazza, enfant prodige del panorama musicale, la violinista quattordicenne Maria Serena Salvemini.

Molfettese di nascita, è stata scelta dal direttore artistico dell’Orchestra Metropolitana di Bari, Marco Renzi, come solista per il concerto d’inaugurazione del Teatro Piccinni e si esibirà con la grande Orchestra Sinfonica Metropolitana sotto la direzione dello svedese Ola Rudner, interpretando Introduzione e Rondò capriccioso di Saint Saens. Il programma sarà completato dall’ouverture dell’Ifigenia in Tauride di Piccinni, e da una versione ridotta della Sinfonia n.5 di Beethoven.

Anche se giovanissima, Maria Serena vanta già un curriculum di assoluto prestigio, con numerosi primi premi assoluti vinti in concorsi internazionali in qualità di violinista solista (Euterpe, Sarro, Eurorchestra, Ponselle, Vitti Savino, Mediterraneo) e la conclusione del percorso pre-accademico presso il conservatorio di Bari, sotto la guida del maestro Corrado Roselli, con il massimo dei voti e la lode.

A ciò si aggiunge un altro evento straordinario: l’opportunità, concessa in via del tutto eccezionale, di sostenere in anticipo l’esame di ammissione al triennio accademico di primo livello presso il conservatorio barese, risultando prima in graduatoria con il punteggio di 100/100. Un privilegio concesso esclusivamente ai talenti precoci benché giovanissimi.

Maria Serena e il suo violino non suonano di certo estranei al mondo della cultura pugliese: basti pensare ai concerti solistici nell’ambito del bando “SIAE s’illumina” e della rassegna musicale organizzata dall’associazione “Nel Gioco del Jazz”, all’auditorium Giovanni Paolo II di Bari, come pure nella prestigiosa rassegna Notti Sacre presso l’auditorium La Vallisa. Recentemente si è anche esibita come primo violino di spalla con l’Orchestra Keep in Touch, al Petruzzelli per il festival Anima Mea 2018.

Nella vita di tutti i giorni però, Maria Serena ha passioni come qualsiasi ragazza della sua età, alternando quelle per il violino e il pianoforte, alla fotografia, alla mountain bike e alla ginnastica. Circondata dall’amore dei suoi cari, che rappresenta non solo un porto sicuro nella sua vita, ma soprattutto l’ispirazione e la strada maestra verso la sua più grande passione, quella che la porterà domani a risplendere come una stella luminosa sul palco del Piccinni.

Qual è stato il tuo primo pensiero quando hai saputo di essere stata scelta come violinista solista per l’inaugurazione del Piccinni?

Ho provato un brivido di emozione molto intenso e ho pensato che avrei dovuto prepararmi adeguatamente per essere all’altezza della situazione. Non è solo una grande occasione ma anche un’enorme responsabilità.

Nonostante la tua giovanissima età hai già alle spalle tutta una serie di importanti concerti. C’è un rituale particolare che segui prima di entrare in scena? Come scarichi la tensione?

No, non ricorro ad un rituale: cerco, soprattutto, di concentrarmi al massimo, pensando solo alla musica che dovrò suonare e dando un’ultima occhiata agli spartiti. Ma non nascondo che l’adrenalina prima di entrare in scena sia a mille…

Molti giovani oggi si rifugiano nella musica per trovare conforto o per estraniarsi dalla realtà. Che consiglio daresti a chi vuole avvicinarsi più da vicino al mondo della musica?

La musica è un’esperienza stupenda, un mondo meraviglioso. Io suono il violino da quando avevo solo dieci mesi. Questo strumento è davvero il compagno inseparabile della mia vita. Il mio consiglio, a chi volesse avere un approccio più intenso e particolare col mondo della musica, è ascoltare tanta musica classica, frequentare i concerti e, magari, provare a suonare uno strumento musicale, anche solo per divertirsi.

Hai terminato il triennio preaccademico con il massimo dei voti e sei stata ammessa, in via del tutto eccezionale, con anticipo al triennio superiore al conservatorio di Bari. C’è qualcosa o qualcuno che ti dà la spinta per andare avanti e fare sempre meglio?

Certamente la mia mamma, Daniela Carabellese. È stata la mia prima insegnante e mi ha trasmesso l’amore per la musica ancora prima che nascessi, portandomi in grembo durante i suoi concerti. Ancora oggi è una guida importante per me assieme al mio maestro del conservatorio, Corrado Roselli.

Nella tua carriera hai avuto la possibilità di esibirti sia da solista che in orchestra. In quale situazione ti senti più te stessa?

In realtà, in orchestra ho suonato pochissime volte e sempre come primo violino. Il mio sogno nel cassetto è avere una carriera da solista.

A quale musicista ti piacerebbe assomigliare del presente o del passato?

Senza dubbio al grande violinista lituano Jascha Heifetz, che considero davvero una dei massimi musicisti di tutti i tempi.

Appuntamento, dunque, domani al Piccinni, con l’augurio che questo concerto possa segnare nella carriera della grande, seppur giovanissima, Maria Serena un momento davvero speciale: uno spartiacque nella sua carriera, il saluto beneaugurante alla nuova stagione del teatro barese.