Una passerella per il caro fido

Promossa dall'associazione animalista "Qua la zampa", si svolgerà domattina a Bitonto la prima edizione del concorso amatoriale per cani

La relazione affettiva che lega un uomo al proprio animale domestico fa riferimento a un linguaggio emotivo di difficile decifrazione: quale sarebbe, infatti, il bisogno che spingerebbe ad acquistare un cane, ad esempio, portarlo a casa, prendersi cura di lui e tenergli compagnia per il resto dei suoi giorni? Sarà l’amore per l’infinita ingenuità dell’animale? Sarà la misantropia che ci porta a odiare qualsiasi essere che parli la nostra lingua? O sarà un modo per sopperire a un vuoto esistenziale? Le motivazioni potrebbero essere infinite, ma per fortuna non siamo degli psicologi. A noi basta prendere atto e parlare della positività che un animale è in grado di comunicare all’uomo ormai da millenni. Ma solo negli ultimi tempi, sulla scia dei movimenti ambientalisti, una maggiore sensibilità si è sviluppata verso questi fedeli compagni: sono numerosi i giovani, riuniti in associazioni, che si impegnano per garantire agli animali (ebbene sì, anche a loro!) una vita dignitosa.

La locandina dell’evento in villa e il catalogo dei cani da adottare

Una delle realtà più dinamiche, in questo ambito, è Qua la zampa, nata a Bitonto nel febbraio 2017 e distintasi, subito, per la cura dei felini che popolano strade e contrade della città. L’associazione ci insegna che l’attività sul campo ha la priorità, e che la cura per gli animali è un dovere di ogni cittadino; ma ci fa anche notare come il divertimento possa essere importante per l’educazione collettiva: è fissata a domani, infatti, la prima edizione di “4 zampe in passerella”, concorso amatoriale che vedrà sfilare nella villa comunale cani e padroni con il solo scopo di divertirsi e fare associazionismo reale. Sulla filosofia e l’etica di Qua la zampa, sulle problematiche relative alla gestione del randagismo nel territorio e sulle possibilità che le iniziative possono garantire, abbiamo sentito Annalisa Sivo, presidentessa dell’associazione.

Qual è l’ambito di intervento dei volontari di Qua la zampa?

Il gruppo nasce per far fronte al randagismo felino, ma nel tempo, anche a seguito del mio impegno come presidente, siamo intervenuti sul fenomeno in genere, occupandoci anche di cani. La nostra azione consiste nell’indirizzare verso le autorità locali i cittadini che segnalano casi di randagismo, nell’individuare le colonie feline e nel censirle, così da fruire di agevolazioni, come quelle fornite dalla azienda sanitaria per la sterilizzazione. Ritengo che questa sia una soluzione ottimale per far fronte a un fenomeno così diffuso come il randagismo: prevenire la proliferazione della specie, piuttosto che rinchiudere gli animali in canili per il resto delle loro esistenze.

Quale reazione vi attendete dalla cittadinanza con il vostro impegno?

Ci aspettiamo che i cittadini si sentano più responsabili nei confronti degli animali. L’emergenza principale della nostra città riguarda i cani: l’ideale sarebbe installare un microchip su ogni cane cosicché ci sia una persona fisica a cui poter far riferimento nelle cure dell’animale. Nonostante molti prestino assistenza ai cani randagi, sono propensi, tuttavia, a rifiutare l’aiuto quando proponiamo loro un piano sistematico di assistenza che li possa riguardare direttamente, senza tuttavia impegnarsi più di quanto già non facciano. Molti sono spaventati dalla responsabilità: chissà quali impegni gravosi la gente immagina di accollarsi! Abbiamo intenzione di proporre progetti educativi nelle scuole proprio per promuovere, sin da tenera età, una sensibilità verso gli animali. Al momento stiamo lavorando con istituti privati, ma con i fondi necessari sarebbe bello fare attività anche in quelli statali con un più ampio bacino d’utenza.

Quali sono le problematiche più frequenti a cui bisogna far fronte?

Innanzitutto, ci sono i casi di maltrattamento domestico, ma il nostro intervento in questo caso è più difficile perché l’animale vive con il suo padrone, per cui non ci resta che dialogare con lui valutando la possibilità che possa cederlo. Seguono poi i casi di cani “autonomi”, che vagano per strada senza alcun controllo, diversamente dai cani di quartiere che vengono assistiti dai nostri volontari o dai residenti di una zona della città. Infine, ci sono frequenti casi di cessione di cani e gatti per allergie, un fenomeno che implica non solo la comparsa di traumi irreversibili per l’animale, che viene allontanato dal proprio ambiente, ma soprattutto la difficoltà del suo reinserimento, perché di solito non si è disposti all’adozione di animali adulti.

Da sin. Gianna Manfredi e Annalisa Sivo, rispettivamente vice e presidente dell’associazione bitontina “Qua la zampa”

Ritieni che le associazioni animaliste siano valorizzate per i loro sforzi?

I nostri interventi richiedono un’enorme disponibilità di fondi e risorse e, in genere, il salvataggio e la cura degli animali vengono percepiti come questioni accessorie. Con la nostra attività, cerchiamo di sensibilizzare quanta più gente possibile alla causa. Per questo proponiamo iniziative che siano sia espressione della nostra identità associativa sia metodi efficaci per essere pervasivi e persuasivi. Abbiamo ricevuto un buon feedback dalla passeggiata nel percorso della lama Balice quest’estate: temevamo una scarsa affluenza perché eravamo al primo appuntamento, ma grazie al passaparola abbiamo raggiunto l’adesione di una ventina di partecipanti. È stata un’occasione per conoscere le storie di numerosi cani e padroni, per condividere il nostro patrimonio ambientale e trascorrere del tempo all’aria aperta con i nostri amici a quattro zampe.

Anche 4 zampe in passerella rientra in quest’ottica?

Certamente. Abbiamo elaborato l’idea a fine agosto ed è stato molto faticoso lavorare in tempi così ristretti, considerando che si tratta di attività la cui organizzazione richiede all’incirca un anno. La coordinazione interna è stata fondamentale: ciascuno ha dato il meglio di sé per realizzare questa prima edizione. Si tratta di un concorso amatoriale in cui una giuria scelta tra il pubblico voterà varie categorie di animali – cuccioli, meticci e cani di razza – e conferirà premi per il cane più anziano, per quello più giovane, per il “best in show” e molti altri ancora. Non mancheranno momenti di svago e di pet education presso i vari stand. Insomma, ci sarà da divertirsi.

Augurandovi ogni successo per l’iniziativa di domani, vorremmo conoscere i progetti per il futuro…

I progetti sono molti. Alcuni sono già in cantiere e vedranno la luce a breve. Vorremmo dotarci, innanzitutto, di una sede fisica per raccogliere il cibo donato dai nostri sostenitori, per garantire un’assistenza dignitosa agli animali durante la loro sterilizzazione – che comporta una degenza di una settimana tra pre e post intervento – e poi ci piacerebbe aiutare i ragazzi a rischio di devianza nella nostra associazione. Ma ciò richiede la disponibilità di fondi che ahimè scarseggiano.

Non ci resta, dunque, che correre in villa al seguito del nostro fido e aiutare questa meritevole realtà associativa a raggiungere i propri obiettivi, che, in realtà, sono anche i nostri.