Dalla fine del diciannovesimo e per tutto il ventesimo secolo circa tre milioni di italiani si misero in viaggio verso l’Argentina, dando vita ad uno dei flussi migratori più consistenti della storia. Oggi, seconde generazioni di immigrati vivono stabilmente nel paese sudamericano, parlano perfettamente spagnolo, ma hanno perso il legame con le proprie origini e con la propria cultura: quella italiana e, in numerosissimi casi, quella pugliese, in particolare.
Una soluzione alternativa, al passo con i tempi e con le tecnologie in continuo sviluppo, è stata proposta dal format Food Reality Puglia, messo a punto da due giovani start up, MoreView e Cozinha Nomade, che nei giorni scorsi hanno realizzato in Argentina una serie di eventi, promossi e sostenuti dall’Associazione Molfettesi nel Mondo e finanziati grazie a un bando di Pugliapromozione.
Il progetto nasce a fine 2018 dal connubio tra due realtà apparentemente diverse tra loro: quella culinaria e quella virtuale. Da questa sperimentazione si sviluppa un progetto del tutto innovativo. Cozinha Nomade, fondato da Kedy Cellamare, è infatti un centro di innovazione sociale, con sede a Bisceglie, che promuove l’interazione tra le persone attraverso il cibo. È qui che professionisti, ma anche semplici dilettanti conosciuti come “nomadi culinari” hanno la possibilità di sviluppare le proprie passioni ai fornelli, utilizzando in tutta libertà le attrezzature professionali e le licenze che di solito vengono richieste.
MoreView è invece un’agenzia specializzata in soluzioni digitali fondata dal giornalista Michele de Sanctis. È stata la sua passione per le nuove tecnologie a dar vita ad una realtà in cui contenuti multimediali, che partono da foto e video, diventano veri e propri tour virtuali, al confine tra reale e virtuale. Food Reality Puglia è, dunque, un’esperienza sensoriale a 360 gradi, in cui la realtà virtuale rende possibile un’esperienza multisensoriale indimenticabile e in cui i sapori più deliziosi si uniscono ai panorami più mozzafiato. L’obiettivo? Esportare la Puglia, i suoi luoghi e i suoi sapori nel mondo, ma soprattutto rievocare tradizioni più o meno note in coloro che la Puglia ce l’hanno nel sangue, pur non avendo mai avuto modo di viverla in prima persona.
I partecipanti, all’altro capo del mondo, muniti di un visore per la realtà virtuale, hanno iniziato il proprio viaggio attraverso i cinque sensi: si parte guardando una serie di video che spaziano da Castel del Monte a Taranto, passando per gli immancabili trulli di Alberobello e le scogliere di Polignano a Mare. È qui che entra in gioco l’udito, con il quale è possibile ascoltare le voci di strada, dei mercati, della musica, mimetizzarsi con le onde del mare e apprezzare la quiete del paesaggio in aperta campagna. Tatto e olfatto sono richiamati quando ci si ritrova a tastare e sentire i profumi degli ingredienti più cari alla nostra regione, in attesa di mettere in gioco il gusto, per scoprire finalmente i sapori dei piatti della nostra tradizione.
Un rito propiziatorio, che si compone di immagini, suoni ed odori e che prepara al vero incontro con la realtà pugliese: quello culinario. Così, improvvisamente, con degustazioni gastronomiche di ogni tipo, l’esperienza sensoriale è completa e il viaggio in Puglia può “realmente” iniziare. Come una madeleine proustiana, l’obiettivo di questa esperienza è risvegliare l’interesse verso le proprie origini, quel senso di appartenenza che è andato perduto con il tempo e con la distanza, ma che in fin dei conti è rimasto latente nei discendenti degli immigrati pugliesi ormai argentini a tutti gli effetti.
Le reazioni di quanti hanno partecipato al Food Reality Puglia sono state diverse, ma tutti hanno avvertito un senso di stupore e meraviglia verso una terra tanto ricca di storia, cultura e tradizioni gastronomiche. C’è chi è rimasto stupito alla vista dei pomodori, chi si è perso nelle acque dei nostri mari e chi si è detto felice di aver avuto l’opportunità di vedere la Puglia per la prima volta, definendo l’esperienza unica e al tempo stesso meravigliosa.
La vera opportunità, di cui è possibile godere, è accettare che nulla è realmente impossibile, che ogni distanza è destinata ad essere colmata e che con la tecnologia è possibile fare straordinari passi in avanti. L’impegno delle giovani start up ha reso possibile trovare una connessione tra presente e passato, riportando nella seconda generazione di immigrati un pezzo di cuore, quella parte di loro che è sempre rimasta nella terra d’origine, inesplorata; ma che, come accade a Proust quando dopo anni assaggia la madeleine, riporta a galla sapori, ricordi e tradizioni che nemmeno i chilometri, gli anni e i diversi fusi orari possono cancellare.