È incredibile, a ripensarci, quanto grande sia lo spazio della poesia nel vasto panorama della letteratura italiana e quanto abbia ritardato il successo del romanzo. Non a caso Pasolini diceva che la letteratura italiana fosse in mano ai poeti, di natura così poco inclini alla condivisione.
E per quanti anni si è parlato di “prosa poetica”, leggendo gli struggenti versi – ops, righi – dei Malavoglia o degli Indifferenti, per non citare Se una notte d’inverno un viaggiatore del caro Calvino, che ci costringono a leggere già dalle medie e fortunato lo studente che ne comprende anche solo una parola!
Eppure, se dobbiamo parlare di poesia propriamente detta, vi sono componimenti che sono entrati nel nostro immaginario con tale potenza, che non è cosa scordarsene. E su tutti troneggia in tutta la sua grazia e maestosità l’Infinito del carissimo Leopardi che, in fama, si è visto surclassare dai suoi stessi versi. Ma così capita con i classici: dopo un po’, si dimenticano coloro che li hanno scritti, tanto è più importante la loro opera. È questa la magia della letteratura. C’è poco da dire.
Scorgere, dunque, i versi di una poesia così bella fa sempre una certa impressione, specialmente se vengono riprodotti su una scalinata. A chi non verrebbe voglia di salire, gradino dopo gradino, anche la più ripida delle scale se questa svela un verso ad ogni passo? Chi rinuncerebbe all’occasione di perdersi nella lettura, restando come folgorato ai piedi di una scalinata; sognante, mentre ascolta il suono di quelle dolci sillabe nei propri pensieri? Ogni minuto immolato alla bellezza e all’inutilità, è un’ora di radiosa felicità conquistata, strappata alla noia giornaliera.
A Bisceglie, hanno avuto quest’idea geniale per festeggiare gli ormai duecento anni dell’Infinito leopardiano, facendo un dono non solo a Leopardi – che, alla fin fine, può goderne fino ad un certo punto – ma soprattutto ai cittadini, che possano ricordare quegli splendidi versi tutte le volte che percorrono l’amata scalinata del centro storico, tra via Porto e via Cristoforo Colombo.
In occasione del festival Libri nel Borgo Antico, la cui decima edizione si è svolta a fine agosto, il presidente Francesco Dente ha pensato bene di caratterizzare con i versi immortali del genio di Recanati quella che poi è stata definita “la scalinata dei lettori” o “la scalinata dell’Infinito”. E questo grazie ad un concorso a premi – che prevedeva una quota d’iscrizione di cinque euro e un signor montepremi di 500 euro da spendere in libri – vinto da un anziano signore che, da quel che si dice, ha speso la bella somma nel giro di un mese scarso. E come dargli torto?
Grazie alle tantissime adesioni si è racimolata la cifra sperata e si è fatto questo dono a Bisceglie, con l’obiettivo di dare nuovo impulso alla rinascita culturale della città e impreziosirla, in modo che i turisti possano apprezzarne la bellezza. Come già sta avvenendo, considerando la grande attrattiva di questa scalinata infinita.
Ma il vero guadagno è proprio dei cittadini, perché possono fissare o “rimirare”, per dirla alla Leopardi, versi che ci sono invidiati dal mondo intero. Nessuno, eccezion fatta per un biscegliese, potrà mai affermare, mentre si appresta a salire quei gradini, “Sempre cara mi fu quest’erma scalinata!”.