Da un bel po’ di tempo, anche pensatori formalmente progressisti sono convinti che la direzione presa dall’umanità sia sbagliata e che, pertanto, sia necessario scendere dal treno prima della catastrofe finale, che sarà, in un unico colpo, economica, ecologica e sociale. Ma sarà poi vero che andiamo di male in peggio? E se, invece, non fosse così? Dovremmo, allora, continuare a dar retta a quei retrotopisti che rivolgono l’utopia a un passato che non è mai stato presente, e su questa sola base criticano il presente che c’è per davvero e il futuro che potrebbe esserci?
Si tratta di uno dei temi più stimolanti, affidato all’analisi di Maurizio Ferraris, docente all’università di Torino, tra i protagonisti più autorevoli, insieme a Bernard Stiegler dell’IRI Centre George Pompidou di Parigi e Jörg Gleiter della Technische Universität di Berlino, delle giornate dedicate alla riflessione sul futuro, come pure alla gestione politica della sua progettazione, in programma a Bitonto a partire da oggi.
Maurizio Ferraris (Università di Torino)
Si torna a parlare, dunque, di “massimi sistemi” nel comune degli ulivi, dopo le significative esperienze degli anni passati di “Filosofi in città”, con la summer school di filosofia teoretica “Pensare il futuro/Pensare al futuro”, il cui start è previsto nel pomeriggio, nella suggestiva cornice dell’ex convento dei cappuccini, in via Traetta, e che proseguirà sino a sabato 7 settembre.
L’iniziativa, resa possibile dall’impegno economico dell’amministrazione comunale e diretta dalla prof.ssa Giusi Strummiello, ordinario di teoretica presso l’ateneo barese, si avvale del patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’università del capoluogo, della Società Italiana di Filosofia Teoretica e del network “Italian Thought”, oltre che del sostegno della Cooperativa Ulixes e Gal Fior d’Olivi.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Michele Abbaticchio, di Luigia Sabbatini, rettore protempore dell’università, Paolo Ponzio, direttore del dipartimento di Studi umanistici, Adriano Ardovino, della Società italiana di filosofia teoretica, toccherà alla direttrice scientifica inaugurare, alle 16, la summer school con una relazione su “Pensare il futuro/Pensare al futuro”.
Le lezioni, svolte da autorevoli esponenti del pensiero filosofico contemporaneo, vedranno la partecipazione diretta degli iscritti ai corsi, con la presentazione di interessanti e inediti lavori di ricerca.
In realtà, un’occasione di riflessione e approfondimento non solo per gli addetti ai lavori ma anche per il pubblico più vasto degli appassionati al dibattito filosofico più attuale, grazie alla rassegna “Contemporaneamente 2019” (organizzata in collaborazione con il Centro documentazione e ricerca “Möbius” e la cooperativa “Quarantadue”), che prevede tre conversazioni serali nelle piazze del centro antico con i relatori della summer school insieme a un percorso di riflessioni e racconti, il “Palazzo dei destini futuri”, al torrione angioino.
Bernard Stiegler (IRI Centre George Pompidou, Parigi)
Mercoledì 4 settembre sarà Bernard Stiegler, fondatore del gruppo di ricerca Ars industrialis e direttore dell’Istituto di ricerca e innovazione del Centre Pompidou di Parigi, a presentare il tema “Distinguer l’avenir dans le devenir: la noèse comme différance exosomatique”. Stiegler, filosofo della scuola francese di Deleuze e Guattari, tra le voci più interessanti e brillanti del pensiero contemporaneo, concentra la sua riflessione sul tempo presente, sulle trasformazioni sociali, politiche, economiche e psicologiche innescate dallo sviluppo tecnologico. A seguire, nella stessa giornata, la relazione di Maurizio Ferraris, docente all’università di Torino, responsabile del laboratorio ontologico (LabOnt), su “La città di Dio”. In serata, dalle 19, i due pensatori dialogheranno in piazza cattedrale in merito a “L’avvenire della Mobilitazione”, con il coordinamento di Adriano Ardovino, dell’ateneo di Chieti-Pescara.
Nella mattinata di giovedì 5, toccherà a Petar Bojanič, delle università di Belgrado e Rijeka, animare le lezioni con un intervento su “The Future as (Communal) Act”. Bojanič è direttore dell’Institute of Philosophy and Social Theory di Belgrado e del Centre for Advances Studies di Fiume. I suoi interessi di ricerca sono rivolti alla filosofia del diritto, alla filosofia ebraica e alla filosofia della guerra. A seguire, Jörg Gleiter, della Technische Universität di Berlino, relazionerà in merito a I passati futuri dell’architettura: critica, ideologia, utopia.
Jörg Gleiter (Technische Universität, Berlino) e Petar Bojanič (Università di Belgrado)
Alle 16, al Torrione angioino, in programma il percorso di letture “Il palazzo dei destini futuri” con Francesco Paolo De Ceglia e Pasquale Porro dell’università di Bari. In piazza San Silvestro, alle 19, dialogo sul tema “L’avvenire dell’Utopia” con Jörg Gleiter e Samuele Iaquinto.
Dario Gentili (Università Roma Tre)
Venerdì 6 settembre, la parola a Dario Gentili, università di Roma Tre, che discetterà su “Spazi di aspettativa”. Si ascolta dire sempre più spesso che oggi non c’è più futuro, che abbiamo perso il futuro. Ma di quale futuro si sta parlando? L’idea del futuro come un tempo radicalmente diverso che viene dopo il presente è tipicamente moderna.Questo l’ambito del suo intervento nel contesto della Summer School. A seguire Samuele Iaquinto, università di Milano, focalizzerà l’attenzione “Sulla natura del futuro”. Iaquinto, coordinatore assieme a Giuliano Torrengo del Centre for Philosophy of Time, si occupa prevalentemente di metafisica e di logica filosofica. Nel suo intervento cercherà di offrire ouna panoramica dell’odierno dibattito filosofico sulla natura e i modelli del futuro. In serata, alle 19, nel chiostro San Domenico (Coenobium), “L’avvenire della Comunità” conversazione pubblica con Petar Bojanič e Dario Gentili.
Samuele Iaquinto (Università di Milano)
Un’occasione, dunque, da non perdere. Tra le tante manifestazioni che affollano l’estate, pensate e organizzate più in una dimensione di divertimento effimero e vacanziero, la voce dei filosofi che s’interrogano sul senso dell’avvenire, proponendo percorsi di pianificazione e sviluppo del futuro, dettati da una più matura e sensata consapevolezza del tempo presente e passato, rappresenta un’oasi di sana e feconda parentesi per le menti, sempre più esposte ai lampi ottundenti della conoscenza e della comunicazione fast food nella quale, purtroppo, siamo sempre più immersi.