Il cuore di Bitonto batte sempre più a ritmo di rock ‘n’roll. Se n’è accorto anche il Giovinazzo Rock Festival, che ha deciso di migrare dal centro costiero, dove la rassegna musicale è stata ideata sul finire degli anni ’90, alla città degli ulivi che ha, dunque, ospitato la ventesima edizione.
Organizzato da Arci “Tressett”, il GRF è divenuto col tempo una delle più celebri kermesse pugliesi di musica dal vivo, capace di rinnovarsi di anno in anno grazie ad una minuziosa e sempre originale programmazione. Una ribalta sulla quale si sono esibiti alcuni tra i nomi più illustri del panorama musicale nazionale: da Caparezza, che nel 2012 portò a Giovinazzo il suo “Eretico Tour”, agli Zen Circus, tra i protagonisti dello scorso festival di Sanremo, passando per Giuliano Palma & The Bluebeaters, Marlene Kuntz, Tre Allegri Ragazzi Morti, Bandabardò, dEUS, Africa Unite, Bud Spencer Blues Explosion, Blonde Redhead, Nada e Brunori Sas.
Nel 2018 la rassegna ha sperimentato, per la prima volta, un’edizione extra moenia, trasferendosi presso l’Eremo Club di Molfetta.
Quest’anno, invece, gli organizzatori hanno voluto osare ancora di più: “Abbiamo partecipato ad un bando del Comune di Bitonto e la nostra richiesta è stata accettata. Siamo stati, così, entusiasti di portare il GRF in una vera e propria città dei festival”, ha spiegato Dario Verolino, per tutti TheVerol.
Ecco, dunque, come le piscine comunali di Bitonto si sono trasformate in una grande arena: oltre all’area concerti, spazio anche per una zona food, un market dell’artigianato e uno spazio per i più piccoli. Nella prima serata sono saliti sul palco i Sound’s Borderline (vincitori del contest “esserEPerfetto”), Stain (vincitori del “GRF Contest 2019”), Be Forest, band di alternative rock originaria di Pesaro che vanta una serie di concerti in America, e La Rappresentante di Lista, gruppo indie pop con una partecipazione al concertone del Primo Maggio di Roma nel 2019. A chiudere la serata i Mokadelic, autori di importanti colonne sonore per la celebre serie tv “Gomorra” e per il film “Sulla mia Pelle”, che narra la drammatica vicenda di Stefano Cucchi.
La seconda serata, invece, ha visto esibirsi Good Moaning (vincitori del “GRF contest 2019”), Edy (vincitore del “GRF contest 2019”), CFF e il nomade venerabile, provenienti dalla vicina Gioia del Colle, Diaframma, storica band della new wave italiana, e Zola Blood, il gruppo londinese per la prima volta in scena su un palco italiano.
A chiudere la ventesima edizione del Giovinazzo Rock Festival, i Sama (vincitori del “GRF Contest 2019”), /handlogic (vincitori del contest “Musica da bere”), The Pier e il trapper Puritano, tra gli autori del brano, certificato disco di platino, “Thoiry” di Achille Lauro. Grandi assenti, invece, gli inglesi Mad Professor e Adrian Sherwood, che si sarebbero dovuti sfidare a suon di rock sul palco del festival, ma bloccati in aeroporto a causa della cancellazione del volo diretto a Bari. Al loro posto è “andato in scena” un energico party conclusivo, allestito direttamente dagli organizzatori della rassegna.
Così, mentre cala il sipario sul ventesimo Giovinazzo Rock Festival, i responsabili della manifestazione sono già al lavoro per il prossimo evento: “È stata un’edizione speciale quella di quest’anno. La città e l’amministrazione comunale ci hanno accolti calorosamente. Giovinazzo resta la nostra casa ma non escludiamo di riproporre nel 2020 il festival a Bitonto”.