La sera in cui Eracle parlò dal balcone di Polignano

Nel suo romanzo sull'eroe greco, Sergio Fontana, ospite de "Il libro possibile”, ricostruisce la storia di un mito "umanissimo" che ancora oggi affascina i lettori

Vi sono paesi che sembrano ideati per le gite estive, per quelle adorabili passeggiate in libertà, senza pensieri e senza una meta apparente. Paesi come Polignano a Mare, dove le viuzze in pietra si mostrano affabili con il turista, impedendo che possa perdersi nel bianco dedalo delle case e conducendolo, dritto dritto, al primo balcone, da cui possa scorgere il mare in tutta la sua azzurrina fierezza.

Un luogo tanto ameno non poteva non essere teatro di un’iniziativa culturale così bella e interessante come “Il libro possibile”, un festival che si sposa perfettamente con l’attitudine a scoprire dimensioni e atmosfere sempre nuove e fascinose di chi abitualmente frequenta Polignano o di chi la conosce appena: girando per il centro storico, ci si trova quasi per caso alla presentazione di questo o quel libro, tanto da non necessitare neppure di una mappa. Inoltre, dalla massiccia presenza di pubblico, si può capire in anticipo dove saranno accolti gli ospiti più illustri e, magari, ci si può mettere in fila per un autografo o un selfie.

Nei giorni del festival, si potevano incontrare i propri scrittori preferiti nei bar, mentre gustavano un aperitivo o un caffè, e conversare con loro, facendosi firmare una copia a tradimento. E anche comprare libri di scrittori mai sentiti o di autori che non ci si aspettava di trovare proprio lì, a Polignano, durante una simpatica passeggiata estiva, in un festival che, alla sua XVIII edizione, ormai si è fatto maggiorenne e ben conosciuto.

Su una delle splendide balconate, quella di Santa Candida, si è tenuta la presentazione di un bellissimo libro, uno di quelli tanto cari a chi si occupa di latino e greco. Non, certo, uno di quei manuali di rifermento o uno di quei libri specialistici su quel tale frammento papiraceo con la lista della spesa di Perseo. Non li facciamo così noiosi questi classicisti! Ma un romanzo sulla vita di Eracle, in cui è lo stesso eroe a parlare, in prima persona.

Un libro singolare, insomma, che ha incuriosito non poco quei lettori che di Eracle (alla latina, Ercole) hanno sentito tanto parlare e si sono avvicinati, curiosi, per ascoltare come fosse possibile che l’eroe, in persona, parlasse di sé.

Sergio Fontana, lo scrittore di “H Memorie di Eracle”, sa come accalappiare lettori e, soprattutto, come non farli pentire dell’acquisto.

Perché non ha scritto solo per i sapientissimi. A loro, anzi, non ha pensato proprio. Si è rivolto, piuttosto, a chi di Ercole o Eracle non ha mai sentito parlare o, se l’ha fatto, è stato di sfuggita. Magari lo conosce per qualche film, serie tv, per sentito dire, ma non sa quanto straordinario possa essere il suo profilo letterario. Potrebbe non sapere che è figlio di Zeus e che il suo presunto padre Anfitrione non ha potuto lamentarsi più di tanto del tradimento inconsapevole della moglie, la povera Alcmena, convintissima che il marito fosse tornato dalla guerra un giorno prima e invece… Scherzi che Zeus gioca spesso!

Un modo, insomma, per avvicinare i profani ad un mondo straordinario, fatto di guerre, coraggio, alla riscoperta di un personaggio umanissimo che mai come oggi ha da dirci qualcosa, perché insegna a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà, a lottare sempre e comunque per un futuro migliore. Ma è anche un esploratore di luoghi ai confini del mondo, dietro cui si cela lo spirito di ogni greco agli albori di una storia tutta da costruire.

Come nella life review, Eracle parla di sé mentre sta morendo, su una pira eretta sul monte Eta. Ripercorre la sua vita e diviene un narratore capace di rivivere i momenti più intensi e infelici della sua esistenza, come se fosse fatto di carne ed ossa, non semplicemente un personaggio di pura invenzione. Anche se i miti greci non sono mai solo questo.

Sergio Fontana, da archeologo qual è, fa molta attenzione ai dettagli non solo letterari ma anche a descrivere una sepoltura alla maniera micenea, a identificare e distinguere i diversi vasi, a come si svolgesse un matrimonio in Grecia (perché delle nozze micenee non si sa molto, considerato che quello era più che altro un mondo guerriero). Il punto di forza di questo libro, oltre alla struttura romanzata, sono le fonti, efficacemente elencate alla fine di ogni capitolo, con le dovute spiegazioni letterarie, fondamentali per comprovare l’autenticità del racconto dall’infanzia all’ingresso nell’Olimpo di Ercole.

Ad affiancare lo scrittore nella presentazione, Piero Totaro, docente di Letteratura greca presso l’ateneo barese, e Giulio Volpe, direttore della casa editrice Edipuglia. Insieme all’autore, hanno ricostruito il profilo di un eroe tutto umano, certo un po’ irascibile e dongiovanni, ma capace di gesti di bontà e atti di coraggio che tanto incantavano i lettori di ieri e che possono insegnare – assai meglio di tanti libri sull’argomento, destinati agli scaffali polverosi di qualche libreria – a cosa davvero serva studiare il greco e il latino.