Per Asteria Space ad astra!

Tra arte, libri e musica, la nuova agenzia di Alessandra Savino a Bitonto promuove le proposte più originali e interessanti dei giovani artisti pugliesi

La Puglia è una regione incredibile! Riesce sempre a sorprendere i suoi abitanti ma anche quanti non appartengono a questo luogo così eterogeneo. È mica cosa da poco che Federico II in persona dicesse, pensando alla sua amata Puglia, che se Dio l’avesse conosciuta, la Palestina non sarebbe stata la sua terra promessa. E se anche qualcuno volesse dissentire, non potrebbe non riconoscere, comunque, che la Puglia è patria feconda di talenti. A renderne testimonianza, una volta di più, l’inaugurazione in piazza Aldo Moro a Bitonto, uno dei luoghi più frequentati e dinamici della città, di Asteria Space, uno spazio, per l’appunto, riservato agli astri nascenti di questa nostra terra.

Asteria Space
La sede di Asteria Space in piazza Aldo Moro a Bitonto

Oltre ad essere un luogo fisico in cui esporre opere d’arte e oggetti di design, deputato all’ascolto di dischi e alla visione di filmati, nonché alla vendita di libri, Asteria Space s’impegna a promuovere l’immagine di questi artisti e non solo all’interno del panorama locale.

Un progetto giovane e ambizioso, ideato un paio d’anni fa e risultato vincitore di un bando regionale, rivolto a sviluppare occasioni di lavoro per i giovani, collegate al mondo dell’arte.

Asteria Space
Da destra, Okiko The Drama Company, roberto Grassi e Nino de Leo

Un faro, nel periglioso e insidioso mare che ogni artista deve attraversare per giungere al successo, grazie al quale Alessandra Savino e la sua squadra (il web master, Michele Lastella, e il general master, Nicola Rizzi) daranno visibilità, attraverso la piattaforma web, il canale youtube e i social network, ai progetti e alle produzioni più interessanti e originali, promuovendole in tutti i più opportuni contesti culturali, nei festival e presso la stampa.

Alessandra Savino, responsabile di Asteria Space, con Rocco Mangini, assessore bitontino al marketing territoriale

Proprio nel giorno internazionale della musica, venerdì 21 giugno, in occasione dell’inaugurazione, Asteria Space ha presentato al pubblico i primi artisti, intervistati da Alessandra, in una serie di talk, trasmessi in diretta da Radio RKO. In serata, invece, il via alla vendita di cd e libri, nonché al dialogo informale tra gli artisti e il pubblico, che ha potuto rivolgere domande ai talentuosi protagonisti dell’evento e udire dal vivo passi dei libri e tracce dei cd. Un’esperienza imperdibile per i tanti appassionati che non si sono persi una sola sillaba, perché incontrare chi di arte s’intende e ne ha fatto la propria missione, è sempre un’occasione da non perdere.

Asteria Space

I talk, nella prima parte della serata, sono stati suddivisi in base all’ambito di espressione degli artisti selezionati. Michele Agostinelli è stato il primo a intervenire per la categoria dell’arte, spiegando il senso delle sue opere quasi espressioniste, rivelatrici di un amore assai visibile per Van Gogh e le sue pennellate, non adagiate sulla tela ma su oggetti di scarto, riciclati, rinnovati. A seguire, Nino de Leo ha illustrato le sue “variazioni pinocchiesche”, un’originale rivisitazione delle avventure del celebre burattino, di cui l’artista cerca di esprimere l’anelito alla condizione di essere umano.

Asteria Space
Talk arte e design con Arcangelo Ambrosi, Michele Agostinelli, Nino de Leo e Rocco Avitto

Ai primi due artisti, è seguito un duo estremamente interessante, formato da Arcangelo Ambrosi e Bianca Rosselli, una coppia vincente che si è creata quasi per gioco, sfruttando l’abilità dell’uno nel lavorare il legno e la bravura dell’altra nel disegno. Una delle loro opere più interessanti, una lampada in legno con le fattezze di una medusa, è stata esposta in una vetrina di Asteria Space.

I due artisti, che si collocano a metà strada tra il mondo del design e dell’arte, hanno introdotto un altro esperto artista del legno: Rocco Avitto, ideatore del brand Doctor Wood: “un nome scelto perché ognuno è dotto nel suo e io lo sono nel lavorare il legno”, ha spiegato. Le sue creazioni sono pezzi unici che ognuno può indossare, che oscillano tra occhiali da sole, orecchini, orologi e molto altro. L’artista prima lavora il legno e poi perfeziona le sue creazioni con il disegno.

L’abito componibile realizzato dal designer Nicola Bonasia

A chiudere la categoria, Nicola Bonasia, giovane bitontino assistente personale di Pierre Cardin, che ha inviato da Parigi un abito componibile e personalizzabile, grazie a una serie di bottoncini, lungo le maniche, il cinto e il collo.

È toccato a quattro scrittori, animare il talk successivo: Annamaria Pazienza, giovane autrice di Palo del Colle al suo secondo romanzo, presentato nell’occasione: “Mi ridaresti un po’ di blu?”. Si tratta di un colore che simboleggia la calma e, infatti, viene adoperato negli ospedali statunitensi, proprio per infondere tranquillità nei pazienti. Il romanzo s’incentra proprio sulla ricerca della serenità da parte del protagonista, che cerca di esprimere i suoi sentimenti tramite epistole che non invierà mai.

Il talk musica con Marco Boccia e Viz Maurogiovanni

Sempre di Palo, Nicola Marrano, autore di “Non c’è il mare in una conchiglia”, un libro che insegna a guardare in faccia la realtà, senza la consolazione di un’illusione che non ci permette di vivere. Lo scrittore ci insegna a vivere di piccole gioie, senza inseguirne di impossibili, perché la felicità non si cela nelle grandi conquiste.

Roberto Gassi è, invece, l’autore di un thriller, una duologia, di cui ha presentato il primo volume “L’uomo con la testa di scarabeo”. A metà tra il giallo e l’horror, il romanzo si rivela una fiumana di intrighi, che tengono il lettore avvinto alle pagine, così come i presenti all’inaugurazione erano rapiti dalla breve sinossi dello scrittore. Un libro che sa come tener ben sveglio anche il lettore meno propenso al genere.

Il talk musica con Pietro Verna

Niky D’Attoma ha presentato, invece, “Rio”, un libro ben diverso, fatto di pause, monologhi, dialoghi che hanno quasi forma e aspetto teatrale; un romanzo dal genere misto, in cui la storia prende forma un po’ alla volta, in una riflessione senza tempo sul passato, sulle radici, su chi le ritrova, su chi le perde e le ricerca. Come gli immigrati, costretti a scappare da casa loro e ad inseguirne il ricordo in una città ostile, in cui gli abitanti hanno la pelle bianca. Solo una persona può raccontare loro il passato, ed è il ricordatore: un uomo senza passato, che rammenta solo il passato altrui.

Ad animare il talk della musica alcuni musicisti jazz, diversi già conosciuti, altri solo al primo cd. Il bassista Vincenzo Maurogiovanni ha presentato i suoi dischi, che l’hanno reso celebre, insieme agli altri membri del Circle Magique Trio, Nando Di Modugno alla chitarra e Gianlivio Liberti, alla batteria, presente anche nel Marco Boccia Trio, un altro trio jazz ideato da Boccia, un musicista intraprendente e coraggioso, che preferisce scrivere musica per strumenti che non sa suonare, dando vita ad un sound incredibile, grazie al pianista Marino Cordasco e al già nominato Gianlivio Liberti.

A seguire, Paola Arnesano ha tenuto ben desta l’attenzione del pubblico: la cantante jazz insegna l’arte dell’attesa, quanto siano fondamentali le pause nella musica, perché accrescono la curiosità dell’ascoltatore e la bellezza del pezzo. L’improvvisazione è una gran componente della sua musica, oltre che del jazz tout court, poiché tiene viva la partecipazione dello spettatore. Pietro Verna, infine, ha suonato dal vivo la prima parte del brano che ha dato il nome al suo “A piedi nudi”, un disco raffinato e complesso, unico nel suo genere, con brani che non nascondono un lessico ricercato.

La performance di danza site specific di Alessandra Gaeta

A seguire, la categoria di teatro: Marco Grossi, con la sua Compagnia Urbana, ha presentato lo spettacolo che si terrà sabato 28 al Traetta di Bitonto, basato su due racconti di Cecov “l’Orso” e “Proposta di matrimonio”. Il regista romano ha parlato, inoltre, dei giovanissimi talenti che ha incontrato a Bitonto, ragazzi che, a parere del regista, nonostante la strada particolarmente ardua, possono farsi valere. “È un periodo difficile per gli attori”, spiega Grossi, “ma qualcosa per invertire la rotta si farà”. Lo spettacolo si avvale della recitazione di due giovani attori assai promettenti: Emanuele Porzia e Anna Jolanda Trovato.

Okiko Drama Company è l’altra compagnia bitontina che si avvale di tanti talentuosi artisti, la maggior parte bitontini e uno napoletano-fiorentino. E all’eterogeneo gruppo, capitanato da Piergiorio Meola, si deve una serie di spettacoli di vario genere, sperimentati incessantemente con successo. Si tratta di giovani attori, ben propensi a far parlare di loro e a farsi conoscere, tramite il web.

Infine, il Teatro delle Bambole. Andrea Cramarossa ha presentato lo spettacolo “False Hamlet-Opera teatrale in Fa maggiore”. Liberamente ispirato al terzo atto dell’Amleto, l’atto che in tutte le opere di Shakespeare designa il cambiamento, lo spettacolo è il risultato della pubblicazione del volume omonimo di Andrea Cramarossa, che Isabella Careccia e Federico Gobbi hanno portato in scena, sotto la guida dell’autore.

L’esposizione delle opere di Michele Agostinelli, Giuseppe Savino, Daniela Grimaldi, Anna Franca Coviello

Unica artista della sezione riservata alla danza, Alessandra Gaeta, che si definisce “danzautrice”, perchè oltre che interpretarle scrive le sue coreografie, traducendo attraverso i movimenti del corpo le sue emozioni, tanto da renderle opere d’arte in movimento. Altri artisti hanno esposto le loro opere, senza prendere parte ai talk: per la categoria arte Annafranca Coviello e Daniela Grimaldi, per il design Viviana Colasuonno, per la scrittura Cetty Antonelli e Filippo Parisi, per il teatro Paolo Cilfone e Marluna Teatro.

Non possiamo augurarci, dunque, che questi autori, selezionati tra i quaranta iniziali, divengano stelle splendenti dell’immenso firmamento dell’arte. Sarà Asteria Space ad assisterli nel loro luminoso cammino verso il successo.