Per Massimo Stano un primato da “non credere”

La decisione della Fidal di annullare il titolo di Schwazer, laurea l'atleta di Palo del Colle, reduce dal successo di La Coruna, nuovo primatista italiano dei 20km su marcia

Il nuovo record italiano nella 20 km di marcia è a firma pugliese: Massimo Stano, classe 1992, proveniente da Palo del Colle, ha portato a termine la sua ennesima impresa sportiva.

Originario di Grumo Appula, poliziotto, è ormai uno dei simboli italiani della marcia, specialità olimpica dell’atletica leggera. Solo lo scorso anno, Stano aveva di poco sfiorato un sensazionale podio agli europei di Berlino, sfumato per un solo secondo di distanza dal russo Vasily Mizinov. Proprio in Germania l’atleta palese, dopo una gara al cardiopalma in cui più volte si era accostato all’agognata medaglia di bronzo, festeggiò il suo record personale di 1h20’51’’. Un primato superato alcuni giorni fa nella 20 km di marcia del Challenge Iaaf di La Coruna in Spagna, dove il marciatore pugliese ha chiuso la gara in 1h17’45’, circa tre minuti in meno dell’ultima volta.

I festeggiamenti, però, hanno tardato ad avviarsi perché il precedente primato italiano apparteneva ad Alex Schwazer, che il 18 marzo 2012 a Lugano – poco prima delle Olimpiadi di Londra – aveva marciato per 20km in 1h17’30”.

Solo 15 secondi separavano Stano dal celebre atleta altoatesino. Ma una delibera di poco successiva alla gara di La Coruna, a firma del presidente Fidal, Alfio Giomi, ha ufficialmente annullato tutti i risultati ottenuti da Schwazer a partire dal 2012, anno in cui, pochi mesi dopo la marcia di Lugano, fu trovato positivo all’eritropoietina. Il provvedimento della Federazione italiana di atletica leggera è giunto in ritardo poiché, nonostante la stessa Fidal avesse da tempo sottolineato la necessità di revocare i risultati ottenuti dall’altoatesino dopo il 2012, per poter attuare tale disposizione era necessario ottenere un documento ufficiale dalla federazione internazionale.

Massimo Stano
Taicang -Shangahi (Cina) 05/05/2018 Campionati del Mondo di marcia a squadre di Taicang2018,World IAAF Race Walking Team Championships2018 – foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo

Documento che è giunto solo lo scorso martedì sera, a tre giorni dalla gara spagnola che ha visto Stano classificarsi al secondo posto alle spalle del leader mondiale stagionale, il giapponese Toshikazu Yamanishi, e raggiungere il sopracitato record personale di 1h17’45’. Una volta ottenuta la delibera dalla Iaaf, che cancella definitivamente i risultati di Schwazer dal 2012 in poi, il presidente Giomi ha acconsentito a firmare il documento che laurea Massimo Stano nuovo primatista italiano dei 20km su marcia.

Un risultato eccezionale per il poliziotto palese, attualmente residente a Roma, che ha cominciato la sua straordinaria carriera nella Fiamma Olimpia di Palo del Colle, con l’allenatore Giovanni Zaccheo, sino a conquistare il titolo italiano dei 20km, nel marzo del 2018, e, a maggio dello stesso anno, il bronzo ai mondiali di marcia a squadre di Taicang, in Cina.

“La parola chiave di oggi? Felicità! Sono incredulo ma contento – sono le parole di Stano riportate dalla FIDAL – e forse ci vorrà un po’ di tempo per crederci. Fino a ieri pensavo che scendere sotto 1h19 non fosse umano, adesso invece ho dimostrato che è possibile fare anche meglio di 1h18’. Questo risultato mi dà la consapevolezza che posso stare con i migliori al mondo e che stiamo lavorando bene”.

Massimo non ha nessuna intenzione di fermarsi: tra settembre e ottobre parteciperà a Doha, in Qatar, ai campionati del mondo di atletica leggera. Seguiranno, nel 2020, le Olimpiadi di Tokyo su cui l’atleta palese punta molto: “Mi piace gareggiare con gli asiatici e mi piace il Giappone. Alle Olimpiadi di Tokyo –spiega- sarà come essere a casa. Intanto penso ai mondiali di Doha: li vedrò da un altro punto di vista, ma non saranno un punto di arrivo. Sono contento anche di aver superato il mio idolo Ivano Brugnetti, che si era portato a 1h19:36. Prima di ogni gara mi rivedo sempre le immagini della sua vittoria olimpica ad Atene nel 2004. La dedica è per il mio allenatore Patrizio Parcesepe e anche per il tecnico che mi ha avviato alla marcia, Giovanni Zaccheo. E spero che ce ne saranno altre da fare in futuro”.