Poche cose, a Bitonto, scandiscono il mese di giugno come il musical portato in scena, dopo lunghi mesi di prove, dagli alunni del liceo classico-linguistico “Carmine Sylos”. L’evento, appuntamento fisso da oltre un decennio, si è svolto, puntuale anche quest’anno, presso il cineteatro Coviello, e ha visto la riproposizione di un classico: Le Roi Soleil, commedia musicale di largo successo, già interpretata dagli studenti del liceo nel lontano 2008.
La pièce teatrale (che risale al 2005 con la direzione di Kamel Ouali) racconta, in bilico tra realtà e finzione, la vita di Luigi XIV, il famoso re che governò la Francia a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, uno dei periodi più splendidi eppur più controversi della storia del paese d’oltralpe.
La storia del Re Sole – interpretato dal giovanissimo ma già talentuosissimo Marco Moretti – è un conflitto insolvibile tra gli afflati del cuore e la ragione di stato. Da un lato l’uomo e i suoi amori: quello giovanile per la dolce Maria Mancini (Roberta Accettura, dotata di buon talento canoro), quello passionale per l’oscura dama di corte, Madame De Montespan (impersonata con un carisma fuori dal comune da Linda Ventafridda) e, infine, quello adulto e a lieto fine per la dolce Françoise D’Aubigné (drammatizzato con grande cura da Federica Moretti). Dall’altro il monarca che, guidato dal Cardinale Mazzarino (Luca Nanocchio) e dalla madre Anna D’Austria (Ester Vasco), finisce per rinunciare anche agli affetti più cari in virtù del dovere nei confronti di uno Stato che ha il compito di guidare e con cui arriverà, infine, a identificarsi totalmente: “À partir d’aujourd’hui l’État c’est moi” (A partire da oggi, lo Stato sono io) proclamerà, infatti, il sovrano nel momento di massima tensione dell’opera.
A fare da sfondo alle vicende, infine, alcuni personaggi che, accompagnati da un eccezionale corpo di ballo, hanno il compito di restituire un’immagine più completa della Francia di Luigi XIV: il Duca di Beaufort (Emanuele Logrieco), autore della fronda eversiva sconfitta da Mazzarino; Isabelle (Marika Dentamaro, dalla dote musicale impareggiabile), voce del popolo; Ninon De Lenclos (Francesca Masellis) e Monsieur, il fratello del re (Francesco Scaraggi, portento comico della rappresentazione) che incarnano lo sfarzo della corte; Scarron (Luigi Proscia) poeta; Molière (Emanuele Porzia) drammaturgo e voce narrante della vicenda.
Ciò che, quest’anno come i precedenti, ha garantito l’indiscutibile successo dello spettacolo (stavolta ripreso integralmente dalle telecamere di Radio 00) è il grande potenziale canoro e coreutico di tutti gli interpreti, ma, ancor più, la loro perfetta intesa sul palco che ha permesso di creare un continuum di musica, danze e momenti recitati in cui ogni dettaglio – dalle luci alle musiche, dal trucco ai costumi (cuciti a mano e a macchina con immensa dedizione da alcune docenti) – curato in maniera certosina, ha dato l’impressione di assistere ad una produzione professionale.
Senza dubbio, l’armonia visibile sulla scena è la diretta conseguenza della sinergia creatasi, ormai da tempo, tra diversi docenti che, di anno in anno, non smettono di credere nel progetto del musical: tra tutti, spiccano la dirigente Antonia Speranza, le professoresse Angela Morea, vera e propria anima del musical, Elena Ricchetti, Orsola Fusaro, Maria Pia Marrone, Katia Galeazzi, Pasqua Cipriani, Nuccia Garofalo, Anna Mastronicola e Hanne Loftager (che, nonostante sia in pensione, continua a offrire il suo contributo) e i professori Michele Ventura (coreografo e presentatore della serata), Fulvio De Pinto e Francesco Rilievo.
Una nota di merito va anche alla dinamica regia di Nicola Napoli, ex alunno del liceo linguistico diplomatosi nel 2012. “Finite le superiori ho subito cominciato a collaborare alla realizzazione del musical –racconta- assumendo via via sempre più responsabilità. Ma questo è un anno speciale perché, undici anni fa sono stato io, come Duca di Beaufort, uno degli interpreti di questo musical: da lì è cominciato tutto per me”. Nicola, infatti, attribuisce proprio a quella esperienza l’inizio della sua carriera di artista che lo vede attualmente impegnato, dopo gli studi in accademia, oltre che come regista anche come attore e cantante nella compagnia Fatti d’Arte.
“Il passaggio dalla scena alle quinte -prosegue- è stato molto stimolante perché adoro lavorare con i ragazzi. Ovviamente mi rendo conto della loro giovane età ed inesperienza, ma cerco di trattarli il più possibile come professionisti e di essere esigente, così da prendere il meglio da ognuno”. Questo metodo di lavoro ha dato i suoi frutti: come racconta il giovane regista. Tutti gli studenti, infatti, ciascuno partendo dalla propria predisposizione naturale, si sono cimentati indistintamente nel ballo, nel canto e nella recitazione come, appunto, solo dei professionisti sono in grado di fare.
Dopo gli inchini, i ringraziamenti, i saluti e gli applausi scroscianti, il sipario si chiude e, con esso, la scuola finisce e comincia l’estate. Tante cose senza dubbio cambieranno – alunni che si diplomeranno e altri che cominceranno a settembre, docenti che andranno o che verranno – e altre, semplicemente, rimarranno le stesse. E dunque: al prossimo anno, al prossimo musical e alla prossima avventura!
Nelle immagini, alcune scene dello spettacolo interpretato dagli studenti del liceo bitontino (foto Massimiliano Robles)