Bari è tra le dieci regine europee del turismo. A decretarlo è stata una delle più celebri (e autorevoli) guide mondiali del settore, Lonely Planet, che ogni anno, attraverso la consegna del premio Best in Europe, redige la classifica delle dieci migliori mete da visitare in Europa.
Al fianco di Bari, unica destinazione italiana e quinta nella top10, ci sono anche grandi città come Madrid (Spagna), Lione (Francia), Erzegovina (Bosnia-Erzegovina) e Istria (Croazia), ma anche posti meno conosciuti come Alti Tatra (Slovacchia), Arctic Coast Way (Islanda), Vevey (Svizzera), Isole Shetland (Scozia) e il Liechtenstein.
“Non chiamatelo un ritorno -si legge nella motivazione di Lonely Planet- perché Bari, da sempre punto di partenza per i turisti in rotta verso i grandi protagonisti della Puglia, situati più a Sud, sta piuttosto vivendo la sua primavera: un tempo piuttosto trascurata, questa città portuale che sporge dal tallone d’Achille italiano, si gode una rinascita maturata nel corso di un decennio”. “Il rinvigorito centro storico – spiega la nota della travel media company – dà il ritmo, e i negozi chiusi si trasformano in ristoranti a conduzione familiare dove le nonne cucinano piatti di orecchiette in graziose piazze”.
“Ma i cambiamenti -scrivono gli esperti di viaggi- vanno oltre la pura estetica perché riaprono anche gli spazi culturali, dal ricercato Teatro Piccinni agli storici alberghi come l’Oriente, già condannati all’oblio, senza dimenticare il Teatro Margherita in stile art nouveau, costruito su palafitte lungo il litorale e oggi riproposto come straordinario spazio espositivo. Grazie a una migliore vita notturna (che ne dite di un cocktail in una ex biglietteria?), alle vie più sicure e alle spiagge vicine più pulite, Bari sta tornando alla ribalta”.
“Sono felicissimo -dichiara il sindaco Antonio Decaro, da poco rieletto con oltre il 66% delle preferenze- orgoglioso più che mai della mia città. E non posso che dedicare questo prestigiosissimo riconoscimento a tutti quelli che, tra i miei concittadini che ogni giorno, rispettando e amando la loro città, hanno contribuito a trasformarla da anonimo capoluogo di provincia, di cui non si conosceva bene nemmeno la posizione sulla cartina geografica, in una grande star del turismo internazionale”.
“Eppure -continua il primo cittadino- questo traguardo non è per noi una sorpresa. Sono anni, infatti, che lavoriamo giorno e notte investendo nelle straordinarie potenzialità della nostra città, senza rassegnarci a quel destino di marginalità a cui qualcuno avrebbe voluto relegare Bari, la Puglia e l’intero Sud. Bari dimostra che non esistono storie già scritte per chi ha il coraggio e la forza di alzare la testa, di lottare, di credere nei propri valori, nella bellezza, nella cultura, nell’accoglienza. Non esistono storie già scritte per chi sa combinare la valorizzazione di un patrimonio paesaggistico, artistico e architettonico di eccellenza ad attente e lungimiranti politiche di marketing territoriale e di promozione dell’immagine”.
“Ci dicevano che al Sud non esiste il lavoro di squadra -ricorda il sindaco- e noi abbiamo risposto lavorando gomito a gomito con la Regione Puglia, le associazioni di categoria, le strutture ricettive e con il sistema pubblico e privato dei trasporti. Ci dicevano che non eravamo maturi per accogliere grandi eventi internazionali, e abbiamo risposto ospitando il G7 delle Finanze, l’incontro di Papa Francesco con i patriarchi delle chiese del Mediterraneo e tantissime manifestazioni sportive di livello europeo e mondiale. Ci dicevano, ancora, che la nostra festa del patrono era solo una sagra di paese, e noi abbiamo risposto trasformandola in un evento spettacolare capace di portare nelle strade di Bari 300.000 persone, provenienti da tutto il mondo”.
Ai pregiudizi e agli stereotipi sui terroni, continua Decaro, “noi abbiamo risposto trasformando Bari in una capitale del turismo del Sud Europa, ideale per programmare una vacanza in un territorio eccezionale, quello dell’area metropolitana, che è a tutti gli effetti uno dei più belli al mondo”.
Ma qual è la ricetta di questo “inaspettato” successo? “Fare i conti con il passato e investire sul futuro -risponde Decaro, sindaco metropolitano-; abbandonare pratiche di illegalità e compromesso e scommettere su giovani, turismo, servizi, legalità e accoglienza. Ecco la ricetta che ci ha portato fin qui. Attenzione: oggi festeggiamo questo traguardo, ma da domani siamo già pronti a ripartire. Perché il futuro di Bari è appena cominciato”.
“La maggior parte dei turisti -dice Tom Hall, global editor di Lonely Planet, parlando della scelta del capoluogo pugliese- non considera Bari nella loro rotta verso i grandi protagonisti della Puglia, situati più a Sud, ma la città offre storia e cultura, e nelle numerose trattorie la cucina locale, quella barese, diventa arte”.
La classifica Best in Europe 2019, giunta alla settima edizione, è stata redatta dagli esperti di viaggio di Lonely Planet che, da più di 45 anni percorrono ogni singola via e ammirano ogni paesaggio del continente, ricercando quelle nuove grandiose esperienze che permettono alla travel company di essere sempre un passo avanti nelle previsioni delle tendenze di viaggio.
Diversi gli elementi che hanno convinto Lonely Planet a scegliere Bari: dall’eredità architettonica (oggi più accessibile che mai) alla cucina tradizionale reinterpretata da chef lungimiranti, dalla bellezza delle strette vie della città vecchia ai monumenti come Basilica, Cattedrale e Castello Normanno-Svevo, dai rinati luoghi di cultura (come Teatro Margherita e Auditorium Nino Rota) all’ormai consueto e consolidato uso sano ed ecologico delle due ruote. Ma anche le spiagge cittadine – vedasi Torre Quetta – e i piatti, diventati famosi in tutto il mondo, come le orecchiette baresi e riso patate e cozze.
“Questo riconoscimento premia tanti anni di lavoro”, sottolinea Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, che continua: “Un incessante lavoro di squadra. Un lavoro che parla di legalità, di rispetto dell’ambiente, di difesa del mare, di lotta all’inquinamento e all’abusivismo edilizio, di mobilità sostenibile, di investimenti enormi in infrastrutture. Un lavoro che parla di cultura ed eventi, grandi e piccoli, che coinvolgono tutti, che ha ricucito il centro con le periferie e unito la città capoluogo con l’intera Regione. Abbiamo investito nelle relazioni internazionali, creato ponti con il Mediterraneo e con il mondo intero. Dalle macerie del Petruzzelli alla riapertura dell’orizzonte con l’abbattimento di Punta Perotti. Dai fiori al posto delle auto a Bari vecchia alla metropolitana che dall’aeroporto internazionale porta in pochi minuti alla stazione centrale per collegarsi al resto della Puglia. Questo risultato ci proietta verso nuovi grandi obiettivi”.
Poi un invito: “ai tanti giovani e turisti che verranno a trovarci: siete tutti i benvenuti, vi aspettiamo in Puglia!”, conclude Emiliano.