È sempre entusiasmante girare per il centro storico di Bitonto e scoprire, insieme ai monumenti più noti, autentiche perle di bellezza e di raffinata architettura, di cui la città va giustamente fiera, le tante dimore storiche che ne punteggiano il fitto reticolo urbano, costituito da piazze, slarghi, strade e archi. Quei bellissimi palazzi, che guardiamo con occhi sognanti e pensosi, immaginando come siano all’interno, spalancano il loro ingresso a cittadini e turisti, puntualmente ogni anno, in occasione di Bitonto Cortili Aperti, manifestazione promossa e organizzata dall’Adsi, l’Associazione delle dimore storiche italiane.
E, come ogni anno, la manifestazione, giunta alla sua settima edizione, ha riscosso, nello scorso fine settimana, un notevolissimo successo, con migliaia di presenze (oltre 40mila), tra cui numerosissimi turisti giunti da tutta la regione, pronti ad apprezzare la bellezza di oltre 50 siti, accolti dalle giovanissime guide, provenienti dagli istituti scolastici superiori, che non hanno mancato di fornire dettagliate indicazioni sulla storia delle famiglie e sugli splendidi palazzi in cui dimoravano, simbolo della loro ricchezza e del proprio ruolo sociale.
Cortili Aperti, ormai un classico nel panorama delle manifestazioni rivolte a valorizzare il patrimonio artistico cittadino, dedicato quest’anno alla memoria di Rosaria Devanna, grande mecenate della città insieme al fratello Girolamo (a loro si deve la nascita della Galleria Nazionale), ha proposto una serie di percorsi culturali, afferenti le principali quattro epoche storiche, nelle quali trova espressione il vasto repertorio artistico e architettonico del centro storico bitontino.
Da una parte riecheggia l’epoca medievale, magari nello straordinario stile romanico della cattedrale e di San francesco d’Assisi o nel fascino imponente del Torrione, dall’altra i palazzi De Ferraris-Regna, Sylos-Calò (sede della Galleria Nazionale), Bove e Bove-Planelli-Termite, ed altri che costituiscono un interessante percorso rinascimentale, forte della ripresa dell’architettura toscana. Palazzi ricchi di fregi e di splendidi loggiati e nicchie, come quelle del palazzo Sylos-Calò, che sulla facciata prospiciente piazza Cavour presenta quattro statue simboleggianti le virtù teologali.
Suggestiva poi la presenza sincretica di simboli romani e cristiani, tipici del Rinascimento, che spesso si serviva delle effigi di imperatori, accostate magari a motti cristiani. Da citare, lungo il percorso barocco, anche palazzo Sylos-Sersale, che riprende molti motivi rinascimentali, come i festoni e i mascheroni apotropaici, ma triplicando l’effetto scenografico sin dalla facciata del palazzo, con una porta monumentale, che si apre su un atrio, interrotto dalla scala in pietra lavica, e il palazzo Albuquerque, colmo di colonne corinzie e tuscaniche, ulteriore ripresa dell’epoca rinascimentale.
E, ancora, passando al ‘600, le chiese di San Gaetano, con gli splendidi affreschi di Carlo Rosa, e di San Francesco di Paola, maestoso sfondo scenico della grande piazza un tempo dedicata alla regina Margherita e più recentemente ad Aldo Moro.
E non finisce mica qui! I palazzi Cioffrese, Pannone-Ferrara, Ventafridda e Gentile, punte di diamante dell’architettura ottocentesca, che vede come massimo esponente l’architetto Luigi Castellucci, bitontino. Un’architettura neoclassica di notevole bellezza, di cui è espressione anche il teatro Traetta, che mantiene la sua struttura originaria. esaltata dalle recenti opere di restauro.
Insomma, più di cinquanta siti da ammirare e ben ottocento giovanissime e preparatissime guide, pronte a soddisfare tutti i quesiti e le curiosità nei due giorni in cui Cortili Aperti ha richiamato in città una folla entusiasta di turisti. Ma tu, o lettore, non ti sarai mica perso qualcosa? Non preoccuparti. Puoi recuperare l’anno prossimo, ma, intanto, puoi sempre goderti i palazzi nobiliari durante una bella e rilassante passeggiata nel centro storico. L’obiettivo di Cortili Aperti è, infatti, quello di instillare il gusto della scoperta e di far apprezzare un grande patrimonio artistico, come ha spiegato il presidente pugliese dell’Adsi, Piero Consiglio, da assaporare lentamente e per gradi, tutti i giorni e le stagioni dell’anno. Perchè davvero l’Italia è la Penisola delle Meraviglie e, potremmo dire, con una punta di sano narcisismo, Bitonto, con il suo primato nazionale di siti aperti ai visitatori, quest’anno, con Cortili Aperti ne ha rappresentato la punta più bella e suggestiva.
Nell’immagine in alto (foto di Alessandro Robles) turisti in piazza Cavour per Cortili Aperti. Nelle altre foto, alcuni siti del centro storico di Bitonto (foto di Massimiliano Robles)