Quei santi umanissimi scesi a confrontarsi in piazza

La Festa di Ognissanti, spettacolo fantasioso e "provocatorio", frutto dell'orginale scrittura e della regia di Marco Grossi, chiude il cartellone del Traetta a Bitonto

La Festa d’Ognissanti, spettacolo prodotto dall’associazione Malalingua e vincitore del festival I Teatri del Sacro nell’edizione 2017, torna alla ribalta nell’ambito di due stagioni teatrali, curate quest’anno dal Teatro Pubblico Pugliese. La compagnia molfettese, interprete dell’originale e fantasiosa pièce, ha fatto tappa a Corato e, poi, a Bitonto, dove l’evento ha chiuso il cartellone del Traetta, inaugurando, inoltre, i festeggiamenti in onore dell’Immacolata, patrona della città.

Suggestiva la cornice dello spettacolo: il chiostro della cattedrale, luogo mariano, dove il sapiente gioco di luci e di suoni ha beneficiato di un tocco di realismo in più, grazie alla particolare atmosfera delle architetture del massimo tempio bitontino, esempio tra i più completi e armonici di romanico pugliese.

La Festa di Ognissanti porta in scena un testo scritto da Marco Grossi, che ne firma anche la regia. Le musiche, che sottolineano con convinzione lo sviluppo dell’azione, contribuendo non poco al successo complessivo dello spettacolo, sono dell’associazione Bassa Musica di Molfetta. A dar vita all’azione scenica Marianna De Pinto, Antonella Civale, Enzo Toma, Giuseppe Pestillo, Luca Avaliano insieme allo stesso Marco Grossi.

Allegra e tipicamente legata all’aria paesana delle feste patronali l’atmosfera riprodotta: i santi irrompono sulla ribalta a bordo di un grande carrozzone, addobbato con luminarie e accompagnato dal suono della fanfara. Giungono in piazza per promuoversi, raccontando le proprie storie che non sono solo ascesi ed estasi mistica, ma anche passioni, istinti ed egoismi come per tutti gli uomini. Rivelandosi, nonostante la santità, personaggi estremamente umani, con tutto il loro carico di sofferenze e di travagli spirituali: storie di uomini grandi e semplici al contempo.

I santi, dunque, come “eroi immanenti”, che spingono alla conoscenza delle loro esistenze, non solo martirali; o meglio, che proprio attraverso l’accettazione e la sopportazione delle proprie particolari “spine”, che ne hanno caratterizzato l’esperienza terrena, hanno riscattato vite spesso umanissime. L’obiettivo dello spettacolo è, infatti, ridestare il ricordo di questi modelli come momento emblematico dell’umano. Non solo l’occasione per riflettere su vicende esemplari di fede o di appartenenza religiosa ma anche la proposta di una visione più complessiva del mondo, più antropologicamente persuasiva. Sia pure basata su eccezioni singolari e irripetibili, come quelle incarnate da persone che hanno saputo e voluto elevarsi al di sopra della concretezza routinaria, perseguendo un ideale universale di amore e carità, ma tesa a promuovere una possibilità di abbraccio tra tutti gli uomini, ognuno dotato del suo personale carisma.

Malalingua, l’associazione fondata da Marianna de Pinto e Marco Grossi, entrambi maestri diplomati all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, nasce a Roma. Nel 2011 l’apertura di una sede pugliese, a Molfetta, e nel marzo 2017, ancora a Molfetta, l’inaugurazione di Pro Loco Babilonia, un nuovo spazio teatrale e contenitore culturale, in cui offrire sempre nuove possibilità d’espressione al territorio, alle eccellenze e agli artisti pugliesi e baresi.

Ancora nel 2017, come si è già detto, l’ensemble si aggiudica con La festa di Ognissanti il primo premo alla rassegna i Teatri del sacro, un’avventura artistica e culturale dedicata alle intersezioni contemporanee, sempre più diffuse, fra il teatro, la tensione spirituale e le inquietudini della ricerca religiosa.

 

Le foto sono di Massimiliano Robles