Un corteo composto da cinquemila persone ha sfilato per le strade di Brindisi per manifestare contro qualsiasi forma di mafia. Ecco cos’è accaduto lo scorso 21 marzo, nella tappa pugliese della 24esima Giornata della Memoria e del Ricordo delle vittime innocenti, organizzata dall’associazione di promozione sociale Libera.
Dopo Foggia, che dodici mesi fa ha ospitato la marcia nazionale, quest’anno è stata Brindisi ad accogliere le bandiere e gli slogan dei tanti cittadini pugliesi scesi in piazza. La scelta della città adriatica non è affatto casuale, poiché è da sempre tra le culle predilette di quanti gestiscono i mercati illeciti della Sacra Corona Unita. Ma i cinquemila che hanno sfilato tra le vie e le piazze del capoluogo dimostrano che la lotta alla criminalità organizzata, sostenuta con caparbietà dagli abitanti di queste zone, non è ancora cessata: sono ancora tanti, infatti, i casi di omicidio di stampo mafioso che si registrano nella nostra regione.
Tra questi, è impossibile non ricordare la drammatica fine di Anna Rosa Tarantino, 84enne bitontina vittima innocente di uno scontro a fuoco tra clan, il cui nome è stato citato, tra gli altri, alla marcia di Brindisi. Così, al fianco dei parenti della povera signora, ha marciato anche una delegazione bitontina, guidata dal sindaco e vice presidente nazionale di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio, e composta prevalentemente da studenti e docenti del Liceo classico – linguistico “C. Sylos” e dell’IISS “Volta – De Gemmis”.
In particolare, i ragazzi del “Sylos”, nei giorni precedenti la marcia, hanno organizzato quattro appuntamenti rivolti ad esaminare, in maniera più approfondita, il fenomeno mafioso sulla scena locale. Due di questi si sono tenuti tra i muri del liceo bitontino, con il vicequestore Fabrizio Gargiulio e il sindaco Abbaticchio come ospiti. Il primo ha analizzato l’organizzazione dei clan locali, focalizzandosi sull’omicidio Tarantino e sui processi che ne sono scaturiti; il primo cittadino ha parlato, invece, dei progetti di antimafia sociale avviati a Bitonto. Gli studenti hanno assistito anche al reading teatrale a cura di Fabrizio Saccomanno, intitolato Dal silenzio alla voce e tratto dal libro Non a caso di Daniela Marcone, un racconto che ha come protagonisti cittadini pugliesi vittime innocenti di mafia.
Nell’ultimo appuntamento spazio alla creatività: gli studenti hanno realizzato lo slogan che ha animato la delegazione bitontina tra le vie di Brindisi.
Un’esperienza forte ma formativa: “Il 21 marzo è la giornata della legalità e dell’impegno. Ma è importante impegnarci tutti i giorni -spiega Carmelo, studente 16enne- contro ogni sopruso di stampo mafioso. I ragazzi presenti a Brindisi testimoniano la determinazione dei giovani a non abbassare la testa davanti alla criminalità organizzata e a denunciare per il bene di tutta la comunità”.
Comunità presso la quale, stando all’ultimo rapporto della Drezione investigativa antimafia, “resta confermata la presenza di diversi gruppi criminali che, seppure fortemente indeboliti, conservano la propria capacità operativa”. Ma la tenacia e l’impegno dei più giovani sono la speranza più vivida di un futuro finalmente libero dalle insidie della violenza mafiosa.
Nell’immagine in alto, i ragazzi di Bitonto manifestano a Brindisi con Libera