Parte da Adelfia la rivoluzione delle community libraries, le biblioteche di comunità distribuite in tutta la Puglia su cui la Regione ha investito, con “Smart In“, ben 120 milioni di euro, dando vita al più grande progetto di infrastrutturazione culturale d’Italia. Una risposta forte al problema degli scarsi livelli di lettura rilevati dall’ISTAT nel Meridione, che vedono la Puglia agli ultimi posti della classifica, con un misero 27% degli intervistati ad aver letto almeno un libro nell’ultimo anno.
La cittadina alle porte di Bari è la prima in provincia di Bari – dove sono state finanziate 23 istanze su 41 pervenute – a veder realizzata la propria biblioteca di comunità, un presidio di partecipazione e coesione culturale che va in questo caso ad ammodernare la vecchia biblioteca “Antonio Cafaro” con strumenti e attrezzature adeguate alle necessità contemporanee.
L’immobile, ristrutturato e rifunzionalizzato con un finanziamento di 760mila euro, si trova nel rione Montrone di Adelfia e si compone di diverse aree dedicate a giovani, bambini e adulti, con dotazioni multimediali (computer e maxi schermi) e servizi innovativi (sale di apprendimento ludico per i più piccoli, una caffetteria e un’attività di promozione e diffusione della lettura fuori dalla struttura, grazie all’utilizzo di tre biciclette chiamate Bici-Scambio-Teca).
Tutte le forniture effettuate garantiscono ergonomicità, facilità di utilizzo, rispetto per l’ambiente (caratteristiche che il beneficiario ha voluto fortemente per garantire modernità e sostenibilità).
“Qui i computer ci sono – ha dichiarato il presidente della Regione, Michele Emiliano, all’inaugurazione, qualche giorno fa – ma si può stare insieme, chiacchierare, prendere un caffè e soprattutto dare il senso che ognuno dei nostri comuni rappresenta la bellezza dell’Italia. È importante creare luoghi come questo che servono a connettere Adelfia e tutti gli altri comuni pugliesi col mondo intero, collegando tutte le biblioteche di comunità attraverso reti informatiche”.
Al grande bando pubblico, inserito nella strategia “Smart In” (che prevede anche interventi per laboratori di fruizione, teatri storici ed empori della creatività), hanno partecipato enti locali, ma anche istituzioni scolastiche e universitarie di tutta la Puglia, per un totale di 111 progetti finanziati e 123 presidi di comunità. Tra questi anche Bitonto, risultata 69esima nella graduatoria generale, pubblicata all’inizio dello scorso anno, per il progetto “Polibris – Poli Librari Innovativi Specialistici”.
Il Comune potrà contare su una dotazione finanziaria di 950mila euro per costruire un sistema policentrico costituito da 8 luoghi tra loro interconnessi per la fruizione e la promozione della lettura e della cultura. L’obiettivo è attivare un sistema diffuso che consenta di mettere assieme supporti librari tradizionali e forme tecnologicamente avanzate. Al centro del progetto, come luogo di coordinamento, programmazione e formazione, ci sarà la Biblioteca comunale Rogadeo, già profondamente rivitalizzata, qualche anno fa, attraverso il bando Sac.
Gli altri spazi saranno allestiti presso il Centro Tecnologico (nuove tecnologie e ITC, con particolare attenzione alla produzione multimediale e audiovisiva), le Officine Culturali (spazio esperienziale per la valorizzazione della produzione olearia e olivicola), il Primo Circolo Didattico “Nicola Fornelli” e Villa Sylos (dove l’offerta sarà rivolta soprattutto all’infanzia e alle famiglie), nel Torrione Angioino (con un front office destinato a migliorare la promozione e la diffusione del sistema Polibris) e all’interno dei plessi scolastici delle frazioni di Palombaio e Mariotto, con due sedi decentrate di biblioteche-mediateche.
Stando alle ultime informazioni disponibili le forniture sarebbero già state affidate e sarebbe in pubblicazione il bando per l’individuazione del soggetto gestore. Fatti i luoghi pubblici di lettura, restano da fare, però, i lettori. In Puglia solo 27 persone su 100 hanno dichiarato di aver letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. A Trento il numero è praticamente il doppio. Ma le librerie di comunità, con la capillarità e l’agilità che le contraddistingue, potrebbero rappresentare l’occasione del riscatto. Del resto le biblioteche sono sempre luoghi di speranza, spazi di crescita, orizzonti di emancipazione. La politica ha scommesso su di loro: non facciamola pentire!