Il consiglio regionale apre le porte ai giovani studenti di tutta la Puglia, che s’incontrano per dare il via ad un’originale e interessante percorso di cittadinanza attiva.
Nei giorni scorsi, la prima riunione del parlamentino. Un evento non da poco, se si considera che i 46 neoeletti (30 i ragazzi, 16 le ragazze) si sono guadagnati il diritto (e l’onere) di sedere tra i banchi dell’assise regionale, dopo essere stati accuratamente selezionati da 140.000 votanti su 150 candidati, provenienti da 180 istituti superiori di tutta la regione.
“Giovani in consiglio: da osservatori a protagonisti” il nome del progetto, curato dalla sezione Biblioteca e comunicazione istituzionale del consiglio regionale, affiancata dall’Ufficio scolastico pugliese.
La serietà con cui è stata effettuata la selezione non stupisce, dato il fine ultimo del progetto, alla sua seconda edizione: avvicinare i giovani alla politica. Un obiettivo per niente semplice, perché se si riuscisse a centrarlo, i ragazzi comincerebbero ad avere le idee più chiare circa i meccanismi che regolano l’attività amministrativa e legislativa della Regione e, magari, imparerebbero a smasmescherare le manovre del ceto politico che non puntano all’interesse dei cittadini nè tantomeno dei giovani, ma sono dettate da interessi personali o particolari.
Gli studenti, dunque, avranno l’occasione di diventare cittadini consapevoli del proprio ruolo in un contesto di partecipazione e di coinvolgimento democratico. Entreranno nel cuore del sistema, scoprendo come si fanno le leggi e, grazie al loro impegno e al confronto, potranno persino proporre un disegno di legge.
Un lavoro davvero impegnativo, come sa bene il giovanissimo Nicolò Ventafridda, studente diciassettenne del liceo classico “Carmine Sylos” di Bitonto, ben consapevole di quanto i ragazzi siano poco inclini a parlare e a interessarsi di politica. Ma non per questo ha smesso di coltivare la sua passione o si è arreso di fronte alla scarsa popolarità del suo “hobby”. Proprio per tale ragione, per la determinazione e la dedizione mostrate è stato votato per partecipare a questo importante progetto regionale.
A spronarlo a lanciarsi in questa esaltante avventura sono stati i suoi insegnanti, che gli hanno dato fiducia, come Nicolò ha più volte chiarito e ripetuto: “Senza quello stimolo tutto sarebbe stato diverso”.
Il presidente dell’assemblea regionale, Mario Loizzo, è intervenuto per dare il via alla prima seduta del parlamentino degli studenti, sottolineando l’importanza che riveste la scuola nel consentire ai ragazzi di svolgere questo tipo di esperienza.
La scuola deve favorire lo studio della costituzione, perchè sia ben conosciuta dai futuri cittadini. Una così grande urgenza di avvicinare i più giovani alla politica è dettata dalla complessità della situazione odierna e dalla fiducia nelle nuove generazioni, a cui è demandato il difficilissimo compito di dare una scrollatina al paese e indirizzarlo nella giusta direzione.
I giovani, come ha spiegato Loizzo, “sono l’antidoto allo smarrimento culturale e politico che la società civile sta vivendo. La scuola ha l’impegno di educarli a costituire gli anticorpi del degrado sociale”.
La politica deve diventare il pane quotidiano dei giovani, ma per sviluppare una coscienza critica occorre anche un’informazione e una voglia di informazione libere e leali.
Don Chisciotte dà una delle definizioni più belle della libertà al suo scudiero Sancho: “La libertà è uno dei più preziosi doni che i cieli abbiano dato agli uomini; né i tesori che racchiude la terra né che copre il mare sono da paragonare ad essa; per la libertà, come per l’onore, si può e si deve mettere a repentaglio la vita; la schiavitù invece è il peggiore dei mali che agli uomini possano toccare”. La libertà, va sottolineato, è frutto della fatica e della lotta di chi ci ha preceduto, e questo non può che spingerci a difendere la nostra democrazia, nonostante le sue molteplici incongruenze. Essere cittadini significa innanzitutto questo.
E allora, “in bocca al lupo” non solo a Niccolò e agli altri quarantacinque eletti ma anche agli altri giovani che ci hanno provato e non ce l’hanno fatta, alle scuole, da sempre impegnate a scuotere le coscienze dei ragazzi, e a tutti gli altri: perché non rinuncino all’informazione e alla partecipazione alla vita politica e perché continuino o comincino a farlo.
Nella foto in alto, Nicolò Ventafridda, il giovane bitontino eletto nel parlamentino degli studenti