Ad ispirare uno degli ultimi progetti promossi dalla Regione Puglia sono state parole come quelle pronunciate da Gabriele Lavia: “Io credo che debba partire tutto dalle scuole; è lì che si impara, e da lì, poi, si continua a coltivare“. Questo il messaggio lanciato dall’attore e regista teatrale, fra i più apprezzati della scena contemporanea, in merito al coinvolgimento di platee sempre più giovani all’interno di luoghi deputati alla cultura.
Facendo tesoro delle moderne strategie di audience development, ovvero ‘sviluppo’, più precisamente ‘ampliamento’ del pubblico, il consigliere regionale Enzo Colonna si è fatto promotore dell’iniziativa “I musei raccontano la Puglia”. Obiettivo, coinvolgere e incrementare il numero di fruitori del patrimonio artistico regionale, inglobando fra questi le fasce più giovani, senza trascurare il legame fra istituzioni culturali e territorio.
L’idea progettuale si fonda sul concetto di aggregazione tra musei che, in sinergia con i principali attori locali, siano in grado di avviare attività rivolte alle scuole e alle famiglie. Musei, dunque, a misura di bambino, dotati di apposite “aree kids” permanenti, saranno, insieme alle istituzioni scolastiche, messi in rete all’interno di cinque hub individuati in Puglia. Foggia, Bari, Taranto, Brindisi, Lecce, i centri attorno a cui si svilupperà il progetto, attraverso un cartellone di attività e servizi che mirano ad avvicinare i più piccini all’uso consapevole e alla conoscenza dei beni culturali.
“Vogliamo fare dei musei un luogo di aggregazione per i bambini; un luogo dove s’impara la storia e la cultura della propria città e della propria regione senza annoiarsi”, ha spiegato l’assessore regionale al Turismo, Cultura e Valorizzazione del Patrimonio culturale, Loredana Capone. Visite guidate, laboratori didattici su storia e archeologia, letture tattili dei libri su scienza arte e musica, spettacoli teatrali sui popoli italici. Sono solo alcune delle attività ludico-educative che coinvolgeranno un pubblico di visitatori di età compresa fra zero e tredici anni. Tra le istituzioni culturali che hanno aderito al progetto, il Museo archeologico nazionale Jatta di Ruvo di Puglia, il Museo civico di Foggia, il Museo della maiolica di Laterza “MuMa”, il nuovo Museo archeologico di Ugento e molti altri, comprese alcune biblioteche. Enti individuati dalla Regione Puglia fra le novantanove istituzioni culturali finanziate dal bando musei del 2012, attraverso la somministrazione di un questionario.
Ben trentasei di essi hanno risposto e fra questi sono stati scelti quelli che superavano la soglia > 50% della coerenza con gli standard previsti dalla DGR 1285 /2015 e dai “Livelli uniformi di qualità per la valorizzazione dei musei” (DM 113 del 2018). Così la Puglia, da nord a sud, sarà attraversata da uno ‘svecchiamento’ delle istituzioni museali, grazie ad iniziative che vedranno giovanissimi visitatori alle prese con un patrimonio storico, archeologico e artistico, reso spesso inaccessibile ai più piccoli. A tener lontani da musei bambini e ragazzi è, talvolta, un linguaggio troppo lontano dal loro oltre ad una modalità di fruizione poco dinamica e accattivante.
La svolta in questa direzione, ciò che gli studiosi del settore definirebbero audience engagement, ovvero verso il coinvolgimento attivo di ogni target museale, a partire dai bambini, è segnata proprio dal progetto “I musei raccontano la Puglia”. In ciascuno dei cinque hub territoriali avranno luogo, infatti, iniziative che rispondono all’esigenza di rendere i piccoli visitatori protagonisti dell’interpretazione e della valorizzazione del patrimonio culturale pugliese.
“Dauni Junior”, il progetto che vedrà, nell’area di Foggia, adulti e bambini invadere pacificamente la città per raccontare la nostra storia, mentre con “Vivere il museo”, Ugento condurrà le fasce d’età più giovani a una scoperta consapevole del territorio d’appartenenza. Tra le iniziative anche “MAACheMusei!” che prevede la realizzazione, a Ceglie Messapica, di laboratori afferenti ai temi dell’arte, del gusto, dell’archeologia, del cibo, delle scienze e del gioco.
L’idea di scoprire le proprie origini è alla base anche delle attività previste nel territorio tarantino, come “Terra in mano: radici e spiritualità”, laboratorio che vedrà protagonista la città di Laterza. Numerose, dunque, le iniziative nell’ottica di un abbassamento dell’età media dei visitatori dei musei in Puglia. Creare un passaporto culturale che identifichi i musei “kids and family friendly” con il marchio “Puglia loves family” sarà il passo successivo.
L’auspicio è che i musei possano diventare luoghi aperti ad ogni target di utenza già dall’infanzia, perché, come ha sottolineato Loredana Capone, “con la cultura si cresce, si genera lavoro e si dà l’opportunità a tutti i cittadini di sentirsi orgogliosi delle proprie radici”.