La già bella struttura e comunità del monastero di San Leone Magno di Bitonto si arricchisce di un apprezzabile tesoro artistico. Questa volta tutto contemporaneo ma dal sapore antico. Antico come il gesto in sé e antico come l’arte.
Spieghiamo. Accade che una benefattrice, assidua frequentatrice della parrocchia, decide di far realizzare, in memoria della sorella, terziaria francescana, un’immagine in cartapesta e terracotta di Santa Elisabetta d’Ungheria, patrona del terzo ordine secolare francescano. La donna, che intende rimanere anonima, affida il lavoro alle solerti e capaci mani del maestro cartapestaio per eccellenza del leccese, Antonio Papa, di Surano.
Si tratta dello stesso artista che realizzò, qualche anno fa, l’immagine di Santa Chiara, anche questa per la parrocchia di San Leone.
Drappeggio curato, volto intenso ma non patetico: ecco qui Santa Elisabetta, che risplende oggi in chiesa in tutto il suo fulgore. Un’esperienza di vita e fede, la sua, da sempre veneratissime in ambienti francescani.
Quello della sorella affettuosa è così un gesto d’amore privato e familiare che però, in nome della devozione, costituisce po fatto artistico di interesse generale. Un bell’episodio di fede e amore per la bellezza.
Antonio Papa, tra i più noti cartapestai salentini, è nato ed è attivo nel piccolo paese di Surano, nel centro del Salento.
Doti artistiche già in età adolescenziale, frequenta subito uno dei più prestigiosi e antichi laboratori di cartapesta leccese, quello dei fratelli Malecore, che lo indirizzano verso la creazione di statue sacre, materia a lui già molto cara. Studia anche musica al conservatorio di Lecce “Tito Schipa”: è, infatti, anche un apprezzato musicista. Artista assai richiesto in ambito sacro, vanta anche consistenti richieste da parte della committenza privata.
Nella foto in alto, la statua di Santa Elisabetta d’Ungheria realizzata per la chiesa di San Leone.