Rossa, gialla, arancio e rosa: la Grande Mela a novembre

Dal foliage al Dia de los muertos, dalla maratona di New York alle elezioni di midterm, l'autunno newyorkese regala emozioni ed eventi

Novembre. Cambia l’orario, cambiano i colori degli alberi. Per un breve periodo New York si tinge di arancio, giallo e rosso: è il momento del famoso foliage che in tanti aspettano. Ci sono addirittura applicazioni per smartphone che indicano in quale parco o luogo fuori città gli alberi si siano già tinti di rosso e siano pronti a regalare emozioni di foglie colorate che cadono danzando.

Novembre è anticipato da Halloween, zucche intagliate, dolcetto o scherzetto, maschere e tradizione americana. Ma il primo novembre è anche il Dia de los muertos, come per noi in Italia, una giornata per ricordare e celebrare i cari estinti, il loro spirito e il legame che manteniamo con loro.

Un tradizionale altare, allestito per il Dia de los muertos

La tradizione è messicana. Nella città di Oaxaca le celebrazioni attirano turisti da tutto il mondo, e a New York, atlante multietnico, non poteva mancare un omaggio a questo affascinante culto.

Al museo di storia naturale, nelle sale dove troneggiano giganteschi scheletri di dinosauri e riproduzioni di ogni tipo di animale, essere umano o pianta, hanno organizzato una serata omaggio al Dia de los muertos: un ricco buffet tipico, balli, artigianato, canti e installazioni di altari coloratissimi fatti di maschere, cibi, fiori e candele.

Novembre è anche il mese della famosa maratona di New York. Gli Italiani iscritti quest’anno sono stati 3.117, secondi solo agli americani e più numerosi dei francesi, anch’essi affezionati corridori della maratona che attraversa i 5 boroughs.

Quasi 50.000 i partecipanti che hanno corso domenica scorsa, una giornata di sole e sport che ha unito partecipanti da tutto il mondo in un momento politico così difficile.

Un altro colore che si è aggiunto a questo mese dai toni caldi è il rosa, la pink wave delle donne candidate alle elezioni di midterm.

Secondo il sito cawp.rutgers.edu quest’anno sono state 476 le donne che si sono presentate per la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, 61 le donne a correre per la carica di governatore, il massimo precedente era stato di 34, e 235 quelle che hanno vinto le nomination per la Camera dei rappresentanti. Il massimo precedente era stato di 167.

I Democratici hanno già numeri molto più alti di rappresentanza femminile, in quasi tutti i livelli di ufficio, in particolare al Congresso.

Con le elezioni di midterm, avantieri, i Democratici hanno conquistato la maggioranza dei deputati alla Camera, mentre il Senato rimane in mano ai Repubblicani.

In Florida ha vinto Donna Shalala ex ministro della sanità dell’era Bill Clinton.

Ayanna Pressley, prima donna afroamericana eletta alla Camera dei Rappresentanti in Massachussetts, Rashida Tlaib, giovane, 42 anni, musulmana eletta in Michigan sempre per la Camera dei Rappresentanti, Ilhan Omar, 39 anni, origini somale, ha vinto in Minnesota.

Alexandria Ocasio Cortez nel corso di una cena elettorale

Una vittoria annunciata è stata quella di Alexandria Ocasio Cortez: 29enne ispanica originaria del Bronx aveva vinto le primarie dei democratici a New York sconfiggendo Joseph Crowley, uno dei politici più in vista del partito.

In passato ha lavorato per Bernie Sanders e secondo molti può rappresentare il futuro del Partito Democratico. E’ la più giovane donna di sempre eletta al congresso.

Ocasio-Cortez si era presenta apertamente come un’outsider. Il suo video promozionale, diventato virale, inizia con la frase: “Non ci si aspetta che a candidarsi siano donne come me”.

La giovane candidata democratica si batte, fra le altre cose, per l’abolizione dell’Ice (Immigration and Customs Enforcement), l’agenzia federale responsabile del controllo delle frontiere, per l’estensione del programma “Medicare” che possa garantire a tutti adeguate cure mediche. Preme per l’introduzione di un salario minimo di 15 dollari l’ora, per l’istruzione gratuita e il diritto alla casa. Anche sui cambiamenti climatici la sua posizione è molto chiara e fa ben sperare: gli Stati Uniti possono diventare 100 per cento rinnovabili entro il 2035.

Il rosa non è un colore forte; è il colore tenue che rappresenta le bambine e poi le donne. Ma forti sono le donne che stanno tingendo di rosa le proteste ed ora le vittorie al Congresso.