“Comunque vada, sarà un successo!”. Sono tanti i tifosi del Bitonto che, per strada o sui social, hanno ripetuto questo mantra prima della partita di Coppa Italia contro il Bari.
E, d’altra parte, le ragioni c’erano tutte: una squadra appena approdata nel primo torneo dilettantistico nazionale, che si apprestava ad affrontare una “nobile decaduta”, con un organico costruito più per ben figurare in Serie C che per vincere la D.
Poi, come sempre, il campo sa sovvertire tutti i pronostici a tavolino. Al cospetto di gente come Di Cesare, Brienza, Bollino e Pozzebon (calciatori con una lunga militanza anche nelle serie A e B), il Bitonto di Pizzulli non ha mostrato il minimo timore reverenziale, giocando una partita attenta e concedendo poco ai più quotati avversari.
Il minuto della storia è stato il numero 51, con il cross di Lavopa e il colpo di testa vincente di Picci, uno che non ha mai fatto mistero di voler giocare nel Bari, la squadra della sua città e della quale è grande tifoso. I successivi 39 minuti più recupero non solo hanno visto un Bitonto bravo a contenere le sortite offensive del Bari, ma sono stati proprio i neroverdi a sfiorare il raddoppio con Patierno.
Al triplice fischio del signor Morabito di Taurianova, con il Bari a quota 0 e Bitonto a 1, è partita la festa della squadra, ma soprattutto dei circa 350 sostenitori neroverdi presenti al “San Nicola”.
Una serata di emozioni, di festa. Una serata in cui Davide ha battuto, con pieno merito, Golia. Perché il bello del calcio è anche questo. E che nessuno, per favore, parli di favola. Il Bitonto visto al “San Nicola” è stato, anche per chi non è tifoso, una bellissima realtà.