Nessuna flessibilità vaccinale né possibilità di autocertificazione per stabilire se i bimbi da 0 a 6 anni potranno, o meno, entrare a scuola. Dopo i sindaci di Maruggio, nel tarantino, Lucera, nel foggiano, e Mola di Bari, anche il primo cittadino di Bitonto, Michele Abbaticchio, ha firmato un’apposita ordinanza sindacale per disporre la mancata ammissione a nidi e materne di chi è privo della certificazione che attesta le avvenute vaccinazioni.
Nonostante il decreto “Mille Proroghe”, già approvato al Senato e calendarizzato alla Camera per il prossimo 11 settembre, preveda il rinvio al 2019-2020 delle sanzioni previste in questi casi dalla legge (da 100 a 500 euro), stabilendo di fatto la possibilità di presentare l’autocertificazione per quest’anno scolastico – ribadita un paio di giorni fa dal Miur durante un incontro con i sindacati –, i sindaci delle quattro città pugliesi, tutti appartenenti a Italia in Comune, preferiscono mantenere il sistema utilizzato finora, prima che tutto cambi con l’introduzione dell’obbligo flessibile.
“Non possiamo restare inermi nell’attesa del legislatore e sulla paura di perdere vecchi o nuovi consensi. Occorre coraggio – ha dichiarato Abbaticchio – e occorre difendere la salute delle nostre comunità. Senza paura”. Del resto è la normativa stessa, con l’art. 32 della legge n. 833/1978, a consentire agli enti locali un margine d’azione.
In qualità di autorità sanitaria locale, il primo cittadino può infatti emanare ordinanze contingibili e urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica.
Una decisione forte che oltre a ribadire la sussistenza della legge Lorenzin, mai abrogata, chiama in causa l’articolo 47 del D.P.R. n.445/2000, che sancisce l’impossibilità di avvalersi della autocertificazione per i certificati medici e sanitari, e la tutela dei bambini immunodepressi, esposti a seri rischi per la loro salute. Soddisfatto il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, che ha definito l’intervento dei sindaci pugliesi “una vera novità nel difficile intento di assicurare con le vaccinazioni il diritto alla salute dei cittadini, in particolare di quelli più fragili”.