Tra debito e poltrone, la “malagestione” dell’Asv

La denuncia di Pares, la federazione delle forze di sinistra all’opposizione, dopo l'abbandono da parte della maggioranza del consiglio dedicato alla partecipata del Comune di Bitonto

La “malagestione” dell’Azienda servizi vari di Bitonto è la denuncia lanciata da Pares, la federazione che riunisce le principali forze politiche di sinistra – tranne il Pd – all’opposizione, nel corso di un incontro con la stampa cittadina.

A spiegarne le ragioni, i segretari sezionali dei partiti e movimenti che compongono il cartello: i consiglieri comunali Michelangelo Rucci (Governare il futuro) e Cosimo Bonasia (Insieme per la Città), Luca Matera (Partito Socialista Italiano) e Domenico Masciale (Sinistra Italiana). Assente per motivi personali Vito Palmieri di Laboratorio, altro tassello della federazione. Ad introdurre i lavori Maurizio Loragno, responsabile delle comunicazioni del Psi.

A rendere necessario l’appello alle testate locali è stato, per Pares, lo scioglimento del consiglio comunale monotematico sulla gestione dell’Asv prima che lo stesso riuscisse ad entrare nel merito dei problemi della partecipata, che negli ultimi tre esercizi finanziari (2015, 2016 e 2017) ha chiuso in rosso il bilancio.

Particolarmente rilevante sarebbe proprio il disavanzo dell’ultimo anno finanziario, trattandosi, a differenza delle passività del 2015 e del 2016, riconducibili ad accantonamenti per crediti in sofferenza, di una perdita economica vera e propria, frutto di “cattiva gestione”.

L’ammontare del deficit sarebbe superiore ai 400.000 euro, nonostante il mancato accantonamento a “fondo rischi” di 350mila euro, che avrebbero fatto schizzare la perdita di esercizio ad oltre 750.000 euro.

Il consiglio monotematico richiesto sia dai consiglieri di minoranza che da dieci consiglieri della maggioranza doveva servire a “un sereno confronto su tali problematiche – spiegano i rappresentanti di Pares – e a trovare, insieme, i giusti accorgimenti perché l’Asv si risollevasse”.

Ma i fatti hanno disatteso questa richiesta. I consiglieri di minoranza hanno, infatti, accettato l’inserimento nell’ordine del giorno di un altro punto riguardante le “modifiche allo statuto dell’Asv”, che è diventato il primo argomento di discussione, mentre per quello riguardante il confronto sulla gestione dell’azienda si è giunti all’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di maggioranza.

“Il sindaco Michele Abbaticchio – aggiungono i referenti di Pares – ha interagito con il direttore Pasculli in un’aula praticamente deserta non invitando al consiglio comunale l’amministratore unico dell’azienda, Vincenzo Castellano”. Atteggiamento che hanno definito “sospetto”.

Per la sinistra d’opposizione la gestione dell’Azienda servizi vari sarebbe asservita a logiche di spartizione politica e servirebbe al sindaco “esclusivamente ad attribuire posti di sottogoverno, per non far sgretolare la sua maggioranza”. Il riferimento è ai due consiglieri del cda, Massimo Labianca, vicino ad una delle liste che supportano Michele Abbaticchio (“70032 – Città in Movimento”), nominato anche se il comitato di garanzia ha specificato che “le comprovate esperienze sono esclusivamente di natura consulenziale o afferenti alla frequenza di un master” e Cinzia D’Eliso, candidata che avrebbe fatto “provvidenzialmente” pervenire una manifestazione di interesse per l’incarico lo stesso giorno di emanazione del decreto.

La sensazione, assicurano da Pares, è che “qualcuno stia vivendo con terrore il dialogo trasparente e sereno intrapreso tra i consiglieri di minoranza e quelli di maggioranza”.

Nella foto in alto, la conferenza stampa di Pares