Santo Spirito, per i bitontini, resta la meta preferita sul mare, foss’anche per una semplice e distensiva passeggiata.
La marina, infatti, rappresenta per Bitonto lo sbocco naturale sull’Adriatico. Per non dire della familiarità, nonostante una legge del lontano 1928 l’abbia separata dalla città per regalarla al capoluogo pugliese, in ossequio alla grandeur fascista.
Nonostante i soli 5 o 6 chilometri che la separano da Bitonto, in passato non era poco il tempo necessario a raggiungere Santo Spirito, a causa delle lunghe attese a cui si era costretti per la presenza del passaggio a livello delle ferrovie dello stato proprio all’ingresso del centro balneare. A motori e fari spenti, si guardavano passare fino a tre, quattro convogli passeggeri o merci.
Un ricordo che oggi, per fortuna, appare molto sbiadito: la linea ferroviaria, infatti, da più di vent’anni è scavalcata da ponti che smistano il traffico, collegandolo alle diverse infrastrutture viarie. Diversamente, sempre in passato, il passaggio a livello delle Ferrovie del Nord Barese, all’uscita da Bitonto, era considerato “innocuo” dagli automobilisti, per le brevi chiusure limitate al transito dei treni locali.
Il quadro si è complicato notevolmente negli ultimi anni, in particolare da quando con l’espansione della ferrovia che collega Bari a Barletta, sono aumentate le corse per i pendolari che si recano nel capoluogo pugliese. File frequenti e interminabili costringono gli automobilisti a scegliere strade alternative o, addirittura, diversi approdi al mare.
Una rapida alternativa all’indesiderata attesa all’interno delle auto, ancor più faticosa nella stagione calda, è la strada che costeggia la linea ferroviaria per confluire, a un paio di chilometri da Bitonto, nella circonvallazione, nota come “poligonale” e, quindi, sulla provinciale per Santo Spirito.
La poligonale, perfettamente circolare, ad onta del nome, interrotta solo da lama Balìce, è una presenza preziosa e di grande potenzialità per la circolazione extraurbana. Anche per questo motivo, quasi certamente, il comune ha deciso di realizzare una “viabilità alternativa a quella che interseca i binari”, in attesa dell’eliminazione del passaggio a livello di via Santo Spirito, attraverso la “sistemazione, l’adeguamento e l’integrazione” delle strade esistenti, in particolare di quella che viene usata come “scappatoia” in situazioni critiche di traffico.
L’intervento rientra in uno degli “assi” dell’Addendum al Piano operativo Infrastrutture del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 del ministero di competenza, approvato con delibera n. 98/2017 del Comitato interministeriale per la programmazione economica e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 9 giugno 2018.
Obbiettivo dell’Addendum, che si articola in sei assi totali, è “il rafforzamento delle infrastrutture per il trasporto e la logistica”, per una dotazione finanziaria complessiva di 5.430,99 milioni di euro, destinati, per l’80% alle regioni del Sud e per il 20% alle regioni del Centro-Nord.
I lavori previsti per il miglioramento della viabilità che collega Bitonto a Santo Spirito rientrano nell’asse denominato “Interventi per il trasporto urbano e metropolitano”, cui sono destinate risorse pari a 665,78 milioni di euro. Dei 38,61 milioni assegnati alla Puglia per la linea d’azione “Interventi per il potenziamento del trasporto rapido di massa nelle aree urbane e metropolitane, completamenti di itinerari già programmati/nuovi itinerari”, 7 milioni sono destinati al “finanziamento dell’intervento nel Comune di Bitonto per la soppressione del passaggio a livello delle Ferrovie del Nord Barese su via Santo Spirito e realizzazione della pista ciclabile di collegamento tra le stazioni Centrale e Santi Medici”.
Gli amministratori parlano di un risultato “storico”, in quanto dimostra come lo sviluppo dell’area metropolitana sia indirizzato verso un concetto “policentrico”, che tiene conto delle criticità di tutte le realtà urbane del territorio.
Nell’ottica del miglioramento della circolazione di persone e mezzi, grazie a questi fondi, il comune di Bitonto potrà quindi realizzare anche un percorso esclusivo per gli amanti dei pedali.
L’evoluzione, il progresso, una migliore qualità della vita, non si ottengono, infatti, agevolando solo gli automobilisti ma, anche e soprattutto, andando incontro alle esigenze delle persone che utilizzano altri mezzi per spostarsi, magari più ecologici.
L’auspicio è che con i lavori previsti grazie ai fondi Cipe, si proceda verso una città più vivibile, perché più pulita e più sicura, dove la riduzione dei gas inquinanti sia una priorità assoluta. D’altronde, se si riducesse drasticamente il traffico di automezzi, sarebbe meno lunga e insopportabile anche l’eventuale coda a un passaggio a livello.