“Che cosa c’è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo”.
Non necessitano di un’introduzione i versi di Shakespeare che, fra i tanti, hanno ispirato il compositore italiano Nicola Vaccaj, autore di un’opera in due atti dedicata alla più triste storia d’amore di tutti i tempi.
“Giulietta e Romeo”, le cui musiche portano la firma di Vaccaj, portata in scena per la prima volta nel 1825 con libretto di Felice Romani, è l’opera che ha aperto il Festival della Valle d’Itria. E, a dire il vero, per un’edizione, la quarantaquattresima per la precisione, intitolata “Eclissi d’amore” non poteva esserci prologo più “opportuno”.
L’opera è stata allestita presso il Palazzo Ducale di Martina Franca nella versione critica a cura di Ilaria Narici. Originali, invece, i recitativi accompagnati, ricostruiti per la messa in scena martinese da Sesto Quatrini che, per l’occasione, ha diretto l’Orchestra Accademia Teatro alla Scala.
L’interpretazione dei personaggi shakespeariani è stata affidata ad un cast composto dal soprano Leonor Bonilla (Giulietta), dal mezzosoprano Raffaella Lupinacci (Romeo), dal tenore Leonardo Cortellazzi (Capellio), dal soprano Paoletta Marrocu (Adele) e dai baritoni Vasa Stajkic (Tebaldo) e Christian Senn (Lorenzo). La regia, a cura di Cecilia Ligorio, si è, inoltre, avvalsa delle scene di Alessia Colosso, i costumi di Giuseppe Palella e le luci di Luciano Novelli, offrendo al pubblico degli appassionati un’ambiziosa e rara riedizione dell’opera di Vaccaj.
Lo spettacolo, in replica il 31 luglio, è dunque il primo appuntamento del ricco cartellone del festival che, a partire dal sorprendente incontro tra Händel e la Scuola musicale napoletana, non esita a indagare altri campi di ibridazione.
Il fil rouge di quest’anno, infatti, è un viaggio tra melodramma e tradizione popolare, tra serio e buffo, rigore e ironia. Oltre trenta appuntamenti vedranno Martina Franca protagonista, fino al 4 agosto, di una delle più longeve rassegne musicali italiane, sotto la direzione artistica di Alberto Triola affiancato, nella regia musicale, da Fabio Luisi.
Tra le novità più importanti, la collaborazione tra il Festival della Valle d’Itria, la Notte della Taranta e il Carnevale di Putignano. Frutto della sinergia fra queste tre note manifestazioni culturali pugliesi, è la coproduzione di “Figaro su, Figaro giù… !”, in scena il 21 e 23 luglio, a Martina Franca nell’Atrio dell’Ateneo Bruni, nonché ad Otranto il 3 agosto, presso i Fossato del Castello, Porta a Mare. Un’originale rilettura del “Barbiere di Siviglia”, in cui accanto a Rossini, trovano posto Paisiello e Stendhal accompagnati dai danzatori della taranta. A far da sfondo all’orchestra popolare della “Notte della Taranta”, diretta da Giuseppe Grazioli, saranno le scenografie di Benito Leonori.
All’opera rossiniana sono, inoltre, dedicate molte giornate del programma fino al primo agosto tra cui l’appuntamento monografico “Tra dolci e cari palpiti”, diretto da Fabio Luisi il 20 luglio a Palazzo Ducale. Con la messinscena di “C’era una volta… Cenerentola!” il 25 luglio, al chiostro di San Domenico, le celebrazioni per i 150 anni dalla morte del compositore pesarese attraversano anche il Festival Junior. Iniziativa, quest’ultima, realizzata in collaborazione con l’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, che mira a coinvolgere anche i più piccoli. Giovani interpreti, così, istruiti nel corso dei mesi invernali con il progetto “Bambini e Ragazzi… all’Opera!” della Fondazione Paolo Grassi, propongono l’adattamento di opere originariamente pensate per bambini.
Il festival del bel canto, non rinuncia, inoltre, a portare la musica fuori dai siti convenzionali e conferma, anche per l’edizione 2018, l’iniziativa, inserita nel cartellone, “L’opera in masseria”: il 22, 24, 26 e 28 luglio, teatro dell’unica commedia di Alessandro Scarlatti, “Il trionfo dell’onore”, sarà, infatti, la Masseria Palesi.