La Puglia vola in Cina a caccia di turisti

L'assessore al Turismo, Loredana Capone, sigla a Pechino un patto con il maggior tour operator del paese per promuovere il turismo di qualità nella nostra regione

Quando si parla di Cina, i numeri si fanno davvero grandi: 9,5 milioni di chilometri quadrati (terzo paese più esteso al mondo), 1,38 miliardi di abitanti (25 milioni solo a Pechino), 21mila km la grande muraglia (21.196,18 chilometri per l’esattezza, oltre la metà della circonferenza massima del pianeta Terra), 6300 chilometri il Fiume Azzurro (terzo al mondo), 2,3 chilometri la diga delle Tre Gole.

Tutto gigantesco, tutto in rapida trasformazione, tutto in crescita tumultuosa. Compreso il mercato del turismo: nel 2017 la crescita del turismo internazionale cinese ha toccato gli 84 milioni di arrivi, con un +7% rispetto al 2016.

Destinazione ghiotta, dunque, ma anche mercato sconfinato, capace di esercitare un’attrattiva irresistibile su tutti quei territori che aspirano a richiamare turisti – e che ne sono in grado – grazie ad una offerta di qualità. Tra questi figura ovviamente anche la nostra Puglia, una delle mete più interessate dai flussi in entrata.

Così, esponenti istituzionali del sistema turistico del tacco d’Italia sono volati a Pechino per stringere un patto di collaborazione con la Cina per lo sviluppo del settore. Si tratta di un protocollo di intesa con il Cits, China International Service Limited, il tour operator di stato più prestigioso nella Repubblica Popolare Cinese.

Il progetto di cooperazione turistica, rinominato “Italia Top Destination”, comprende anche Calabria, Campania e Umbria ed è stato presentato durante una conferenza stampa presso l’ambasciata d’Italia a Pechino.

All’evento, che si è svolto alla presenza dell’ambasciatore Ettore Sequi, della presidentessa del CITS, Yu Ningning, e dei rappresentanti delle quattro regioni interessate, hanno partecipato oltre 200 giornalisti cinesi e internazionali e operatori del settore.

Per la Regione Puglia, erano presenti l’assessore all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone, il direttore del Dipartimento Cultura e Turismo, Aldo Patruno, e Francesco Muciaccia, in rappresentanza di Pugliapromozione.

Capone e Patruno Cina

Obiettivo del protocollo è aumentare i flussi turistici cinesi in Puglia. Come? Il progetto punta molto sulla promozione e commercializzazione di pacchetti turistici per la Puglia e in particolare sull’organizzazione di Fam trip, abbreviazione di Familiarisation Trip, ovvero viaggi di “familiarizzazione” destinati agli addetti alle vendite del mercato turistico cinese per consentir loro di vivere in prima persona prodotti e servizi che poi dovranno proporre ai propri clienti.

Senza dimenticare la massiccia campagna di promozione e comunicazione prevista sui media cinesi: stampa, outdoor e web. Il progetto è finanziato dalla Regione Puglia con 500mila euro.

“I turisti cinesi sono molto esigenti, hanno grande capacità di spesa – infatti sono in cima alla classifica dei top spender in turismo al mondo – e cercano luoghi unici che abbiano anche attrazioni commerciali, perché adorano il made in Italy”, ha commentato l’assessore Capone.

La sfida allora consiste nell’attrarre in Puglia viaggiatori che ricercano esclusività, arte e cultura. E saranno indubbi i benefici e i vantaggi per l’economia e il lavoro in Puglia, anche per artigianato e commercio. Un percorso che Pugliapromozione sta perseguendo grazie al Piano strategico del turismo della Regione Puglia, “Puglia365”.

Per ampliare le proprie proposte di viaggio e adeguarle alla sempre più esigente clientela cinese, Puglia, Calabria, Campania e Umbria punteranno a promuovere località meno conosciute ma che hanno molto da offrire a quei turisti.

“I gusti dei turisti cinesi stanno cambiando e diventano sempre più raffinati. Non più solo turismo di gruppo, ma crescita esponenziale del turismo individuale dalla Cina verso l’Italia; non più solo tappe assai rapide nelle principali città note al pubblico cinese, ma scoperta di regioni e luoghi meno conosciuti e altrettanto straordinari”, ha spiegato l’ambasciatore Sequi.

“Le regioni qui presenti oggi, Calabria, Campania, Puglia e Umbria – ha aggiunto – offrono alcune tra le più complete ed autentiche esperienze che l’Italia può far vivere in termini di turismo ‘slow’ e sostenibile. Ci auguriamo quindi che questo progetto possa contribuire a un aumento dei flussi cinesi verso le nostre straordinarie regioni centrali e meridionali, favorendo il più possibile la diversificazione delle destinazioni turistiche all’interno del nostro Paese”.