Bitonto ricorda Nicola Ventafridda e Teresa Gala, coniugi innamorati d’arte e bellezza.
Nicola, apprezzato poeta e critico d’arte, classe 1929, venuto a mancare lo scorso anno, dopo la scomparsa della moglie Teresa ha immolato il suo tempo e le proprie energie al suo ricordo. Energie anagraficamente sempre più difficili da gestire, eppure decisive nell’irrinunciabile dovere della memoria.
Nel nome di Teresa, nel 2012, Nicola creò un premio letterario, appuntamento che da quest’anno è consacrato anche al suo ricordo: il concorso nazionale di poesia “Nicola Ventafridda e Teresa Gala”. Alla serata di premiazione, presso la scuola Cassano, interventi di Oronzo Maggio, Angela Aniello, Carolina Abbaticchio, Umberto Ruggiero e Mario Ventafridda.
Due le sezioni: adulti e ragazzi.
Per gli adulti sono risultati vincitori Rocco Giuseppe Tassone e Lucia Montinari, primo premio ex equo; Lorenzo Spurio, secondo; Chiara Lozito, terza. Segnalati con diploma di merito: Mariolina Acquafredda, Nicola Dell’Acqua, Simone Censi, Claudia Loblundo Giarletta, Maria Teresa La Porta, Claudia Riuscitti, Stefano Giuseppe Scarcella.
Per la sezione ragazzi: prima Giulia Fioriello, seconda Sabrina Fiore e terza Maria Rosaria Masielli. Segnalati: Rosanna Acquaviva, Emanuele Bonasia, Alessio Caldarola, Luisa Danisi, Ilaria Elia, Samuele Lella, Martina Liso, Matteo Maggio, Dario Mercurio, Angela Ilaria Perruzzi, Carlotta Lucatuorto, Daniela Regina, Giada Rinaldi, Eleonora Servadio, Michele Vacca e Adriana Ventafridda.
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Un ristretto numero di poeti bitontini è poi stato invitato, fuori concorso, a dare il proprio contributo, insieme ad alcuni vincitori delle passate edizioni del concorso.
Così, sono stati pubblicati nel catalogo anche i versi di Carolina Abbaticchio, Angela Aniello, Filippo De Muro, Tina De Santis, Mimì Girasoli, Maria Grazia Girolomodibari, Carmela Lella, Oronzo Maggio, Giuseppe Moretti, Damiana Riccardi, Umberto Ruggiero, Damiano Bove, Rosa Stellacci, Mario Ventafridda oltre che dell’estensore di questa cronaca.
Il premio letterario rappresenta la giusta consacrazione per Nicola Ventafridda.
Egli ha arricchito, in cultura e personalità, chi ha avuto la fortuna di frequentarlo. Nicola ti accoglieva come un re nella sua casa, colorata a forti tinte verdi e antiche. Teresa, l’amata consorte, era rimasta viva in lui e nei suoi occhi come eterno riferimento dopo la sua scomparsa. I quadri, i libri, i giornali tutto parlava dei suoi mille interessi.
Apparente disordine e passione tanta, cultura anche negli angoli. Con fare serioso e affabile insieme, ti invitava a sedere. Figlio di quel privilegio, obbedivi. Spirito curioso, intellettualmente onesto, un poeta elegante. Il ricordo di Nicola stringe davvero il cuore.