I luoghi, l’arte e la fede in un racconto dei santi Cosma e Damiano

Un libro di Damiano Pasculli propone aspetti inediti delle opere e del culto dei martiri, il cui particolare legame con Bitonto è testimoniato dalla grande basilica a loro intitolata

Roma, via dei Fori Imperiali: basilica di San Cosma e San Damiano. Uno dei massimi esempi di una storia antica, importante per fede, religiosità e arte. Una storia che i devoti ai fratelli martiri, giunti dalla Siria, forse in realtà conoscono poco. Ci riferiamo ai contesti artistici e ai luoghi di fede che onorano i Santi Medici, così amati a Bitonto, in Puglia e in tutto il Sud. Sugli aspetti insieme storici e artistici, ispirati alle gesta e al culto dei due santi, si sofferma lo studioso bitontino, Damiano Pasculli, scomparsio alcuni anni fa, nel volume I Santi Cosma e Damiano nella storia, Pegasus edizioni – 2018.

Un approccio, dunque, interessante per una pubblicazione dall’imponente e dettagliato apparato iconografico. Ed è appunto sulle immagini che ci si concentra, in pagine graficamente eleganti e belle a sfogliarsi. Non mancano, certo, rilevanti cenni sulle biografie dei famosi martiri e sul loro culto. Al contrario! Il libro, infatti, era nato con un preciso intento di natura storica ma, poi, il lungo ed entusiasmante viaggio attraverso le immagini ha incuriosito l’autore per primo.

Il testo è introdotto dalle note dell’ex sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, del vescovo emerito di Cerignola-Ascoli Satriano, Felice di Molfetta, dell’ex rettore della basilica bitontina dei Santi Medici, don Vito Piccinonna, oggi vescovo di Rieti, dello studioso di Alberobello (altra città con un culto importante per i Santi Medici) Angelo Martellotta.

La basilica dei Santi Medici a Bitonto

Una prefazione dell’autore aiuta a cogliere il senso dell’opera. Il taglio è volutamente divulgativo ma non rifiuta l’assunzione di una posizione precisa circa, ad esempio, i tempi di inizio del culto verso i santi a Bitonto, collocato, anche sulla scia degli studi di mons. Gaetano Valente, all’XI secolo. Il volume, dopo aver affrontato a grandi linee i percorsi biografici riferibili a Cosma e Damiano, scandaglia le questioni legate allo specifico culto per i due fratelli siriani.

Importante il ruolo dei pontefici Felice IV e Simmaco. Spazio anche alle origini orientali di questa venerazione. Roma merita approfondimenti ad hoc: ecco, dunque, cenni sulle altre chiese della capitale della cristianità, dedicate ai nostri santi. Pasculli riassume, mediante paragrafi che inducono a successive indagini da parte anzitutto del lettore, il culto reso al Sud e in Puglia, nel barese ma anche nel Salento di Poggiardo o nel tarantino di Massafra (chiesa rupestre di San Leonardo) o, ancora, nel brindisino di Fasano (lo splendido sito di Lama d’Antico). Per non parlare del famoso santuario di San Cosimo alla Macchia di Oria.

Ma sono soprattutto le origini del culto pugliese a fare ancora discutere gli storici. Per Pasculli è mancata una ricerca specifica sul tema: di qui l’appello a incrementare gli studi su questo aspetto. Qualcuno (mons. Domenico Vacca) ha parlato anche dei basiliani come originari, probabili propagatori ma la storiografia più recente ha inteso ristabilire l’effettivo ruolo dei monaci basiliani dalle nostre parti.

La parte finale abbraccia l’arte. Ed ecco le immagini insieme ai testi. Occasioni, questi ultimi, per un quasi inedito consuntivo di quanto l’arte ha prodotto nei secoli in relazione alla raffigurazione dei Santi Medici. Grandi luoghi e grandi nomi per i medici martiri. Parole e colori che lasciano segni. Vediamo passare in rassegna la basilica di Santa Maria Antiqua (VI secolo), importanti opere custodite nei musei vaticani, il museo Fantoni di Rovetta, vicino Bergamo, e tanto altro ancora.

Un libro elegante e frutto di grandi stimoli di curiosità. Un libro, in realtà, che la curiosità alimenta ancor più. Pasculli s’inserisce, dunque, nel solco degli studiosi che hanno indagato, con zelo e approfondimento delle fonti, i vari aspetti legati al culto dei santi Cosma e Damiano. Offrendoci un’opera che, in realtà, ne ispira altre.

Nella foto in alto, le sacre immagini dei Santi Medici custodite nella basilica bitontina