“Le idee dei bambini sono l’allegria del mondo”

La scrittrice Giusi Quarenghi, ospite della libreria Hamelin, dialoga con i bambini e i ragazzi delle scuole di Bitonto e Bitetto sulla forza delle parole per cambiare il mondo

Sorrisi, domande, paure. E il pensiero. Il pensiero attorno al pensiero dei bambini. Sono davvero tante le suggestioni nate ascoltando la viva voce di una delle scrittrici per l’infanzia più di successo. Parliamo di Giusi Quarenghi, ospite della Libreria Hamelin di Bitonto per la rassegna “Il Maggio dei libri”.

Già Premio Andersen, ha al suo attivo libri e storie che sono ormai dei piccoli classici per i lettori più giovani. In più è poetessa, fervida indagatrice dell’animo umano e, dunque, abile e stimata rimatrice.

L’autrice ha incontrato dapprima le classi di prima media della scuola “Giovanni Modugno” di Bitetto, al termine della lettura di gruppo del suo libro “Io sono il cielo che nevica azzurro” (Topipittori). Nel romanzo la sua infanzia, trascorsa tra le montagne del bergamasco, a contatto con la natura ma anche alle prese con le rigide regole riservate alle bambine, e in perenne conflitto con la figura materna a cui, tuttavia, deve il suo amore per la parola che si fa racconto, poesia e narrazione.

Quarenghi ha, quindi, dialogato con i suoi lettori nella libreria Hamelin, a Bitonto, soffermandosi sul valore della parola nella narrativa e nel linguaggio poetico.

“Siamo chiamati a consegnare il mondo in piccole mani. Per questo -ha spiegato- dobbiamo dirlo e narrarlo, con parole precise, oppure evocative e sospese. Dobbiamo innalzarci all’altezza dei bambini, osservarli con cura e attenzione e fidarci che, di questo mondo, facciano un capolavoro”.

Un momento di grande intensità per i piccoli e le loro famiglie. Parole narrate, evocate; consegnate con trasporto all’uditorio.

“Non una parola dovrà andar sprecata, non una risparmiata nel racconto che facciamo ai bambini del mondo. Perché la parola, la poesia, la letteratura li aiuti a crescere, ad alleviare la sofferenza, ad avere a disposizione molteplici chiavi di lettura e ad esercitare la libertà del pensiero”, ha proseguito.

La scrittrice è nata a Sottochiesa, in Val Taleggio, nel 1951 e vive a Bergamo. Ha scritto racconti, filastrocche, storielle, testi di divulgazione, sceneggiature, romanzi. Ha rinarrato fiabe e miti. Ha riproposto i Salmi “per voce di bambino”. Data al 1999 la sua prima raccolta di poesie, “Ho incontrato l’inverno” (Campanotto). Del 2001 è “Nota di passaggio” (Book), del 2006 “Tiramore” (Marsilio).

La sua ultima raccolta di poesie, pubblicata da Book Editore, è “Básurada”, termine del dialetto bergamasco usato dalla sua mamma e dalle donne di famiglia per indicare “l’ora bassa a ridosso del tramonto, l’allargarsi quasi improvviso del giorno in una luce vasta e stillante, come di rugiada”.

La trasferta bitontina della scrittrice si è conclusa incontrando centocinquanta bambini di prima e seconda classe della scuola elementare “Nicola Fornelli” di Bitonto.

Guidati dalle insegnanti i piccoli hanno dialogato vivacemente con lei al termine della lettura del libro “Dove comincia l’arcobaleno” (Franco Cosimo Panini).

Tante le domande e le curiosità dei bambini, accompagnate da esperienze artistiche e di scrittura creativa che hanno animato il racconto della Quarenghi sin dalle prime pagine, così da immedesimarsi nella piccola protagonista a caccia di un significato per la notte e la sua tenda scura. C’è poi il tema dell’avventura vissuta in compagnia del nonno, l’unico convinto che le idee dei bambini, sempre e comunque, siano “l’allegria del mondo”.

È la naturale predisposizione dei bambini al mondo dell’immaginario e della fantasia che genera continui arcobaleni: questa l’immagine scelta dall’autrice. Il mondo e gli adulti, da parte loro, non devono assopire la felice tensione creativa ma mettersi in ascolto e lasciare che siano i bambini a insegnare e arricchire le nostre menti, forse ormai intorpidite.

Nella foto in alto, Giusi Quarenghi con gli alunni della scuola “Nicola Fornelli” di Bitonto