Meganoidi: vent’anni di musica in “Gocce”

Di grande impatto il nuovo singolo, estratto da Delirio Experience, espressione dell'accurata artigianalità della nota band genovese

Gocce è l’ultimo singolo estratto da Delirio Experience, sesto album in studio dei Meganoidi, band indipendente fondata a Genova tra la fine del 1997 e l’inizio del 1998. Il brano, che vede anche Filippo Cuomo Ulloa suonare il pianoforte, è una rock ballad che parla del senso di liberazione di quando si piange di gioia.

All’inizio della loro carriera i Meganoidi suonavano ska, anche con influenze punk, ma nel corso degli anni hanno virato verso brani più lenti, verso rock e post rock. I loro album precedenti sono: Into the Darkness, Into the Moda (2001), Outside the Loop, Stupendo Sensation (2003), Granvanoeli (2006), Al posto del fuoco (2009), Welcome in disagio (2012). I primi due furono entrambi dischi d’oro con 50 mila copie vendute, dal secondo viene Zeta Reticoli, uno dei loro brani più celebri.

I Meganoidi sono: Davide Di Muzio (voce), Luca Guercio (tromba, chitarra e cori), Jacco (basso), Andrea Torretta (chitarra), Saverio Malaspina (batteria). I primi due sono autori delle musiche e dei testi di Delirio Experience, e proprio Luca Guercio dei Meganoidi ha risposto alle domande di Primo piano.

Le lacrime di gioia sono il tema di Gocce. Dove nasce lo spunto per parlarne?

La storia di Gocce è emotivamente intima, ma di un’intimità di cui è bello parlare. Io e Davide ci siamo ritrovati a parlare delle nostre rispettive bambine e di quanto ci abbiano reso felici e migliorato nell’approccio alla vita di tutti i giorni. A quel punto ho iniziato a fantasticare sul fatto che in fondo le lacrime di gioia che escono appena vedi tua figlia, la tua/il tuo partner, un vero amico, un genitore o qualunque cosa in realtà abbia la forza di renderti così felice da non potere trattenere queste lacrime, in qualche modo vengono disperse nell’aria, ma in realtà potrebbero ritornare, ad esempio sotto forma di due gocce di pioggia. Da qui è nato il brano: avevo già pronta la parte musicale e scrivere poi il testo è stato semplicissimo e molto istintivo.

Che riscontro stanno verificando per Delirio Experience?

Il nuovo disco è stato accolto benissimo. Sinceramente eravamo un po’ preoccupati all’inizio, perché quando si propone qualche cosa di nuovo non si è mai sicuri del tutto del risultato. Fin dai primi live, il pubblico ha iniziato ad apprezzare i brani nuovi, che sono stati accolti con molto entusiasmo. Canzoni come Gocce, Accade di là, Tutto è fuori controllo e Respirare in orbita, sono stati i primi ad essere stati memorizzati e cantati dal pubblico dal vivo. Questo genere di coinvolgimento non ce lo aspettavamo. Per 20 anni abbiamo pensato di essere noi a stupire, scrivendo sempre canzoni senza fossilizzarci in una formula unica, invece a spiazzare e a rompere gli schemi sono stati proprio coloro che ci seguono. Ormai accolgono le nuove cose con curiosità, e non con il timore o la paura che non sia fedele ad un genere, perché ormai chi ci segue vuole solo una cosa da noi: che siamo fedeli al genere “Meganoidi”.

 

Quali novità per questo tour estivo? A quali brani si darà spazio?

Per il tour estivo abbiamo in serbo qualche sorpresa, ma se la svelassimo che sorpresa sarebbe? Per quanto riguarda i brani invece, potremmo inserire uno dei due pezzi mancanti all’appello del nuovo disco. Molti, infatti, ci richiedono Nana Nanna e Rimaniamo sempre qui, ma dobbiamo trovare la giusta collocazione nella scaletta. In realtà per il tipo di approccio molto rock che abbiamo nel live, non abbiamo mai troppo addobbato il palco, ma forse questa estate potrebbe cambiare qualcosa…

Come state festeggiando questi vent’anni di carriera?

Questi vent’anni di carriera li stiamo festeggiando alla grande, innanzitutto con un bel bicchiere di Delirio Experience. Il titolo dell’album è anche il titolo del brano in cui si parla di questo cocktail di fantasia che, grazie a Gennaro Acampora e al suo “The Honey Bar”, è diventato un cocktail vero. È un cocktail irriverente, fresco e colorato, proprio come recita lo slogan all’interno del brano. Consiglio di vedere la video ricetta su YouTube (https://youtu.be/BBcgnMg00TQ). Oltre che a Genova (all’Honey Bar, appunto), si può assaggiare anche a Milano al “30 e Lode”, dal un nostro grande amico Davide Biagini. Uno degli obiettivi per i nostri vent’anni di carriera è stato anche portare avanti questa piccola e divertente iniziativa, senza contare che è davvero buonissimo!

Se occorre fare un bilancio di questi venti anni, non si può dire che non sia positivo, soprattutto per la maturità raggiunta. Abbiamo fatto un percorso che ci ha messo di fronte ai nostri pregi e soprattutto ai nostri difetti. Abbiamo imparato a valorizzare quello che siamo musicalmente e ad essere più diretti. Abbiamo fatto sempre quello che ci piaceva, a volte bene e a volte meno bene, ma quello che ci ha reso ciò che siamo è stato appunto il rapporto con quanti ci seguono: da sempre li ascoltiamo quando ci fanno i complimenti ma, soprattutto, quando ci rivolgono critiche costruttive. Noi siamo dei semplici operai delle note, un esempio di artigianato discografico che, negli anni, si è creato uno spazio in cui non sgomitiamo con nessuno se non con noi stessi, per cercare di ottenere sempre il meglio.

Fotografie di Elisa Casanova.