Kaput Blue tra ultime tendenze e nostalgia

FAR, disco d'esordio del giovane artista pugliese, mescola rhythm and blues, trap, neo soul e future groove alla musica degli anni '80

FAR è l’esordio di Kaput Blue, giovane artista pugliese prodotto dal duo elettronico Uponcue. Un disco in linea coi gusti più moderni e in voga in questi anni, che a una base di rhythm and blues mescola influenze trap, neo soul, future groove ma pure una palpabile nostalgia per la musica degli anni ’80.

L’EP ha un primo singolo radiofonico, Booty Call, che tratta del tema attualissimo delle relazioni filtrate, in particolare dalla tecnologia. Protagonista del brano è un ragazzo incapace di creare relazioni stabili e perciò considerato superficiale.

Come nasce il nome d’arte Kaput Blue?
Kaput Blue è nato puramente per caso. Avevo bisogno di nascere artisticamente, dando un nome d’arte coerente a ciò che scrivo e vivo. Inizialmente ero sicuro di una sola cosa: il colore blu era puntualmente ricorrente in tutte le fasi produttive della mia scrittura di un brano. Affiancando ogni concetto al colore blu, mi sembra di scrivere tutto d’un getto. Dopo un po’ mi sono anche reso conto che il secondo significato anglosassone di “blue” è “tristezza, malinconia, angoscia”. Quindi ho deciso di “rompere” il significato triste di “blue”, ponendo “kaput” (rompere, dal tedesco) prima della stessa parola. Ho reso neutrale il significato di “blue”, ognuno può cambiarlo e riversare il proprio immaginario alla parola stessa, per come canto nelle mie canzoni. Me lo son ripetuto per mesi; dopo aver sentito il mio nome dalla bocca dei miei producer, di amici e sostenitori ho capito come fosse la cosa più strana e giusta per me.

La copertina di FAR è in perfetto stile retrowave
Esatto. La copertina, nonchè tutta la grafica promo del disco, è in puro stile retrowave. Abbiamo scelto linee base retrowave perché, principalmente, in quasi tutti i brani ci sono strumenti musicali digitali che appartengono al mondo synthwave anni ’80, ma leggermente modernizzati per suonare ascoltabili e fruibili nel 2018/2019. È anche un tributo stilistico a quel periodo che abbiamo pensato di riadattare nel nostro disco.

Quanto spazio dedica alla sperimentazione Kaput Blue?
I generi sperimentali si possono ascoltare soprattutto in brani quali No Judgment e Booty Call. Per me e gli Uponcue è fondamentale sperimentare continuamente: non riuscendo ad attribuire al mio modo di scrivere e far musica un artista ben preciso, necessitiamo ogni volta trovare un sound misto e di conseguenza nuovo. Il mix di elementi appartenenti a più generi, oltre a dare un carattere fresco e diverso ai brani, aiuta a creare un leggero velo di “ascoltabilità pop” in modo tale da piacere ad un pubblico molto più vasto in termini di età. Per farla breve, ci sono ragazzi degli anni ’80 che adorano No Judgment per via dei suoi strumenti funky tipici del periodo; ragazzi sui 20 anni si son ritrovati in FAR, caratterizzata da strumenti appartenenti al genere trap, molto in voga tra i (t)rapper di rilievo. Booty Call piace un po’ a tutti perchè unisce diversi generi, ma You Say è molto apprezzata anche dai più grandi e da coloro che ascoltano pop italiano o RnB.

Booty call è un brano che ci parla di una tematica molto attuale: le relazioni filtrate
Booty Call è il primo singolo estratto dall’EP FAR. Abbiamo voluto puntare su questo pezzo in quanto contiene molti elementi riconducibili al concetto di retrowave di cui ho parlato in precedenza. Rappresenta una buona parte stilistica del mio modo di scrivere, ha una vibe estiva e la produzione è un po’ diversa dalle atmosfere che girano attualmente. Booty Call la si ama o la si odia; spero possa essere apprezzata! È stato l’ultimo pezzo che ho scritto tra tutti e quello che, alla fine, ci ha convinti di più. Il pezzo parte da esperienze vissute di persone a me vicine e mi son lasciato ispirare dal periodo in cui l’ho scritto, trattando l’argomento in termini “ballabili” e quindi “superabili con facilità”, vista la ballabilità del brano. Il problema delle relazioni filtrate non è di certo del tutto attribuibile alla tecnologia anzi, personalmente credo abbia semplificato di molto la comunicazione e l’apprendimento. Se si parla invece di coltivare un rapporto sentimentale, avendo come perno centrale l’unica comunicazione telematica, allora sono totalmente contrario. A tutti farebbe piacere ricevere messaggini o foto hot da parte della persona desiderata, ma il tutto è accettabile in una situazione di “contorno” e non di fondamenta. Tramite lettere digitali scritte su chat si può fingere, interrompere e gestire l’efficacia della comunicazione come si vuole, rendendo l’altra persona dipendente e intenta a controllare compulsivamente l’orario d’accesso nella parte superiore della chat; tutti l’abbiamo fatto, non è un tabù. Più in generale, Kaput Blue si sente bene nell’esprimersi in questo mondo di tecnologia, sebbene si parli di lavoro o di comunicazione pronta ad avere un fine ben preciso ed immediato.

Di quali altri temi ha trattato in FAR?
In FAR si sono trattati diversi temi. Si parla di amore senza nessun tipo di barriere e filtri indotti dalla società, di libertà di essere, vivere, amare se stessi, di autoincoraggiamento, di friendzone e di relazioni filtrate. Per amare bisogna innanzitutto rispettarsi ed amarsi con autocritica giusta e costante.