Si è concluso il progetto “Pensare LEGALmente e Agire CONSAPEVOLmente” avviato dalla cooperativa Eughenia a dicembre 2017 presso il Centro Diurno Sperimentale per minori dell’area penale “Chiccolino” di Bitonto.
Il percorso nasce dalla collaborazione con le istituzioni che si occupano dei ragazzi all’attenzione della giustizia minorile. A partecipare sono stati dieci ragazzi, presi in carico dall’USSM (Ufficio del Servizio Sociale per Minorenni) e inseriti in trattamenti socio educativi in ambito penale e segnalati dai servizi sociali dell’ambito territoriale Bitonto–Palo del Colle in un’ottica di prevenzione. Il percorso è stato strutturato in dieci incontri quindicinali tenuti dalla coordinatrice Concetta Lepore, dalle psicologhe del centro diurno “Chiccolino”, Marina Mancazzo e Veronica Marinelli e dall’assistente sociale del servizio sociale ministeriale Angela Gismondi.
Ai diversi incontri hanno partecipato come esperti e relatori il sostituto procuratore della Repubblica del tribunale dei minori Carla Spagnuolo, il giudice onorario Alessandro Costantini, le psicologhe del progetto “Drop – in” della Cooperativa “CAPS” di Bari, i referenti delle associazioni di “Libera” e “Anatroccolo”, oltre che due giovani studenti di informatica che hanno parlato ai propri coetanei dei rischi della rete e del cyberbullismo.
L’intento del progetto è stato stimolare e far sperimentare ai ragazzi il divenire “soggetti sociali” in grado di riconoscere le norme, acquisire le regole del vivere comune e condividere principi etici. Attraverso un percorso caratterizzato da una metodologia interattiva si è approfondito il concetto di legalità attraverso una riflessione critica rispetto a stereotipi e schemi comportamentali che inducono alla trasgressione delle leggi.
«Ciò che ci siamo preposti – ha spiegato la presidente della cooperativa sociale “Eughenia”, Patrizia Moretti – è stato accompagnare i giovani partecipanti in un percorso di consapevolezza dei rischi di alcuni comportamenti legati all’uso di sostanze e social network, agli stereotipi sessuali nonché alla gestione della rabbia e aggressività, diffusi nella loro quotidianità e che spesso sottendono la violazione di norme».
“Questo percorso, fatto in gruppo per favorire le esperienze collettive e una riflessione critica, ci auguriamo possa aiutare i ragazzi a comprendere il nesso tra diritti e doveri, tra soddisfacimento di interessi personali e tutela degli interessi collettivi, al fine di assumere un ruolo e partecipazione attiva alla vita sociale”, ha concluso la dott.ssa Moretti.