“Il Comune riconosce l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico da utilizzare secondo criteri di solidarietà. Il Comune assicura il principio della proprietà e gestione pubblica del Servizio Idrico Integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche. Inoltre il comune riconosce che il Servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico locale.”
Con queste parole potrebbe plausibilmente comporsi l’articolo 12 dello Statuto Comunale di Bitonto, dopo che in Commissione Affari Istituzionali si è portato a compimento il lavoro di revisione e modifica.
Si tratta di un emendamento proposto dal consigliere comunale Dino Ciminiello (M5S), e portato in commissione affari istituzionali dove è passato all’unanimità; con la chiusura del lavoro di revisione dello statuto questo passerà ora al segretario per la predisposizione del provvedimento da portare in consiglio. Si è così chiuso, insomma, il primo passaggio in commissione e ora serve l’approvazione del consiglio comunale. Il consigliere Ciminiello ha sottolineato come tutto questo costituisca “un risultato sostanziale”, un “riconoscimento formale del Referendum n. 24 del 2011”, come chiara espressione della volontà popolare di mantenere il libero accesso all’acqua, e da ricondursi ai principi di equità, giustizia e rispetto per l’ambiente.