Wonderful è l’EP che segna l’esordio discografico della giovanissima cantautrice italoamericana Greta. Greta (nome d’arte di Greta Elizabeth Mariani) suona dall’età di 11 anni e ha già ottenuto alcuni significativi riconoscimenti in Italia e all’estero, potendo anche vantare alcune importanti collaborazioni. Nell’EP Wonderful ci sono quattro brani: oltre alla title track, Won’t tell it, Song N.5 e Devils; nel disco hanno suonato Andrew Weiss (chitarre) e Greta Elizabeth Mariani (chitarre e voce).
Alla base di questo lavoro di Greta c’è quella che definisce un’urgenza artistica
Penso che nessuna parola possa veramente descrivere l’urgenza artistica, che si sente prima di scrivere qualcosa. La definirei come un’urgenza di mettere nero su bianco emozioni, esperienze, per renderle eterne (o quasi). Quindi un’urgenza artistica per me è rappresentata dal dover imprimere le emozioni nelle canzoni, per poi poterle trasmettere a chi ascolta. Vado a periodi, a volte scrivo più di una canzone al giorno, altre volte invece non scrivo niente per mesi; posso dire di aver sentito questa “urgenza” un paio di anni fa, ancora di più però per questo mio primo EP.
Come sono nate le canzoni di questo primo EP di Greta?
Molto spesso comincio col prendere in mano la chitarra o andare al piano, finché non trovo un riff che mi convince, poi nasce la linea melodica e vocale ed infine nasce il testo. È capitato (anche se raramente), che cominciassi dal testo, per procedere quindi nell’ordine inverso. Traggo spunti principalmente dalle mie esperienze personali, le quali possono essere più o meno serie.
Molte volte però cerco di diversificare i contenuti e le emozioni nei testi e quindi nelle canzoni stesse; tento di immaginare situazioni di vita (come in questo EP), quelle che ho “vissuto” anche solo in parte o che posso solo immaginare.
Questo EP contiene quattro tracce in inglese
Mamma è italoamericana, ho sempre fatto avanti e indietro dagli States, fin da quando sono piccola, ho lì quasi tutti i miei parenti. Per questo l’inglese è la mia seconda lingua (essendo stata abituata fin da piccola a parlarlo). Di conseguenza è la lingua che esprime meglio quello che penso. Ho sempre scritto in inglese, così, di getto, senza neanche pensarci. Inoltre ho sempre ascoltato musica straniera, sono cresciuta con Aretha Franklin, Joss Stone, Amy Winehouse nelle orecchie. Non escludo però di scrivere in italiano in futuro.
Cosa ha influenzato maggiormente Greta in questa sua crescita musicale?
In questo EP esce fuori un mio lato molto pop. Ho composto le quattro tracce chitarra e voce, è stato David Ezra poi a confezionarle in una veste moderna e pop. Artisti come Joss Stone, Amy Winehouse, Anne Marie, James Bay, George Ezra mi ispirano ogni giorno, facendomi innamorare sempre di più
della musica. In questo E,P quindi, si sente molto l’influenza di tutti gli artisti e i generi che ascolto quotidianamente (R&B, indie, folk e pop). Cerco sempre di distinguere e di modificare ogni singola traccia, e proprio per questo non mi sento di dire di essere stata influenzata da un singolo artista in particolare per questo EP.
Greta ha anche aperto i concerti di Tiromancino e Marina Rei
È stata sicuramente un’esperienza stupenda che mi ha fatto crescere artisticamente. In tutte le tappe del tour il pubblico è sempre stato accogliente nei miei confronti. Sentire circa 20.000 persone – come è capitato a Campi Bisenzio (FI) con i Tiromancino – che cantano con te il ritornello di una canzone è un’esperienza e un momento speciale che porterò sempre nel cuore, che spero di provare ancora molto presto. Ho conosciuto personalmente sia Marina che i Tiromancino; sono artisti che stimo molto: girare l’Italia con loro è stato molto divertente, un’esperienza da vere rockstar [ride]. Più seriamente, sono delle bellissime persone che mi hanno fatta sempre sentire a mio agio nelle varie tappe del tour.