I giochi per strada sono un patrimonio da salvare

Un cartello all’ingresso di Rignano Garganico invita gli automobilisti a moderare la velocità per non disturbare i bambini del paese

In un’epoca in cui spesso si parla di bambini schiavi di smartphone e social network, c’è un posto in Puglia dove il “problema” è esattamente l’opposto.

A Rignano Garganico, paesino di montagna in provincia di Foggia, gli automobilisti vengono esortati a moderare la velocità per non disturbare i bambini che giocano per strada.

“Attenzione. Rallentare. In questo paese i bambini giocano ancora per strada”, il messaggio contenuto nel cartello all’ingresso del paese.

L’idea è del primo cittadino del piccolo centro dauno, Luigi Di Fiore. “La nostra – ha spiegato in un’intervista – è un’amministrazione molto giovane. Basti pensare che io ho solo 28 anni. Per questo ci mostriamo particolarmente sensibili verso le future generazioni di Rignano”.

In realtà, l’iniziativa, nella nostra regione, è tutt’altro che inedita.

A Monteleone di Puglia, sempre nel foggiano, un cartello simile campeggia in piazza Municipio. Anche a Cellamare, in provincia di Bari, residenti e visitatori sono accolti da un cartello che difende i giochi all’aperto dei bambini.

Che si tratti di saltare con la corda, tirare quattro calci a un pallone o semplicemente leggere un libro, i bambini di Rignano rappresentano, dunque, una “specie” da proteggere.

Essendo nato alla fine degli anni ‘80 e non avendo avuto a disposizione le risorse tecnologiche che, invece, utilizzano tanti bambini e ragazzini di oggi, di quella “specie” ho fatto parte anch’io negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. Da buon bitontino che trascorreva le sue estati a Santo Spirito, le mie giornate erano scandite da un numero piuttosto basso di ore trascorse tra i muri di casa.

Le mattine rigorosamente in spiaggia, i pomeriggi per la strada con gli amici a giocare a pallone o a fare giri in bicicletta. E quante ginocchia sbucciate, quanti vestiti riportati a casa in condizioni pietose.

Ecco perché, vedendo quel cartello esposto a Rignano Garganico, mi sono sentito sollevato: l’idea che i giochi dei bambini per strada siano un patrimonio da salvaguardare comincia a mietere consensi.