L’asteroide che sta per colpire la Terra è un tema piuttosto popolare nella fiction, tanto nei romanzi come nei film. Si tratta però di un argomento che pure è seriamente oggetto di ricerca da parte degli scienziati. Da ultimo se ne sono occupati ricercatori russi del Rosatom e fisici del MIPT, che hanno prodotto uno studio di prossima pubblicazione sulla rivista scientifica Journal of Experimental and Theoretical Physics.
Gli asteroidi sono corpi celesti che si compongono di carbonio, silicio, metallo e talvolta ghiaccio. Li si considera tali a partire da oggetti più grandi di un metro, per arrivare ad asteroidi che misurano 900 km in lunghezza. Viaggiando a 20 km al secondo, potrebbero costituire un grave pericolo per la vita sul nostro pianeta.
È noto che ci siano essenzialmente due opzioni, in caso di asteroide in rotta di collisione contro un pianeta: da una parte si può pensare di deviarlo; dall’altra di farlo esplodere, riducendolo in frammenti che, quindi, non giungerebbero a colpire il bersaglio o che si consumererebbero nell’atmosfera. Questo nuovo studio esplora la seconda opzione, con un modello che valuta gli effetti di una potente onda d’urto causata da un’esplosione nucleare sulla superficie dell’asteroide. La distribuzione del calore e della pressione previsti per l’evento reale generalmente coincidevano con quelli misurati nell’esperimento su scala ridotta. La tecnica sviluppata da questo studio valuta i criteri di distruzione di un asteroide, come ad esempio l’energia necessaria per eliminare un oggetto in rotta di collisione con la Terra. Gli studiosi hanno pure realizzato una tecnologia per replicare artificialmente un asteroide.
“Al momento non ci sono minacce provenienti da asteroidi, quindi il nostro team ha il tempo di perfezionare questa tecnica, da utilizzarsi per prevenire un disastro planetario”, ha spiegato Vladimir Yufa, professore associato al MIPT. “Stiamo anche esaminando la possibilità di deviare un asteroide -aggiunge- senza distruggerlo, e speriamo in un coinvolgimento internazionale.”
La fantascienza, insomma, non è sempre così lontana dalla realtà.