Una villa che oggi è una leggenda e che, un tempo, fu il centro della ribellione culturale al fascismo, la casa comune di letterati e filosofi, sede del dibattito intellettuale più coraggioso e progredito.
Parliamo di Villa Laterza, la cui fascinosa immagine in bianco e nero apre la mostra fotografica “Laterza – Una storia di famiglia”. La celebre libreria di via Dante, a Bari, celebra in questi giorni la propria fondazione. Ma lo fa sottovoce, senza grandi parole o lunghi sermoni.
Basta girare tra libri e scaffali per respirare il senso dell’avventura culturale rappresentata da questa grande casa editrice – tra le più autorevoli e famose in Italia e nel mondo – immergendosi nella sua straordinaria storia, scandita da settanta eccezionali fotografie.
Inaugurata nelle scorse settimane, la mostra, curata da Antonella Fiorio, laureanda in scienze storiche, e voluta da Maria Laterza, accoglie i lettori affezionati ma anche gli occasionali frequentatori della libreria, con foto che ricordano le tappe più gloriose della fulgida epopea legata a casa Laterza.

“Riordinando l’archivio fotografico ho ritrovato numerose immagini, che testimoniano l’attività della libreria e il suo attivismo nel contesto culturale meridionale – spiega Antonella Fiorio -. Ho pensato, così, che effettuare un semplice riordino con relativa schedatura avrebbe significato riporre nel cassetto testimonianze che, invece, meritavano di essere portate a conoscenza del pubblico. È nata così l’idea di raccogliere le foto in una mostra aperta a tutti i fedeli amici di casa Laterza ma anche a tutti i lettori”.
Dal 1882 ai giorni nostri quello che era il sogno di un giovane e lungimirante imprenditore, Vito Laterza, si è trasformato in una grande realtà culturale, attorno a cui si sono raccolte le intelligenze più brillanti non solo del sud d’Italia ma di tutto il Paese e oltre. Tra i numerosi scatti non poteva mancare quello che ritrae Giovanni Laterza con Benedetto Croce, alfieri di un’idea di divulgazione culturale che ha portato, negli anni, la casa editrice a prediligere il pensiero filosofico e la storia.
La mostra segue diacronicamente l’attività della libreria e della casa editrice con foto che rappresentano ogni periodo: gli esordi, l’antifascismo, il passaggio della casa editrice a Vito Laterza, gli incontri con gli autori e le novità degli anni ‘60 e ’70 sino al cambio generazionale con Alessandro e Giuseppe Laterza.
Non mancano le foto degli amici e degli ospiti degli eventi organizzati nel tempo: i presidenti Einaudi, Gronchi e Napolitano, o gli scrittori Sciascia, Ginzburg, Bauman, sino ai giorni nostri con gli incontri in libreria (più di cento ogni anno) organizzati da Maria Laterza.

“La libreria Laterza ha avuto per i tempi e le situazioni in cui ha operato un effetto dirompente: è stato un vettore di modernità” ha sottolineato lo storico Luciano Canfora.
Le settanta foto in mostra, appese a fili di spago, calando dall’alto non si impongono in modo brusco all’attenzione del visitatore, lasciando i libri protagonisti di quello spazio speciale che è una libreria.
“Le librerie non possono essere dei fantasmi destinati a svanire ma luoghi di socialità in cui credere fermamente”, osserva Alessandro Laterza, cogliendo l’occasione della mostra fotografica per lanciare un appello a favore di questo inalienabile patrimonio culturale.